«Juve, l’emozione che cercavo»

Gigi ha raccontato le sua felicità per il ritorno in bianconero a margine dell’inaugurazione del nuovo Flagship Store Juventus a Milano

«Le sensazioni sono quelle di un uomo e di uno sportivo felice nonostante i quasi 42 anni. Cercavo emozioni forti e le ho ritrovate tornando a vestire questi colori». La felicità per essere tornato alla Juve fa svanire anche la stanchezza. E dire che la prima giornata del Buffon bianconero 2.0 è stata decisamente impegnativa: iniziata di buon mattino con le visite mediche, è proseguita con un doveroso passaggio in sede per i saluti e la firma del contratto, per poi concludersi a Milano, dove Gigi è intervenuto all’inaugurazione del nuovo Flagship Store Juventus.

Il portiere ha prima incontrato i giornalisti, ai quali ha raccontato tutte le sue emozioni: «Credo sia che questo ritorno sia un premio per me, perché conosco bene la Juve, ne approvo ogni modo di agire, so che questa società non regala nulla ed essere ancora qui è una grandissima soddisfazione. Spero di potermene togliere altre e di poterle condividere con persone che conosco e con cui ho un rapporto di fratellanza. Ho lasciato una Juve fortissima e la ritrovo ancora più forte. Già oggi, andando in sede ho trovato un mondo che non conoscevo, ma questo è estremamente positivo, perché è questa società in continua evoluzione e questo fa capire che chi guida la Juve ha le idee molto chiare. Il portiere titolare è Tek e il capitano è Giorgio. Li ringrazio entrambi perché mi hanno offerto il numero uno e la fascia di capitano, ma io non sono qui per togliere qualcosa ai compagni, ma per dare il mio contributo e sono pronto, quando ci sarà l’occasione a dare una mano alla squadra. Il mio numero? Ho pensato al 77, perché rappresenta un po’ la mia stroia. Lo indossai a Parma e mi portò fortuna, perché poi andai alla Juve, quindi mi piace molto»

E come a certificare il nuovo numero , terminate le interviste Gigi ha approfittato della sua presenza al Flagship Store per “creare” personalmente la sua maglia con il 77. Un pezzo che è già da collezione.

Buffon, un amore che avevo voglia di rivivere

Di Eugenio di Fonzo

Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano…” è questo il verso più ricorrente della famosissima canzone di Venditti ed è più o meno ciò che è accaduto oggi in casa Juventus.

Il ritorno di Gigi Buffon in bianconero, colori storicamente poco avvezzi ai ritorni di fiamma, sarebbe qualcosa di ancora più roboante se non fosse ancora fresco nella memoria il ricordo del ritorno del “figliol prodigo” Leonardo Bonucci, ma resta comunque qualcosa che non può (e non deve) passare inosservata.

Da un lato abbiamo chi storce il naso per il suo rientro e lo fanno per motivi diversi tra loro facendo parte della categoria:

-Chi si è sentito tradito perché ha indossato la maglia di un altro club (alcuni di questi visti dal sottoscritto gufare le sue prestazioni con il PSG)

-Chi contrario alle “minestre riscaldate”

-Chi lo considera bollito (molti di questi sostengono che abbia già ad oggi giocato un paio di stagioni di troppo)

Potete sbizzarrirvi voi stessi con gli esempi, io mi fermo qua perché nel calcio un po’ come nella vita si sa, il grigio non esiste e noi in particolare, che amiamo tanto questi due colori, dovremmo sapere anche meglio che nel mondo del pallone bisogna prendere sempre una posizione e che le cose sono o bianche o nere. Per questo non vi faccio mistero di essere al 100% felice del suo ritorno.

Potrei dirvi che lo sono perché, essendo il numero 1 più forte della storia, ci ritroviamo il dodicesimo più forte di sempre. Potrei farvi riflettere sul risalto mediatico che ha avuto questo fatto, un giocatore che rinuncia ad un contratto più ricco e preferisce tornare qui piuttosto che stare in Francia (secondo graffio sulla Limousine dello sceicco dopo Rabiot) o proseguire altrove (anche come titolare in molti casi).

Potremmo dire di tutto, ma ciò che mi ha spinto ad essere non solo favorevole, ma anche felice per il suo ritorno a casa è fondamentalmente il legame con un portiere straordinario, divenuto leggendario dopo il 2006. Buffon per la categoria dei portieri è ciò che rappresenta Cristiano Ronaldo per i giocatori di movimento e cioè il top assoluto.

Quanti top assoluti avete visto, nel momento migliore della loro carriera e da campioni del mondo, scendere in seconda divisione con la propria squadra e restare anno dopo anno rinunciando a contratti faraonici, club prestigiosi e trofei facilmente raggiungibili altrove in quel periodo in attesa di ritornare a vincere con il suo club?

