Al Gilette Stadium di Foxborough, casa dei New England Patriots di football, la Juve supera la Roma ai calci di rigore e chiude la tournée americana con un successo, arrivato dopo una partita non particolarmente frizzante, più che comprensibile, in questa fase della stagione, terminata, nei tempi regolamentari, con un 1-1 firmato da Mandzukic e Dzeko.
ANDAMENTO LENTO ALL’INIZIO
Anche se è un’amichevole, anche se si è dall’altra parte dell’oceano, quando due squadre italiane si affrontano, almeno all’inizio, è il tatticismo a prevalere. E così, nei primi minuti, il gioco latita ed è ravvivato solo dai tentativi infruttuosi di Higuain, Dybala, Dzeko e Nainggolan.
Dopo il 10′ però la gara si vivacizza e dopo una bella intuizione di Dybala, che cerca di liberare Hoguain davanti ad Alisson, ma calibra male il passaggio, ci prova ancora Dzeko dal limite e la deviazione in angolo di Alex Sandro è provvidenziale.
LA JUVE PRENDE IL COMANDO
Al 23′ l’azione più piacevole del primo tempo, iniziata da Marchisio, prontissimo nel recuperare palla sulla tre quarti e a difenderla tra tre uomini, e conclusa dal traversone di Cuadrado e dal tocco sotto misura di Mandzukic, a lato. La Roma serra i ranghi, ma alla Juve non manca la pazienza: i bianconeri non forzano le giocate, la manovra è fluida e la gara si fa a senso unico. Pjanic sfiora l’incrocio con un esterno destro dal limite, quindi Higuain prova la girata e Allisson blocca a terra. Il gol è nell’aria e arriva al 29′: Alex Sandro trova il corridoio giusto per Mandzukic e lo libera davanti ad Allisson. Il croato per evitare l’uscita del portiere è costretto ad allargarsi, ma nonostante la posizione defilata indovina il diagonale per infilare in rete. La Roma prova ad aumentare il ritmo, ma i bianconeri si chiudono ottimamente e ripartono in velocità con improvvise verticalizzazioni, che costringono la difesa giallorossa a recuperi spesso affannosi.
DZEKO MANDA LA PARTITA AI RIGORI
La ripresa inizia con il solito valzer di sostituzioni di queste gare estive, anche se meno massiccio del solito, con la rete annullata a Dybala per fuorigioco e con la sventola di Strootman, che si stampa sull’incrocio. La Roma sembra più pimpante rispetto al primo tempo e Buffon deve compiere il primo intervento, non complesso, per bloccare la girata al volo di Dzeko su cross di Nainggolan. Ben più difficile è la doppia parata che Alisson deve compiere per respingere il tentativo di Douglas Costa, in campo al posto di Cuadrado, e il tap-in di Higuain, più rapido di tutti ad arrivare sulla ribattuta. Tra il 20′ e il 30” Allegri opera altri cinque cambi, facendo esordire anche Bernardeschi. Oltre alla fisionomia delle squadre però cambia anche il punteggio, perché alla mezz’ora Kolarov trova il fondo e dalla sinistra serve nell’area piccola Dzeko, che non ha nessuna difficoltà ad appoggiare in rete da due passi.
SUPER PINSOGLIO E MIRA PERFETTA
Nel finale di gara c’è il tempo di apprezzare una combinazione tra Douglas Costa e Bernardeschi, conclusa da quest’ultimo sull’esterno della rete, ma per decidere la sfida, come da regolamento Dell’International Champions Cup, servono i rigori. E dal dischetto i bianconeri sono semplicemente perfetti, con cinque centri su cinque, e hanno un Pinsoglio in più Il portiere, dopo l’ottima prestazione sfoderata nel secondo tempo di Miami contro il Paris Saint Germain, è di nuovo protagonista, parando il primo tiro di Tumminello, rischiando seriamente di neutralizzarne almeno altri due e regalando così ai compagni il successo nell’ultima gara americana. Un ottimo modo per affrontare le otto ore di aereo che riporteranno in patria i Campioni d’Italia.
ROMA-JUVENTUS 5-6 (1-1 d.t.r)
RETI: Mandzukic 29′ pt, Dzeko 29′ st
Sequenza rigori: Tumminello parato, Lichststeiner gol, Pellegrini gol, Barzagli gol, Iturbe gol, Bernardeschi gol, Bruno Peres gol, Khedira gol, Cengiz gol, Douglas Costa gol
ROMA
Alisson; Bruno Peres, Juan Jesus (1′ st Moreno), Fazio, Kolarov; Nainggolan (18′ st Pellegrini) , De Rossi (1′ st Gonalons), Strootman (18′ st Gerson,); Defrel (18′ st Cengiz), Dzeko (38′ st Tumminello) , Perotti (38′ st Iturbe)
A disposizione: Lobont, Romagnoli, Nura, Castan, Antonucci, Keba, Umar
Allenatore: Di Francesco
JUVENTUS
Buffon (20′ st Pinsoglio); De Sciglio (1′ st Lichtsteiner), Benatia (1′ st Barzagli), Rugani(1′ st Chiellini), Alex Sandro (20′ st Asamoah); Pjanic (20′ st Bentancur), Marchisio (1′ Khedira st); Cuadrado (1′ st Douglas Costa), Dybala (20′ st Bernardeschi), Mandzukic (20′ st Sturaro); Higuain (30′ st Kean)
A disposizione: Szczesny, Del Favero, Coccolo, Mandragora, Rincon, Lemina, Caligara
Allenatore: Allegri
ARBITRO: Gonzalez
ASSISTENTI: Badea, Mckay
QUARTO UFFICIALE: Kelley
AMMONITI: 40′ pt Perotti, 17′ st Dzeko, 25′ st Chiellini)
Roma – Juve in salsa Usa: appunti e indicazioni
Roma – Juve, almeno nella prima frazione, è sembrata davvero un assaggio di campionato e non solo un’amichevole da giocare svogliati per gli sponsor.
