La Juve si rialza. 3-2 in rimonta a La Spezia

La prima vittoria in campionato della Juve è tanto preziosa quanto folle: contro lo Spezia i bianconeri passano per primi con Kean, subiscono il pareggio di Gyasi e vengono superati da Antiste. Quando sembra che proprio non abbiano la forza di reagire, ecco invece l’orgoglio, la rabbia feroce e l’indispensabile lucidità che servono per riagguantare, con Chiesa, e vincere, con de Ligt, una partita del genere.

KEAN-GYASI, BOTTA E RISPOSTA

L’inizio di gara in realtà è piuttosto quieto e, nonostante l’aggressività iniziale dei padroni di casa, la Juve prende campo con il passare dei minuti: dopo il cross di Chiesa e il destro al volo di Kean, deviato in angolo, è de Ligt ad avere sul sinistro la palla buona, ma calcia leggermente sbilanciato e alza troppo la mira. A fornire la sponda era stato Bonucci, che trova il suggerimento giusto poco prima della mezz’ora, quando lancia in profondità Rabiot. Il tocco di testa del francese serve Kean, che avanza, incrocia il destro e infila il vantaggio bianconero. Un vantaggio che dura poco però, perché la risposta dello Spezia è immediata e dopo la fiondata di Verdi, intercettata da Szczesny, sul pallone arriva per primo Gyasi, che si accentra e conclude, trovando la decisiva deviazione di Bentancur e firmando l’immediato pareggio. La Juve affida la propria reazione a tre tentativi di Dybala, due da calcio piazzato, ma ogni volta Zoet è piazzato e così si va negli spogliatoi sull’1-1. + 13

VANTAGGIO SPEZIA CON ANTISTE

La ripresa inizia con Alex Sandro e Locatelli al posto di De Sciglio e Locatelli, ma soprattutto con l’azione di Antiste che ribalta il risultato. Il francese parte in contropiede e, dopo appena quattro minuti, porta in vantaggio i padroni di casa con un destro che, deviato da Bonucci, diventa imparabile per Szczesny e si insacca a fil di palo.

LA RABBIA DI CHIESA

La Juve ora deve necessariamente alzare il ritmo prova a mettere pressione allo Spezia con il colpo di testa di Kean che Zoet alza sopra la traversa, quindi ci prova McKennie, che gira al volo il suggerimento di Chiesa, ma non inquadra la porta. Allegri cambia Kean con Morata e i bianconeri continuano a spingere: Dybala scarica il sinistro dalla distanza e Zoet vola per togliere il pallone dall’incrocio, poi Bonucci da due passi non riesce a schiacciare di testa il suggerimento di Alex Sandro. Si gioca in una sola metà campo, ma quando lo Spezia può ripartire trova inevitabilmente spazi invitanti e la Juve rischia grosso quando Bastoni arriva al cross dalla sinistra Antiste riesce a concludere prendendo in contro tempo Szczesny. A salvare la porta è Locatelli, che è appostato sulla linea e respinge. Il pericolo scorso è una scarica di adrenalina per i bianconeri e in particolare per Chiesa che mette tutta la rabbia e il desiderio di reagire nell’azione che lo vede partire dalla sinistra, accentrarsi e sfondare in area, fino ad arrivare di fronte a Zoet e ad allungarsi per superarlo, riportando la gara in parità.

LA ZAMPATA DI DE LIGT

L’assedio continua, entra Bernardeschi al posto di Rabiot, e Chiesa, letteralmente indemoniato, va vicino alla doppietta con un violento destro dal limite. La feroce volontà della Juve di ribaltare il risultato è palpabile e non ci vuole molto perché venga soddisfatta: sei minuti dopo il pareggio di Chiesa de Ligt risolve una mischia in area, scaricando il destro di contro balzo alle spalle di Zoet. In una gara tanto folle c’è da aspettarsi di tutto e i bianconeri ora devono tenere alta la concentrazione e soprattutto lo Spezia lontano dalla porta. Allegri inserisce forze fresche, richiamando Chiesa, che aveva speso moltissimo, e inserendo Kulusevski. C’è da soffrire però, perché lo Spezia è ancora pericoloso con Maggiore che, servito da Sala, evita l’intervento di Danilo e calcia, trovando la provvidenziale risposta di Szczesny. I bianconeri però non mollano, chiudono ogni varco e inchiodano il punteggio anche durante i sei minuti di recupero concessi. E alla fine, finalmente, tornano a Torino con i tre punti. Cercati, voluti e presi, con un carattere da Juve.

