Abbiamo dato tutto. Non è bastato. La Finale di Coppa Italia la vince l’Inter, ai supplementari, al termine di un’altalena incredibile di emozioni, capovolgimenti di risultato, con due calci di rigore concessi alla squadra nerazzurra che ne completano la contro-rimonta.
RIAVVOLGENDO IL NASTRO
La cornice è fantastica, uno Stadio Olimpico completamente esaurito, c’è un’atmosfera da brividi e anche i minuti che precedono la gara sono emozionanti come non se ne vedevano da tempo. La gara inizia su ritmi alti, in avvio l’Inter si fa preferire sul piano della tecnica e del palleggio e non a caso al settimo minuto la partita si sblocca alla prima vera occasione, costruita da Barella con una gran giocata, una conclusione a giro dal vertice sinistro dell’area che Perin può solo guardare entrare in porta. Lo schiaffo, però, non ha conseguenze nefaste sull’inizio di gara dei bianconeri, che man mano alzano l’intensità di gioco e il baricentro della manovra, riuscendo a impensierire non poco la difesa interista, prima con Dybala, che al 22′ prende la mira con un mancino insidioso, e poi con Vlahovic, che un minuto dopo costringe Handanovic al miracolo su una staffilata da sinistra.
LA JUVE SALE
La Juve cresce, Bernardeschi si fa vivo con un rasoterra insidioso deviato in corner al 29′, sulla cui battuta è de Ligt a chiamare Handanovic a un supplemento di miracoli, colpendo di testa da distanza ravvicinata. Non è finita: ancora corner, al 31′ sulla ribattuta calcia fuori di niente una sorta di rigore in movimento dal centro dell’area interista. Al 40′ Danilo è costretto a uscire, ancora una volta all’Olimpico, come qualche mese fa. Al suo posto Allegri fa scendere Cuadrado, mentre in campo entra Morata a operare in attacco con Dybala e Vlahovic. Su queste premesse si va al riposo, con una Juve sotto nel punteggio ma non nel gioco né nelle occasioni. + 16
NELLA RIPRESA, LA RIMONTA
E la controprova arriva proprio a inizio ripresa: la Juve riparte attaccando, con calma ma con continuità, e viene premiata. Al 50′ una conclusione di Alex Sandro viene deviata da Morata, e soprattutto non trattenuta da Handanovic: la curva bianconera esplode, per il pareggio, ma non è niente, rispetto a quello che accade 120 secondi dopo, quando è Vlahovic, in due tempi, a battere Handanovic e a concretizzare (per il momento) una rimonta incredibile. Adesso la partita ha alzato i toni, e lo spettacolo ne risente in positivo: l’Inter reagisce subito, con Darmian, che costringe Perin a un grande intervento in tuffo. Siamo al 56′, passano altri due giri di lancette e la Juve fa capire che non ha intenzione di mollare niente, con Morata che da sinistra scalda ancora i guantoni ad Handanovic. La partita adesso è nelle corde che voleva la Juve, anche se la manovra dell’Inter è sempre potenzialmente molto insidiosa: Perisic a sinistra crea fastidi, ma la difesa bianconera, guidata da Chiellini, regge, eccome se regge. Anzi, al 64′ è di nuovo la Juve a farsi pericolosa, con un sinistro di controbalzo di Dybala su cross basso di Alex Sandro: Handanovic respinge.
MA NON E’ FINITA
Scorre il cronometro, cresce il forcing dell’Inter, alla ricerca disperata del gol del pareggio. Pareggio che arriva, su calcio di rigore, al 79′, concesso per fallo di Bonucci su Lautaro Martinez. Calhanoglu la calcia angolata, la palla sfiora il palo ed entra: di nuovo pari. Ed è un pari che non si sblocca più le due squadre cambiano molto, ma quello che non cambia è lo score: il 2-2 con cui si va ai supplementari. Nel primo tempo succede di tutto, ma non per i colori bianconeri: al 92′ Sanchez scalda i guantoni a Perin, che si fa trovare pronto. Passano 7 minuti e arriva ancora un calcio di rigore per l’Inter, concesso dopo consulto del VAR per fallo di de Ligt su de Vrij. Dal dischetto è Perisic a trasformare, portando di nuovo l’Inter avanti. Il problema per la Juve è che la salita si fa ripida, perché al 102′ proprio Perisic sigla la sua doppietta personale, con una conclusione imparabile dalla distanza, su assistenza di Di Marco. Il secondo tempo supplementare vede i bianconeri alla ricerca del gol che potrebbe riaprire ogni discorso, ma c’è stanchezza, fisica e forse anche mentale, per i tre schiaffi arrivati fra la fine dei regolamentari e il primo supplementare. Nulla da fare, la coppa va all’Inter. Fa male, ma l’applauso dei tifosi giunti a Roma, a fine partita, fa capire che da qui si riparte.
Juventus-Inter 2-4
Marcatori: 7’ Barella (I), 50’ Alex Sandro (J), 52’ Vlahovic (J), 79’ rig. Calhanoglu (I), 98 rig. Perisic (I), 101’ Perisic (I)
Juventus: Perin; Danilo (42’ Morata), de Ligt, Chiellini (84’ Arthur), Alex Sandro (90’ Pellegrini); Zakaria 67’ Locatelli), Rabiot; Cuadrado, Dybala (100’ Kean), Bernardeschi (67’ Bonucci); Vlahovic. A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Rugani, Aké, Nicolussi, Miretti. Allenatore: Allegri.
Inter: Handanovic; D’Ambrosio (63’ Dimarco, 116’ Bastoni), De Vrij, Skriniar; Darmian (63’ Dumfries), Barella, Brozovic, Calhanoglu (90’+1 Vidal), Perisic; Dzeko (63’ Correa), Martinez (90’+1 Sanchez). A disposizione: Cordaz, Radu, Gagliardini, Ranocchia, Gosens, Caicedo. Allenatore: Inzaghi.
Arbitro: Valeri
Ammoniti: 55’ Brozovic (I), 90’+2 Locatelli (J), 119’ Vidal (I)
Espulsi: 104’ Allegri