6 anni…Esattamente sei anni è durata la sua (nostra) attesa, ha investito sei anni di carriera sulla convinzione che la Juventus sarebbe tornata dove merita.

Gigi è tornato. È tornato per un ultimo viaggio insieme, è tornato per avere un’altra possibilità per vincere quel trofeo che tanto desidera (desideriamo) e che tanto ci manca, è tornato per poter superare il record di presenze in Serie A di Paolo Maldini (ha bisogno di scendere in campo 8 volte), è tornato per fare tutto questo a casa sua (nostra), nel suo stadio, nel suo spogliatoio, è tornato per farlo con noi.

Dopo 17 anni già vissuti con lo stemma della Juventus sul petto di cui, come già detto, un terzo dei quali veramente difficili, anche voi, tutti voi, che non siete convinti del suo ritorno potete fare un sacrificio e decidere di amare Buffon ora che vi risulta più difficile esattamente come lui ha sempre amato la Juventus anche quando ad altri risultava più difficile.

Buffon e l’epica del ritorno

Negli ultimi giorni ha preso sempre più forza l’ipotesi del ritorno di Gianluigi Buffon alla Juventus. Quello che poteva sembrare folle e sconclusionato fino a poche settimane fa, con una capovolta in cui il Calciomercato è maestro, sta divenendo realtà: Gigi “Capitan Ritorno” Buffon.

Il ritorno a casa

Nell’epica greca il tema del ritorno, del nostos, è stato molto spesso centrale e dominante. Questo, probabilmente, per il fascino che il suo opposto, e cioè il viaggio porta con sé: l’allontanamento da casa propria, dai luoghi conosciuti e cari, dalle proprie radici. L’esperienza di questo distacco sfocia, spesso, nel ricordo accorato di quel posto nel mondo che più ci appartiene e che chiamiamo casa. E allora inizia l’epopea del ritorno, quella corsa disperata e malinconica verso l’illusione di un passato, ormai irraggiungibile.

“Anche i dolori sono, dopo lungo tempo, una gioia, per chi ricorda tutto ciò che ha passato e sopportato.”

Il ritorno di Buffon, però, è diverso da quello patito da Odisseo perché diverso è stato il viaggio: vent’anni lontano da Itaca per l’eroe epico e uno solo, lontano dalla Juventus, per il portiere più famoso del nostro calcio. Un anno che, comunque, non solo ha cambiato e arricchito Buffon, ma che soprattutto ha cambiato la sua Itaca, la Juventus.  La società bianconera non si è certo comportata come una moderna Penelope, tessendo di giorno e disfando di notte, aspettando il ritorno del suo eroe, tutt’altro: la Juve, infatti, si è gettata nelle braccia di un altro blasonatissimo eroe che ha aumentato la smania di finire quella tela iniziata ai tempi del vecchio numero 1. Cristiano Ronaldo ha conquistato Itaca e i suoi abitanti, portandola ad un lustro mediatico mai avuto prima. Ed è, quindi, questa la Juventus che troverà Gigi al suo ritorno.

Malinconia o Lungimiranza?

La scelta della Juventus di richiamare Gigi nella propria rosa, ad un anno di distanza dalla conferenza di “Addio” di Buffon, con tanto di presidente Agnelli al suo fianco, è una scelta oculata? Ricordiamo tutti che la decisione di imboccare la via d’uscita dallo Juventus Stadium è stata presa a seguito di numerosi incontri, amichevoli e professionali, fra il portiere e il presidente stesso. Quindi era stata estremamente ponderata e consapevole, anche se sofferta, come ogni presa di coscienza nei confronti del passare del tempo. La chiave, prettamente tecnica,  era che Buffon, per la prima volta dopo 17 anni, non era più allo stesso livello della Juventus, mentre ormai lo era definitivamente Szczescny. Ora, ad un anno di distanza, il portiere polacco ha confermato di essere all’altezza del compito e di meritare una menzione nella top 10 dei portieri nel mondo; e Buffon ha arricchito la propria bacheca di un campionato e di una super coppa francese, senza però brillare come un tempo.

