La Juve al Cinema, battuta solo da Checco Zalone

Primi. Primissimi, anche al Cinema.

Bianconeri Juventus Story è il film “evento speciale” primo per incassi nella stagione 2016.

Nei 3 giorni di programmazione (10-11-12 ottobre) il film sulla storia juventina ha incassato al cinema ca. 944.000€ con 93.500 presenze. Il risultato è eccezionale per un film-evento in sala per soli 3 giorni, ancor di più se si considera che lunedì e martedì sono giorni di bassa affluenza e mercoledì 12 la promozione Cinema2Day prevedeva un costo di soli 2€ per gli altri film, mentre il biglietto di Bianconeri era di 10€.

Ecco il dato finale (fonte cinetel.it)

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Il box office di Bianconeri è un record per gli eventi speciali da 3 giorni, stabilisce un primato anche per i cosiddetti “contenuti alternativi al cinema” e per la casa di distribuzione Nexo Digital, specializzata in docu-film, eventi musicali e sportivi in sala.

Il film diretto da Marco e Mauro La Villa e prodotto dalla Good Films, guidata da Ginevra Elkann (sorella di John e Lapo, che ha collaborato attivamente al progetto), nei primi due giorni ha addirittura incassati più di un film di animazione di grande richiamo –Pets della Universal– arrendendosi solo il mercoledì, proprio per la promozione a 2 euro.

E’ un risultato che ci dice due cose: la Juve è più che mai la squadra del cuore degli italiani, la più amata, la cui Storia ha un tale appeal che ti porta in un giorno infrasettimanale a rivederla al Cinema anche ad un costo elevato (10€); ma soprattutto la Juve è un brand forte, fidelizzante, in ascesa, capace di  imporsi anche in settori alternativi a quello calcistico o “sul campo”. Un tifoso Juve segue la squadra e i colori ovunque, anche al cinema e, aldilà della qualità del film, con la collaborazione di mostri sacri come Giancarlo Giannini ed Ennio Morricone, è chiaro che la passione per la Juve abbia portato il film a sopravanzare al box-office Woody AllenBridget Jones. Questo successo dà l’idea di quanto la Juve possa ancora fare da un punto di vista commerciale e del merchandising, in una parola della spendibilità del brand, affiancando all’attività sportiva una serie di attività commerciali diversificate che poggino tutte sulla passione, lo stile, la qualità, l’eccellenza nella performance o perché no, anche la dedizione al lavoro e l’italianità.

Per dare una dimensione reale del successo di Bianconeri basta considerare che l’anno scorso un docu-film analogo come Zanetti Story aveva incassato € 499.507  con 42.736 presenze, la metà dei risultati di Bianconeri, facendo comunque gridare al piccolo miracolo al box-office e accendendo la fantasia degli operatori del settore consci della potenzialità di docu-film in grado di portare gli appassionati di calcio al cinema. Altri docu-film calcistici negli ultimi mesi hanno avuto risultati più modesti: “Messi” con 230.000€ e 20.000 presenze, o “Ronaldo” con miseri 28.721 € e ca. 4.000 presenze.

Non inganni il fatto che un film calcistico come “Pele’: Birth Of A Legend” abbia totalizzato più di Bianconeri, ca. € 1.954.880 € e 302.760  presenze, perché il film sul leggendario brasiliano non era un evento speciale ma è rimasto in sala per oltre un mese con 6.567 giorni di programmazione* contro i soli 831 di Bianconeri. (Si tratta dei giorni di uscita al cinema moltiplicati per il numero di sale in cui un film è proiettato). Non è da escludere a questo punto un ritorno in sala del film anche se bisognerebbe trovare altre finestre temporali compatibili ad esempio col fitto calendario delle gare della stessa Juve.

Interessanti anche i dati per singole città, con Bianconeri 1° nei 3 giorni a Torino (ovvio) ma soprattutto 2° (dopo Pets) a Milano, a Roma, a Firenze, BolognaPalermo, Bari e in quasi tutta Italia. Eroici poi quelle centinaia di spettatori che anche a Napoli hanno affollato le uniche due sale (altrettanto eroiche) che avevano in programmazione il film che nel resto della Campania ha comunque spopolato. Ci arrivano segnalazione anche di boicottaggi soft da parte di alcuni cinema nella provincia di Napoli che pretendevano 400 biglietti garantiti e 4.000€ di incasso per un’unica proiezione di Bianconeri nei giorni in cui lo stesso cinema con altri film hanno incassato poco meno di 300€…

Un ultimo dato, quello sull’incasso medio al giorno per ogni cinema è davvero pazzesco: Bianconeri ha incassato ca. 1.130€ al giorno a cinema, dato superiore agli 800€ al giorno a cinema di Perfetti Sconociuti, 2° al box office nel 2016 dopo l’irraggiungibile Quo Vado di Checco Zalone.