SPEZIA-JUVENTUS 2-3

RETI: Kean 27′ pt, Gyasi 33′ pt, Antiste 4′ st, Chiesa 21′ st, de Ligt 27′ st

SPEZIA
Zoet; Amian, Hristov, Nikolau, Bastoni; Ferrer, Bourabia (32′ st Sala); Verde (32′ st Manaj), Maggiore (40′ st Salcedo), Gyasi; Antiste (32′ st Nzola)
A disposizione: Provedel, Zovko, Kiwior, Bertola, Strelec, Podgoreanu
Allenatore: Thiago Motta

JUVENTUS
Szczesny; Danilo, de Ligt, Bonucci, De Sciglio (1′ st Alex Sandro); Chiesa, Bentancur (1′ st Locatelli), McKennie, Rabiot (22′ st Bernardeschi); Dybala, Kean (14′ st Morata)
A disposizione: Perin, Pinsoglio, Pellegrini, Rugani, Cuadrado, Ramsey, Kulusevski
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Aureliano

ASSISTENTI: Cecconi, Pagliardini

QUARTO UFFICIALE: Baroni

VAR: Mazzoleni, Bresmes

AMMONITI: 40′ st’ Nikolau, 47′ st Morata, 49′ st Nzola

Spavento e controrimonta: 3 a 2 allo Spezia, la Juve ritrova la vittoria

La Juve torna a vincere in campionato, ottenendo la prima vittoria nella serie A 2020-21, battendo con fatica uno Spezia coriaceo e intraprendente: tanta paura per i bianconeri che, dopo essere passati in vantaggio, subiscono l’ennesima rimonta, ma con rabbia riescono a generare il controsorpasso con le reti di Chiesa e De Ligt, che si aggiungono a quella del momentaneo 0 a 1 di Kean. Thiago Motta schiera il 4-2-3-1 con Zoet; Amian, Nikolaou, Hristov, Bastoni; Ferrer, Bourabia; Verde, Maggiore, Gyasi; Anteiste. Allegri risponde con Szczesny; Danilo, Bonucci, De Ligt, De Sciglio; Chiesa, Bentancur, McKennie, Rabiot; Dybala, Kean. Partita con buon ritmo, ma a parte un corner per i padroni di casa, il primo pericolo lo produce la Juve al 7′ con Kean pescato da Chiesa in area e la difesa dello Spezia che mette in angolo. Al 13′ Chiesa lanciato per quaranta metri, non seguito da nessuno, decide di mettersi in proprio e trova un nuovo angolo: sugli sviluppi palla ribattuta al centro con De Ligt che la gira, in posizione precaria, alta. Al 25′ De Sciglio trova in area libero McKennie, che stoppa il pallone ma poi cicca il tiro. Al 27′ la Juve la sblocca con Kean: Bonucci scodella un lancio lungo che trova Rabiot in area che sale in cielo e fa da torre per Kean, che addomestica dal limite e mette la palla all’angolino basso sulla destra di Zoet. Per l’attaccante italiano, nuovo gol in maglia bianconera dopo più di 800 giorni dall’ultima volta. Al 30′ Chiesa trova un altro corner, mettendo di prima il pallone in area e causando un po’ di apprensione tra i difensori dello Spezia: la traiettoria, battuta da Dybala, viene controllata da Zoet. Al 33′ è pari Spezia con Gyasi che trova una traiettoria beffarda, forse leggermente toccata da Bentancur, che batte Szczesny e fa esplodere il pubblico di casa. Allegri chiede ai suoi di giocare ma la Juve sembra traumatizzata dall’ennesima rimonta subita. Al 40′ Dybala si guadagna un calcio di punizione al limite, che va a battere ma che calcia centrale: para senza apprensioni Zoet. Al 42′ ancora l’argentino, si libera bene e tira da fuori, trovando la deviazione di Zoet in corner. Al 44′ altra buona punizione conquistata dal dieci: la battuta è angolata ma debole. Si chiude il primo tempo sull’1 a 1. Si riparte con due sostituzioni per la Juve: dentro Sandro e Locatelli per De Sciglio e Bentancur. Alla prima azione utile lo Spezia raddoppia con Antiste, che lanciato scappa alle spalle di Bonucci, lo disorienta passandosi la palla sul destro e bucando Szczesny sul primo palo. La Juve tenta una reazione con un’iniziativa di Chiesa e al 54′ con Kean che pescato al centro colpisce di testa con Zoet bravo a respingere. Al 56′ Chiesa trova McKennie sulla corsa dal limite: il texano calcia forte ma alto. Al 59′ dentro Morata per Kean. Al 60′ Dybala tenta un tiro di sinistro dal vertice dell’area: respinge in corner Zoet. Sugli sviluppi, Morata fa sponda di testa per Bonucci che stacca alto da pochi passi. In ripartenza, Spezia sempre pericoloso: al 65′ Verde allarga per Bastoni che trova Antiste al centro dell’area, che batte a colpo sicuro e trova Locatelli ad evitare il 3 a 1 per i padroni di casa. Juve intontita e poco cattiva, Spezia sulle ali dell’entusiasmo. Al 66, però, di rabbia pareggia Chiesa: Morata controlla in area e tenta la conclusione ma viene stoppato, sul rimpallo si catapulta Chiesa, che già aveva recuperato il pallone ad inizio azione e che, con un tunnel, salta un avversario e da dentro l’area piccola piazza il gol del pari. Fuori anche Rabiot per Bernardeschi nella Juve. Al 69′ sempre Chiesa fa rimbalzare il pallone e tira dalla distanza sfiorando l’incrocio.  Al 72′ sugli sviluppi di un calcio d’angolo il controsorpasso Juve: Dybala batte, trova la sponda di Alex Sandro, dal batti e ribatti la spunta De Ligt che mette alle spalle di Zoet per il 2 a 3. Primi cambi anche per Thiago Motta: fuori Verde per Manaj, Bourabia per Sala, Antiste per Nzola. All’84’ esce Chiesa per Kulusevski. All’85’ Szczesny salva il risultato con un miracolo: Maggiore riesce ad addomesticare il pallone in area, eludendo il ritorno dei difensori, per calciare, ma il portiere polacco gli chiude lo specchio con una veloce uscita e respinge il tiro. Spezia vivo e aggressivo, che ci prova fino all’ultimo e che fa entrare Salcedo per Maggiore. Due occasioni nel giro di un minuto per i padroni di casa, con la Juve in debito di fiato. Un problema a Bernardeschi, dopo uno scontro con Manaj, toglie un po’ di pressione e permette agli ospiti di recuperare qualche energia. Sei minuti di recupero, in cui la Juve, prima con Morata e poi con Bernardeschi spegne la reazione dello Spezia. Per la Juve, dunque, con sofferenza arriva il primo successo in campionato dell’Allegri bis, sfatando la cattiva abitudine delle rimonte decisive delle precedenti partite e la mancanza di gol nei secondi tempi: il tecnico livornese torna alla vittoria in bianconero dopo 9 gare in serie A senza il bottino grosso (5 nella precedente gestione e 4 in questa). Leggero sospiro in classifica, ma la squadra ha tanto da lavorare per crescere.