I bianconeri hanno giocato una partita piuttosto didascalica, ponendo enfasi e attenzione sui movimenti collettivi, lasciandoci vedere piuttosto chiaramente quali sono le intenzioni di gioco per la nuova stagione. Intanto con la formazione iniziale, una formazione che potrebbe benissimo vedersi in Supercoppa, tutta composta dai giocatori dell’anno prima, tranne De Sciglio. Poi con ritmi e intensità da gara ufficiale, con tanto di pressing offensivo fino ai sedici metri offensivi.
Partendo proprio dalla fase difensiva, il 4-4-2 canonico era più corto del solito. La linea accorciava in avanti accompagnando il pressing di tutta la squadra cercando di tenere i 40 metri, grazie alla presenza di Rugani e Benatia, i due interpreti più adatti al task richiesto da Allegri. Difendere attivamente accorciando in avanti è una novità, anzi, un gradito ritorno per la Juve che da parecchio tempo non provava a difendere in questo modo.
Il cambiamento più interessante e succulento è in mezzo al campo, la coppia Marchisio-Pjanic oltre ad essere relativamente inedita, si inserisce in un disegno tattico nuovo, con nuove mansioni per entrambi, il nuovo dispositivo nelle fasi iniziali dell’azione è un vero e proprio assetto con doppio regista, licenza per entrambi di lanciare lungo.
Nello svolgimento della manovra invece ritorniamo a vedere finalmente il bosniaco che si sgancia per accompagnare l’azione in avanti, non più bloccato come lo scorso anno. A presidio e per un ricircolo più profondo del pallone rimane in seconda battuta Marchisio, autore per altro di una prestazione che sa di titolarità.
La Juve ha cercato di giocare il pallone da posizione profonda, con i due difensori e il doppio pivot, anche sotto pressione, liberando i terzini perchè alzassero il baricentro pestando la linea laterale per dare ampiezza e respiro alle trame di gioco. Entrambi hanno cercato di essere generosi nelle proiezioni offensive.
Tracce di gioco più interne per Mandzukic e Cuadrado. Il giro palla basso sornione, anche lungo, era finalizzato a trovare i 4 giocatori offensivi all’interno della metà campo giallorossa. Da qui la Juve ha cercato di giocare più frizzantemente, di prima e in verticale, per arrivare velocemente alla conclusione, riuscendoci più di qualche volta e trovando infine il gol con una bella azione manovrata. Un bel filtrante di Alex Sandro dettato da un movimento di Mandzukic a sorprendere la difesa della Roma, dribbling sul portiere e palla depositata in rete in diagonale.
Nel secondo tempo l’assetto tattico è tornato quello solito per via degli avvicendamenti in campo, la coppia difensiva è diventata Chiellini-Barzagli, a cui si è aggiunto Lichtsteiner. Al centro Khedira ha rilevato Marchisio tornando al vecchio meccanismo, e Douglas è entrato al posto di Cuadrado.
Il brasiliano è parso in ottima forma, scambiandosi di posizione con Mandzukic un paio di volte; dopo qualche minuto ha seminato il panico tra i romanisti partendo da destra e ha scaricato in porta una fucilata di sinistro. Sulla conseguente respinta di Alisson Higuain si è mangiato un facile tap in, l’ultimo di una serie inconsueta di errori quest’oggi.
Dopo un quarto d’ora la seconda rata di cambi ha definitivamente sciolto i ritmi e il flusso di gioco, ma c’è stato il tempo di vedere Federico Bernardeschi alla sua prima apparizione in bianconero.
Nel minestrone tattico della seconda frazione è arrivato anche il pareggio della Roma, su un posizionamento approssimativo della difesa in versione vetusta. Viene da domandarsi se con la partenza del leader tecnico Bonucci non sia venuto finalmente il momento per una svolta gerarchica. La titolarità dei due centrali più giovani potrebbe essere nel caso più un indizio che una coincidenza.
La squadra di Allegri ha concluso la partita con un 4-3-3 ricco di seconde linee, riprendendo le redini della gara. Il tridente composto da Bernardeschi schierato a sinistra, Douglas a destra e il possente Moise Kean ha prodotto un buon break terminato con una conclusione moscia del nuovo numero 33. Ultima emozione del match una punizione dal limite potente e a fil di palo… purtroppo per Douglas dalla parte sbagliata del montante.
Dopo i 90 minuti si sono tirati i rigori, e la Juve ha prevalso, con una buonissima prestazione del buon vecchio Pinsoglio, autore di una sola parata ma molto vicino a sventare altri 2 penalties. L’ex primavera dopo svariate stagioni in prestito si è ritrovato ad essere il terzo portiere dei bianconeri per la tourné estiva, e potrebbe pure prolungare la sua esperienza a Torino, dopotutto è inseribile gratuitamente nelle liste in quanto prodotto del vivaio.
Mattia Demitri.