Allegri ha fatto la solita super-gara una tantum con l’Atleti ma ora tornerà a gestire con la sua halma!
Dopo la gara “troppo perfetta per essere vera” contro l’Atletico, tramortiti dall’adrenalina per l’accecante e inedita bellezza, si fa largo un dubbio sussurrato: è stato un sogno di una notte di mezza primavera? Prestazione irripetibile dettata dal contesto del risultato pesante, dallo scenario tattico peculiare, dall’atteggiamento mentale di rivalsa difficilmente replicabile? O inizio abbagliante di un rinnovato percorso tattico e psico-fisico che lancerà una Juve super-europea nel rettilineo finale delle prossime 2-4-5 sfide di Champions?
Risposta: La forza della Juve è nella sua versatilità. La Juve si è finora adattata al contesto: se sei più forte sarai efficiente, se sei alla pari andrai a fasi, se sei sotto 0-2 o 0-3 ti comporterai di conseguenza. Il cambiamento ora sta nei punti di forza inediti. Allegri ci mette sempre un po’, stavolta ci era arrivato, ha riperso il filo dell’evoluzione sacrificandola all’altare di un campionato da vincere alla svelta, e poi ha recuperato tutto in una notte. Il punto di forza di questa sua Juve 5.0 non è più -o solo- la forza difensiva, conservativa e speculativa, la nuova forza è l’uomo potente contro i potenti, Cristiano, le nuove doti sono gli arrembanti Cancelo ed Emre Can (e Spinazzola), la nuova qualità è la capacità di essere audaci, alti, intensi, lasciare gli uno contro uno dietro anche a metà campo per scaricare maggiore potenza di fuoco nella trequarti, la nuova attitudine è la ri-aggressione, non più solo Matuidi ma Pjanic più avanzato, Bernardeschi più fisico e soprattutto Emre Can con più campo davanti.
Come avremmo approcciato la gara se lì avessimo perso 1-0 o addirittura pareggiato?
Perché le migliori gare europee di Allegri sono quelle spalle al muro, in emergenza, senza margini di errore e senza possibilità di attendere o svicolare dall’affrontare faccia a faccia il nemico con audacia: Bayern, Real, Tottenham, tutte trasferte dopo andate casalinghe fallaci.
Risposta: E’ una fake parziale. Quelle gare sono memorabili “psicologicamente”, per l’alternarsi delle chance di passare il turno, eppure in quei casi la Juve ha subito la spinta altrui, l’ha controllata e ha colpito di rimessa: a Monaco, al Bernabeu a Wembley. Quella Juve “fortino” e qualità offensiva individuali che ha trionfato a Dortmund, al Bernabeu (epoca Morata-Tevez) a Manchester (sponda City). Le cose migliori però la Juve non le ha mostrate sull’orlo di un baratro, anzi! La Juve più “europea” l’abbiamo apprezzata quando ha deciso volontariamente di condurre l’inerzia del gioco, scelto cosa, come e quando fare le cose giuste in campo: in casa col Siviglia (2-0), col Barcellona (3-0), col Monaco (2-1), a Valencia (0-2), in casa con lo United (1-2).
Con Khedira, Alex Sandro, De Sciglio avremmo avuto la Juve vista nei mesi precedenti?
Senza gli strepitosi di Spinazzola ed Emre Can, Allegri avrebbe fatto gara di gestione, calma, senza prendere gol e cercando di farne “pian piano” 1-2?
Risposta: Anche questa è una parziale fake. Allegri non ha mai avuto Khedira quest’anno. Per buona parte della stagione ha utilizzato un (ottimo) Bentancur, eppure ha scelto Emre. Avrebbe potuto mettere il tedesco da interno (con Cancelo e Spinazzola a 4 o a 5) e invece lo ha deliberatamente schierato nella difesa a 3, in modo ancor più audace se si pensa appunto alla posizione alta di Cancelo e Spinazzola. La logica per cui “senza De Sciglio o Barzagli” Allegri è stato costretto a schierare Spinazzola e quindi ha fatto una gara audace è FALLACE. Se Allegri avesse voluto fare una gara attendista, tanto più non avendo De Sciglio o Barzagli, non avrebbe forzato Emre Can alla “Klopp”. Gli interpreti contano eppure non spostano totalmente l’inerzia di una gara. Nelle ottime performance ricordate sopra c’erano Khedira, Sandro, o Cuadrado, Douglas Costa. Al Bernabeu c’era De Sciglio e mancavano Emre Can e Spinazzola. In quelle gare lo spartito era diverso dal 334 visto martedì, però si era vista la stessa consapevolezza, capacità e convinzione di fare esattamente ciò che si voleva (cose diverse, interpretazioni molto variegate) nel modo più efficace, rapido, preciso e convinto -psico-fisicamente- possibile. C’è uno e un solo giocatore “differente” da tutti gli altri, Cristiano. Ed è lui che “orienta” il percorso.
Contro squadre propositive audaci e che palleggiano come l’Ajax (o il City…) faremo lo stesso?
Giocheremo così anche nei quarti o in qualche modo l’ha persa anche Simeone, sorpreso e schiacciato dietro senza i fondamentali Diego Costa e Thomas?
Risposta: La Juve non potrà essere quella di martedì per 180 minuti contro l’Ajax o, – pensiero vertiginoso- contro il City, ma sarà ANCHE quella, perché le nuove attitudini si plasmano, si apprendono, si sperimenta la loro efficacia sul campo, ma le vecchie capacità, sia pure non più così performanti, tornano sempre buone. La Juve non ha più la difesa posizionale impenetrabile di 2-3 anni fa ma, tra le superstiti di UCL, è quella che la esegue nel migliore dei modi. Le nuove qualità dirompenti potranno respirare accanto alle vecchie doti tetragone, i nuovi ritmi disarmati si adageranno anche sui vecchi ritmi saggi. Conterà dosarli, scegliere come distribuirli in gara, con la consapevolezza però che la nuova Juve rende di più a marce alte e perde più colpi di prima a marce basse.
La Juve può eseguire copioni diversi, con interpreti diversi da quelli del comeback, eppure appare chiaro che il “cambio pelle” è in qualche modo irreversibile e lo stesso Allegri si è reso conto che mai la sua squadra è stata così devastante come quando ha innestare marce elevatissime.
La alzeremo o sarà la solita illusione?
Possiamo davvero vincerla o dopo qualche ottima prestazione finiremo per soccombere a squadre che hanno identità di gioco più nette e coefficienti di intensità e schemi consolidati più rodati? Sarà il solito alterno, splendido e sofferto percorso europeo prima di arrendersi di fronte a squadre più forti, come accaduto negli scorsi quattro anni?
Risposta: Cristiano Ronaldo, Cristiano Ronaldo, CRISTIANO RONALDO!
Sandro Scarpa.