Ecco, solo Zalone batte la Juve.

Sandro Scarpa

 

Ringrazio per i dati Cinetel, con cui collaboro abitualmente nel mio vero lavoro.

Juventus Story – Dieci frasi bisbigliate mentre guardavo il film

Juventus Story – Dieci frasi bisbigliate mentre guardavo il film

1 L’importanza di Pepe

Vengono mostrati alcuni suoi gol, in momenti delicati della stagione, e viene il dubbio che ce lo siamo dimenticati troppo presto. Pepe è stato un titolare importantissimo fino all’infortunio, e soprattutto nel 2011-12, l’anno dello scudetto più bello di sempre. Gol decisivi, discese sulla fascia, carattere, voglia di vincere, buon umore. Rivedendolo, ripensandoci, non dobbiamo dimenticare l’importanza di Pepe.

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2 Mi sa che un giorno, Conte…

Non sono nostalgico di nessuno, quando va via dalla Juve, e d’altronde siamo quelli dell’#allegrimania: è andato via, peraltro a ritiro iniziato, quindi peggio per lui, stiamo tutti bene così. Ma sentendolo parlare, ascoltando i giocatori rimproverati uno per uno nell’intervallo di quel super Juve-Parma, calcolando che lui è ancora giovane, che capirà presto (anzi, ha già capito) che la Juve non puoi ritrovarla ovunque tu vada, che è un ottimo allenatore, che da noi non ha mai perso uno scudetto, che dal 1991 sa quanto pesi quella maglia, mi sa che un giorno, Conte…

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3 La foto delle foto…

Viene più volte inquadrata l’immagine di Platini sdraiato, appoggiato sul gomito, dopo quel gol incredibile annullato. Classe, sorriso, niente lagne di fronte a una ingiustizia, ci si deve rialzare e andare a prendere la coppa. Rimane la foto che in assoluto meglio rappresenta la Juventus.

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4 Incredibile…

L’argomento più atteso, Calciopoli, viene trattato in modo delicato, attento agli equilibri (Moggi si era un po’ montato la testa ma tenace nel trovare le telefonate altrui, John Elkann riconosce che non erano preparati per affrontare una vicenda del genere, ecc).
I toni cambiano e si mostrano molto decisi quando si parla di chi avrebbe dovuto affrontare un processo per illecito sportivo e invece si trova ancora (!) uno scudetto a tavolino in virtù di un’etica inattaccabile (!).
L’espressione “incredibile” la pronuncio dunque, quasi senza volerlo, quando ancora una volta tocca riascoltare e rileggere le telefonate dell’Inter: il famoso “regalino”, che se solo i media si fossero mostrati indignati un decimo del 2006 ci avrebbero costruito titoloni per una ventina di giorni; Bergamo che invita l’arbitro di Inter-Juve, nel dubbio, a dedicare più attenzione a “chi sta dietro”, e chi poteva stare dietro tra Inter e Juve, secondo voi? E non ne abbiamo ascoltate mille altre, dalla richiesta di “designare” un arbitro indirizzando il sorteggio, allo score negativo con i nerazzurri fatto notare a un arbitro prima di dirigere l’Inter.
Al di là delle vicende bianconere, quello scudetto a tavolino sia ancora lì, con la complicità di media pavidi e di una Federazione non degna di alcun commento. Incredibile, no?

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5  Ah, Giovannino…

Non ci sono solo momenti belli nella nostra storia, lo sappiamo bene. Breve ma intenso il ricordo dell’Heysel, con tante immagini e le belle parole dell’Avvocato. Sentito, lungo e meritato il ricordo di Edoardo e Giovannino, anche per evidenziare che va bene il potere e la ricchezza, ma la famiglia Agnelli ha dovuto affrontare una lunga serie di tragedie, dall’incidente del padre di Gianni e Umberto alla perdita in pochi anni di due generazioni (e sia Gianni che Umberto hanno dovuto vedere morire i propri figli, prima ancora di salutarci). La vicenda di Edoardo suscita subito empatia, per quel carattere ribelle in un ambiente in cui non è facile essere ribelli. Giovannino, dal canto suo, mi ha sempre dato l’idea di uno che avrebbe fatto il presidente della Juve per una vita: stile, serietà, professionalità, quel sorriso accennato, la presenza allo stadio due giorni prima di morire, quelle immagini con lui accanto a un Andrea più giovane, come a fargli da chioccia. Ah, Giovannino…

A07-20.09.96-ROMA-ECO: GIOVANNI ALBERTO AGNELLI: ''NON CI SONO PRIVILEGI ACQUISITI''. Il presidente della Piaggio, Giovanni Alberto Agnelli, sorride in sella a uno dei due nuovi modelli presentati oggi a Roma durante il ''Vespa Day''. TO MASSIMO CAPODANNO/ANSA

6 Che risate…

Il 5 maggio mi farà sempre ridere. Nel film viene trattato accuratamente.
E’ bello rivederlo, perché non è il classico ricordo felice ma un po’ patetico di una squadra che poi non ha pressoché più vinto (chessò, tipo  gli interisti che parleranno di triplete fino al 2050, i napoletani che ancora si bullano di avere avuto Maradona 30 anni fa…). No, noi ne abbiamo vinti altri 8, da allora. Eppure quello fa sempre ridere: lo stadio tutto nerazzurro, 21 giocatori pure e quell’altro che vince da solo. Loro troppo sicuri di vincere, noi che non facciamo altro che crederci finoallafine, perché ci hanno insegnato solo questo.
Esiste una giornata che spieghi meglio l’Inter e la Juve?

