Per raccontare l’importanza di Sami Khedira alla Juventus basta un dato, su tutti. Da quando è arrivato, 3 anni fa, lui è il centrocampista della Juventus che complessivamente ha giocato più minuti (8882 in tutte le competizioni).
Sami è uno dei punti fermi del centrocampo bianconero, e continuerà a esserlo: la Juventus e il calciatore, infatti, annunciano che il loro rapporto proseguirà fino al 2021.
Si rinnoverà quindi una storia che finora ha portato tantissime soddisfazioni, a lui e ai colori bianconeri: 3 Scudetti, 3 Coppe Italia e 1 Supercoppa Italiana. Trionfi nei quali c’è tanto di Sami, che in queste stagioni ha giocato 113 volte, vincendo 86 partite.
C’è tanto di un giocatore che sa sbagliare pochissimo e che spesso è autore della scelta di gioco perfetta (86% di precisione nel passaggio) e che sa graffiare le partite con assist (13 in 3 stagioni) e gol, ben 20, più di ogni altro centrocampista bianconero, con il suo personale record di 9 marcature nella stagione appena conclusa (l’ultimo centrocampista tedesco capace di segnare almeno nove gol in un campionato era stato Andreas Möller, nel 1993/94, sempre con la maglia della bianconera).
Sami sa usare i piedi e… la testa, e non solo in senso figurato: 4 dei suoi 20 gol sono stati segnati così, solamente Cuadrado (5) e Mandzukic (11) hanno saputo fare meglio in queste stagioni.
Sami è Sami. Fondamentale. E ancora bianconero.
Come sfruttare il Khedira 3.0
L’annuncio del rinnovo fino al 2021 è arrivato, Allegri lo considera ancora oggi un imprescindibile e lo stesso Sami Khedira rimane fiero e convinto del suo status meritatamente acquisito nel corso della carriera e consapevole di poter ancora dar qualcosa alla causa, nonostante il doloroso e rivelatore mondiale russo.
Nel corso di queste stagioni, di versioni del numero 6 ne abbiamo viste 2.
La prima: un fugace top player martoriato dalle assenze ma ancora partecipe, coinvolto, cercato, onnipresente seppur meno fisico di quello che la stazza suggerirebbe. Un giocatore capace di fare la differenza non solo con la stoccata ma con un livello prestazionale e associativo adeguato su tutti i fronti.
La seconda: il neo senatore forte di una ritrovata integrità fisica, più calcolatore, meno passionale nello sviluppo del gioco, ancora meno dedito a sporcarsi i pantaloncini. Furbo, furbissimo quanto basta per preservarsi e segnare, neanche nelle “partite che contano”, ma in quelle che comunque poi puoi presentare nel conto di fine stagione.
Di lui nella Juve di Allegri ormai sappiamo tutto. Sappiamo che idealmente non è il partner perfetto per Pjanic, né per Matuidi. Che forse andrebbe meglio con Bentancur o col suo sosia Emre Can. Sappiamo che è spesso avulso dalla manovra, sappiamo che non è un insormontabile rodomonte, che non vince molti duelli. Sappiamo che non è un equilibratore, sappiamo che gioca praticamente da attaccante aggiunto, sappiamo che è la squadra a doverlo sostenere e non viceversa. Conosciamo la sua caratura carismatica e tecnica, e la sua consapevolezza cinestesica, le sue letture degli spazi offensivi. E abbiamo contezza delle sue difficoltà ad essere incisivo nelle fasi di possesso delle partite in cui la difesa posizionale assume un ruolo predominante.
E allora c’è una soluzione per far fruttare al meglio questo rinnovo, per riuscire a vedere una terza versione di Khedira, magari una commistione tra le due precedenti, per non limitarlo ad essere una presenza valorosa nello spogliatoio? Senza voler peccare di eccesso profetico, ma ragionando su quelli che sono i punti di forza indiscussi del capitano della Germania, possiamo supporre che se Allegri ha intenzione di accentuare la supremazia territoriale, potendo disporre di due terzini d’ampiezza di altissimo livello; di un Ronaldo in costante ricerca dello spazio tra/dietro le maglie e che dunque stressa notevolmente anche una difesa schierata; di un Douglas Costa implacabile percussore che alza il ritmo dell’offensiva e dà enormi garanzie nel palleggio defilato, il tedesco potrebbe ancora dire la sua. Limitarne il raggio d’azione, valorizzarne le letture di smarcamento non solo sfruttandone gli inserimenti in area ma ricercando più spesso, nelle fasi di possesso, i giochi di posizione, sfruttando l’interscambiabilità dei giocatori per trovare la ricezione alle spalle delle linee avversarie. Accorciare il campo per tutta la squadra può portare benefici a tutti, soprattutto ad un Sami Khedira motivato dalla concorrenza scomoda di un promettente connazionale e fresco di rinnovo.
Dario Pergolizzi.