Dati alla mano, ieri sera Juan Guillermo Cuadrado ha letteralmente squartato la miglior difesa della Serie A. Zero alibi per l’Inter, che schierava la coppia centrale titolare e due terzini scesi in campo una decina di volte a testa tra campionato e coppe. Ieri sera il colombiano, con la gentile collaborazione del ritrovato Alvaro Morata, ha fatto impazzire la retroguardia nerazzurra, mandando fuori giri anche il sempre preciso Miranda, raramente sotto la sufficienza. Andiamo ad analizzare nel dettaglio la prestazione monstre del funambolo sudamericano.
Iniziamo sfatando il più classico dei tabù riguardo all’ex Chelsea e Fiorentina, che fino a non molto tempo fa riguardava anche il suo dirimpettaio Alex Sandro: Cuadrado non sa difendere. Chi afferma ciò commette un gravissimo errore di superficialità, dimostrando di non aver mai guardato una per intero una partita del colombiano schierato da esterno del 3-5-2. Le statistiche di Cuadrado per quanto riguarda la fase difensiva sono da terzino puro, cosa che Juan ovviamente non è, e la partita con l’Inter non fa eccezione: 3 contrasti vinti sui 4 effettuati, 2 intercetti, 4 tackle (secondo solo a Kondogbia) ma soprattutto 14 duelli vinti sui 17 disputati, il migliore in campo per distacco. Per intenderci, l’altro laterale Evra ha vinto 7 duelli su 13, mentre i laterali nerazzurri D’Ambrosio e Nagatomo sono fermi rispettivamente a 9 su 16 e 6 su 12. Allegri si è dimostrato prudente finora, schierando insieme i suoi laterali più abili in fase di propulsione per alcuni scampoli di partita, ma le recenti prestazioni di Cuadrado e Sandro potrebbero spingere il tecnico a varare una Juventus ancora più devastante.
Fatte le doverose premesse riguardo alla fase difensiva, arriviamo alla parte più succosa: ieri sera Cuadrado è stato semplicemente imprendibile e ha fatto ammattire dal 1′ al 90′ la catena di destra formata da Nagatomo e Murillo. La partita del centrale nerazzurro sarebbe dovuta terminare già al 34′, con l’intervento da rigore proprio sul suo connazionale che ha interrotto una chiara occasione da gol, fallo invece sanzionato solamente col cartellino giallo. Poco male, dato che la mancata espulsione diretta di Murillo ci ha permesso di goderci una delle azioni più esaltanti della gara, Cuadrado semina il panico sulla destra lasciandosi dietro Nagatomo e Medel nonostante le trattenute, intervento in ritardo del solito Murillo e secondo giallo inevitabile.
Porta la firma di Cuadrado anche il calcio di punizione che porta al fallo di mano di Medel in area, incredibilmente non sanzionato da Tagliavento, così come lo slalom speciale che dà il là all’azione che culminerà col secondo gol di Morata. Per la serie “what if”, non possiamo non proporvi il faccia a faccia di Juan con il fischiatissimo Felipe Melo: il brasiliano viene saltato senza difficoltà da Cuadrado, il quale lascia partire un destro affilatissimo che si spegne di un soffio sul fondo, accompagnato dalle preghiere di un immobile Handanovic. Gol così se ne vedono in Liga, messi a segno da nomi del calibro di Messi e Neymar.
Spostando l’attenzione sulle statistiche offensive del laterale possiamo notare un numero di dribbling insolitamente basso per i suoi standard (soltanto 4 tentati, di cui 3 riusciti), mentre a colpire in positivo sono i tantissimi falli subiti, ben 6, il migliore davanti al compagno Morata, fermo a 4. Due le occasioni da gol create con altrettanti key pass, entrambi a fine primo tempo, non sfruttati da Morata e Marchisio, mentre i 3 tiri tentati dal colombiano non hanno mai centrato lo specchio della porta (2 murati e uno). Discreta la percentuale di passaggi riusciti, 82%, anche se va detto che Cuadrado ha effettuato appena 33 appoggi.
Juan Cuadrado c’è, sta bene e ha dimostrato ancora che può essere un fattore determinante per questa squadra; chi l’aveva definito “fuori dai piani” dalla Juventus dovrà ricredersi in fretta, anche alla luce delle dichiarazioni di Marotta nel prepartita, chi aveva dei dubbi sul suo inserimento in una grande squadra non può che chinare il capo e applaudire quello che, a conti fatti, è un giocatore da Juve.