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7 Nettamente il più bello…

Ascolto parlare Buffon del primo scudetto di Conte, dice una frase che condivido talmente tanto da averla individuata a suo tempo come sottotitolo di un mio libro su quel trionfo.
Quello è “lo scudetto più bello di sempre”, e non accetto discussioni (cit.). Divertente il 5 maggio, comico Roma-Lecce, fantastico il ventottesimo vinto a casa dei rivali, senza Ibra, con rovesciata di Del Piero e zuccata di Trezeguet. Ma il più bello, per la lunga attesa,  l’imprevedibilità, le emozioni, il finale, il significato profondo e gli abbracci tra tutti noi che dopo Calciopoli pensavamo che avremmo dovuto attendere una vita per riabbracciarci, è quello, e rimarrà quello per sempre.

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8 Tacci sua…

Se bisogna riportare le frasi esatte bisbigliate durante il film, non posso censurarmi. Scorrono le immagini di Juve-Lecce, l’errore di Buffon, il gol di Bertolacci, l’impressione che forse stessimo perdendo un’occasione storica per tornare a sussurro, come allora, il più affettuoso (e ormai sollevato) dei “‘tacci sua” – gioviale espressione romanesca molto utilizzata, non proprio per congratularsi con il destinatario – al portiere più forte della storia del calcio, leggenda di questa squadra, sceso in B per amore e per quella promessa a Umberto Agnelli, che un giorno gli chiese “vuoi venire alla Juventus?”, e lui, guardandolo negli occhi, capì che in certi casi il “no” non è una risposta possibile. E allora ancora tacci sua per quel secondo, caro Gigi, e mille grazie per tutto il resto (ma magari anche per quell’attimo, che ha reso ancora più incredibile quel trionfo).

FOTO IPP/MASSIMO RANA TORINO 02-05-2012 CAMPIONATO CALCIO SERIE A 2011/2012 JUVENTUS-LECCE NELLA FOTO buffon gianluigi - Torino 2012-05-02 FOTO IPP/MASSIMO RANA TORINO 02-05-2012 CAMPIONATO CALCIO SERIE A 2011/2012 JUVENTUS-LECCE NELLA FOTO buffon gianluigi Serie A : Juventus - Lecce - fotografo: / ITALYPHOTOPRESS

9 E’ un miracolo…

Guardo la sala di un cinema di Roma: amici; coppie; un gruppo di tre persone che rappresentano tre generazioni, dal nonno al nipote; ragazze, bambini. E ripenso al 2006, agli anni successivi, alla netta impressione che qualcosa si fosse rotto forse per sempre, che avessimo perso una generazione di piccoli tifosi, che per tanti – troppi – dichiarare il proprio amore per la Juve fosse un qualcosa da non ostentare pubblicamente. Ed eccoci qua, dieci anni dopo, con 5 scudetti in più, nuovi idoli per cui impazzire, un presidente che non sbaglia una frase (anche nel film, dice sempre esattamente quello che vorrei dicesse il presidente della Juve), un film al cinema visto con grande partecipazione in tutta Italia e soprattutto una generazione ritrovata, quando temevamo di averla persa. Non è forse un piccolo miracolo?

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10 Il numero 1

Sarà che è stato l’eroe della mia infanzia, che aveva classe in campo e fuori, prontezza di battuta anche in risposta all’Avvocato, sarà quella foto di cui al punto 3, sarà perché da centrocampista ha vinto 3 volte la classifica cannonieri (in anni in cui i rivali erano Zico e Maradona…), 3 palloni d’oro e tutto quello che poteva vincere da noi, saranno quei lanci perfetti con Boniek che arrivava da lontano, saranno le punizioni – che erano una specie di rigore – sarà che, come dice Maradona, “è praticamente tutta la Giuve”. Non c’è niente da fare, amerò sempre all’infinito Del Piero, Buffon, Scirea, Tardelli, Cabrini, Vialli, Nedved; andrò sempre in estasi riguardando le incredibili giocate di Baggio e di Zidane.
Ma passano le immagini dei suoi gol, delle sue giocate, delle sue interviste e penso che il numero 1, per me, sarà sempre Platini.

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