Spezia-Juve 2-3: Corto Muso

Ci sono partite che non sono partite ma sedute psicanalitiche, lavande gastriche, attacchi cardiaci.
La partita in casa dello Spezia è una di queste esperienze extracorporee in cui sembra di avere un incubo e poi al risveglio si ringrazia il cielo per aver solo sognato.

La Juve di settembre 2021 è una squadra fragile senza idee né convinzione, che prende gol con una facilità estrema. È un lavoro difficile per Allegri, ma va detto che dopo 5 partite e altrettanti punti, era lecito aspettarsi qualcosa di più: un’idea, uno schema, una visione di squadra che lotta per un obbiettivo comune. Le prestazioni sono deprimenti, i giocatori depressi, anche se devono prendersi parte della responsabilità insieme alla società e all’allenatore.

Alcune cose che ci ha detto la trasferta ligure:

Chiesa sa benissimo cosa significa giocare alla Juve: la formazione deve essere lui più altri 10.

DeLigt lo ha capito da un pezzo, idem come sopra.

Se lasci il pallino del gioco agli avversari, prendi gol anche con lo Spezia.

Il centrocampo è un rebus a cui non hanno trovato soluzione nemmeno i solutori più abili.

Dopo il 3-2 la squadra si è abbassata: scelta strategica o bisogno di rifiatare? Nel primo caso c’è da sperare che si capisca quanto prima che equivale ad appendersi a un filo e regalare al nemico un paio di forbici; nel secondo invece bisogna aspettare che la condizione arrivi ad un livello accettabile, se non ottimale.

Godiamoci i 3 punti, che sono l’unica cosa (o quasi) da salvare di questa serata.