Cosa c’è di nuovo

Cosa può essere cambiato quindi in un solo anno per ritenere Buffon nuovamente meritevole di vestire la maglia bianconera a 41 anni? Si tratta forse “del micidiale ricatto della memoria: quello che, per onorare il passato, ostruisce il presente“, come lo definisce  Michele Serra (ndr. citazione tratta da “Le cose che bruciano”) oppure davvero adesso il ruolo di Gigi può essere comunque importante, anche se non più da protagonista? Da analizzare, quindi, è il momento in cui si trova la Juventus: la scelta di affidare la panchina a Maurizio Sarri con l’incarico di effettuare un cambiamento genetico a squadra, società e tifosi, che porti alla ricerca della vittoria tramite un gioco offensivo ed entusiasmante. In questo momento storico di delicatissimo equilibrismo fra un’operazione riuscita e un rigetto definitivo, il ruolo di Buffon potrebbe essere quello di mediatore e garante fra Sarri, squadra e tifosi. Un incarico dalle vesti cangianti che nel primo anno lo vedrebbe vice-portiere, mentre dall’anno prossimo lo presenterebbe nelle vesti di dirigente, da colletto bianco(nero). Quello che è cambiato dopo un anno perciò non è Gianluigi Buffon, ma la Juventus; un ruolo per un bianconero carismatico adesso c’è e, probabilmente, è pure utile e quindi: Buffon torna alla Juventus, perché no?

Inaugurato oggi il nuovo Flagship Store nel cuore di Milano

E’ il secondo punto vendita fuori Torino dopo quello di Roma, aperto meno di un anno fa

Un ulteriore punto di riferimento per i tifosi bianconeri, un modo diverso di vivere la Juventus, ogni giorno, anche lontano da Torino e dall’Allianz Stadium: è quanto offre il nuovo Flagship Store inaugurato oggi a Milano, in Corso Matteotti 8, una delle vie principali dello shopping.

Nel capoluogo lombardo era già presente un punto vendita, ma lo spazio che ha aperto le sue porte al pubblico questo pomeriggio è a gestione diretta del club, il secondo fuori Torino, a meno di un anno dall’inaugurazione del negozio di Roma

Il Flagship Store, distribuito su due piani per un totale di 320mq espositivi, offre un’opportunità unica al cliente, attraverso la rivisitazione dell’identità di Juventus in chiave high street: il design industriale e minimal, tipico degli Juventus Store, viene qui affiancato da superfici volutamente mantenute grezze in un ambiente molto luminoso e tecnologico con un’ampia esposizione di prodotti. Il design e l’illuminazione saranno protagonisti sulla facciata, mentre il primo piano, dove ferro e legno si uniscono in una struttura unica nel suo genere, è esaltato da un murales dipinto a mano direttamente sulla parete di mattoni.

L’esperienza vissuta nel Flagship Store sarà resa ancora più unica dalla presenza dell’innovativo format food, Juventus UNDICI, che nel mese di settembre affiancherà lo spazio retail grazie all’apertura del corner Juventus UNDICI SHOT: una declinazione del format studiata per contesti speciali. Un’offerta bilanciata, innovativa e grintosa, in linea con l’approccio e lo stile di vita che il Club rappresenta.

Ad impreziosire il nuovo punto vendita inoltre, saranno in mostra fino a settembre i quattro trofei conquistati nella stagione appena conclusa dalla Prima Squadra (Coppa Scudetto e Supercoppa) e dalle Juventus Women (Coppa Scudetto e Coppa Italia).

GLI JUVENTUS STORE IN ITALIA

A livello distributivo oggi Juventus è presente sul mercato nazionale con cinque Monobrand Store a gestione diretta. Tre a Torino: all’Allianz Stadium, in Via Garibaldi e presso il Centro Commerciale 8Gallery, uno Roma in Via Nazionale e appunto quello appena inaugurato a Milano in Corso Matteotti. A questi, va naturalmente aggiunto lo Juventus Official Online Store la cui espansione in costante crescita, permette di raggiungere tutti i fan italiani ed internazionali.

Ecco Juventus Essential, la nuova linea bianconera

Nasce la nuova collezione di abbigliamento disegnata e realizzata interamente da Juventus

Esprimere la propria passione ogni giorno, indossandola, vivendola sulla propria pelle, e mostrandola con l’orgoglio che solo uno stile unico come quello di Juventus sa regalare.
È con questo spirito che nasce Juventus Essential, la nuova linea di abbigliamento disegnata e realizzata interamente da Juventus.

T-shirt, felpe, giacche, joggers, in tessuti e materiali di alta qualità e tutti rigorosamente Made in Italy: questi i capi più importanti del guardaroba casual maschile, personalizzati con il logo e naturalmente caratterizzati dai colori bianco e nero, cui si aggiunge un elegante blue navy.

Juventus Essential per ora è disponibile negli Juventus Store, anche ovviamente in quello inaugurato oggi a Milano, e sullo Juventus Official Online Store, ma presto la collezione si troverà anche presso una rete selezionata di negozi multimarca. A Juventus Essential si affianca un nuovo episodio di Icon Collection, la linea più trendy dell’offerta, fortemente influenzata nei volumi, materiali e grafiche dalle tendenze streetwear.