Inter – Juventus Tim Cup: come la giocherebbe Luca Momblano e perché

#GitaaSanSiro? Luca Momblano ha un’idea migliore, ecco la sua Inter – Juventus:

Rendiamola utile, evitando la scampagnata. E’ tempo di pensare in funzione delle necessità. Prima: prendersi la finale per difenderla. Seconda: testare il telaio del gioco, ogni tanto ci vuole, che ha in testa Allegri (ogni tanto capita, a prescindere dagli interpreti, come accadde l’anno passato proprio in Coppa a Firenze). Terza: incasellamento, minutaggio e lavoro sulle gambe per coloro a cui serve come il pane. Che poi, nella pratica, non è che Allegri possa inventare chissà cosa per difendere il bel risultato dell’andata. Allora giusto aggredirlo, quel risultato. Con una rete sei praticamente sul volo per Roma.
Quindi io dico Neto tra i pali, come da contratto e per il bell’abbraccio che Morata gli ha dedicato dopo il rigore contro i nerazzurri pochi giorni fa.
Difesa a quattro sarà per forza, e dunque mentre che si testa il telaio testiamo anche qualche giunto: Cuadrado a destra, Bonucci e Rugani (centrosinistra per non essere il garante di Cuadrado, che poi magari invece spacca ma si sa mai), più Alex Sandro dal quale vedere un bel lavoro tattico in una gara che per lui deve essere sul velluto (tremo sempre al pensiero della parola sovraccarico).
A centrocampo il pragmatico assortimento Sturaro-Hernanes-Asamoah, dove il brasiliano sarebbe ben protetto da tremebondi tilt che sono sempre dietro l’angolo (e in questo assetto apprezzarne la centralità, perché il palleggio lo detterebbe lui senza Pogba per cui punterei agli zero minuti).
Pereyra disturbatore all’arrembaggio.
Zaza e Morata coppia chiamata.
Con penultimo abbraccio prima dell’undicesima.

 

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P.s.: Padoin per Sandro primo cambio nell’intervallo sullo 0-1.

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