La verità del 90° minuto

Se ad Agosto ci avessero detto:

– firmereste per avere a 4 dalla fine la media punti di A più alta di sempre (esclusi i 102 di Conte), essere in finale di C. Italia e battere 1-3 il Real  al Bernabeu?

Avremmo tutti firmato alla cieca, condannandoci quindi ad un passo (e mezzo) dalla prima stagione FALLIMENTARE dopo 6 anni di trionfi.

Perché se la Juve non vince lo Scudetto è un’annata fallimentare, senza sé e senza ma, senza considerare una rivale che può arrivare a 96 punti, senza considerare il recupero, Wembley o Madrid. Punto.

In una stagione media, le gare decise al 90° o giù di lì, si contano sulle dita di una mano monca. Di solito quelle sfide le vinciamo, emblema della mentalità inossidabile, del #FinoAllaFine, come nei derby vinti all’ultimo respiro.

Quest’anno possiamo dividere in 3 i momenti decisivi al 90° minuto (o giù di lì), i turning point stagionali:

 

DISTACCO INIZIALE

1 ottobre 2017
7° g., Atalanta-Juve (2-2): 87°, Dybala sbaglia il rigore del 2-3, sarebbe stata la settima vittoria di fila per la Juve.

14 ottobre 2017
8° g., Juve-Lazio (1-2): 93°, Dybala (subentrato) sbaglia il rigore del pareggio. E’ la prima sconfitta in A per la Juve.

Dopo la sconfitta con la Samp (13° g., 3-2), la Juve è a -4 dal Napoli.

In questa fase la Juve segna 3 gol di media a gara ma ne subisce 14 in 13 gare. Le gare vengono spezzate da almeno 4 soste nazionali (1 per i drammatici play-off con la Svezia, poco prima del KO con la Samp).

 

RECUPERO E WEMBLEY

23 dicembre 2017
18° g., Juve-Roma (1-0): 90°, Schick, in estate tra Juve e Roma, si divora l’occasione del pari davanti a Szczesny (ex-Roma),  dopo un palo colpito da Pjanic (ex-Roma) e il gol vincente di Benatia (ex-Roma). La Juve è ora a -1 dal Napoli (sconfitto in casa).

3 marzo 2018
27° giornata, Lazio-Juve (0-1): 93°, Dybala segna il gol pesantissimo che fa vacillare psicologicamente il Napoli che di lì a poco perde 2-4 in casa con la Roma. La Juve, con una gara in meno è a -1 (+2 con i 3 pt. nel recupero) dopo un’incredibile sequenza di vittorie e gare senza gol subiti.

7 marzo 2018
Ritorno Ottavi di Finale CL, Tottenham-Juve (1-2): 90°, Kane colpisce di testa il palo (partendo da offside). La Juve passa ai quarti di finale dopo un turno in cui segna 4 gol in due fasi di 10 minuti a gara, dopo aver subito la netta prevalenza del gioco degli Spurs.

 

ILLUSIONE & DELUSIONE

8 aprile 2018

31° giornata, Napoli-Chievo (2-1): 93° Diawara sigla il 2-1, 4 minuti dopo il pari di Milik, col Napoli che dopo il pari col Sassuolo rischiava di scivolare a -7. La Juve ha vinto poco prima faticando a Benevento (2-4), dopo il KO in casa col Real e resta quindi solo a +4.

11 aprile 2018
Ritorno Quarti di Finale CL, Real-Juve (1-3): 97°, dopo i minuti di pausa, Ronaldo sigla il rigore che manda il Real ancora alle semifinali dopo l’impresa sfiorata dalla Juve che conduceva 0-3 (il Real non ha mai perso in casa di 3 gol nella storia della Coppa). La Juve è eliminata.

15 aprile 2018
32° giornata, Milan-Napoli (0-0): 90°, Donnarumma compie la parata più incredibile del campionato deviando un gol a botta sicura di Milik e negando 3 pt al Napoli. Poco dopo la Juve, reagendo alla delusione di Madrid vince 3-0 con la Samp e va a +6, vantaggio massimo.

22 aprile 2018
34° giornata, Juve-Napoli (0-1): 90°. Koulibaly. Napoli a -1.

 

Quanto è incredibile questa alternanza di turning points tra recuperi, illusioni, delusioni?

Il calcio è uno sport pazzesco, ma alla fine, il 90° restituisce sempre, o quasi sempre, la verità: vince la più forte o la più brava.

E’ evidente che la Juve non meritasse le vittorie di Bergamo o il pari con la Lazio, così come ha meritato, per gestione ed efficacia, l’impresa di Wembley e, per pertinacia e bravura del singolo, i 3 pt. di Roma.

Assolutamente giusto il gol di Koulybaly dopo una gara in cui il Napoli non ha solo (come spesso accade) dominato il palleggio, ma in cui la Juve non ha opposto a quel solito palleggio la sua solita lucidità, determinazione ed efficacia nel colpire i punti deboli degli azzurri e soprattutto quella voglia di affossare i colpi e il campionato. Anche se alla fine la gara pareva ormai “sfangata” e il settimo Scudetto ormai quasi cucito, la verità cruda del calcio è emersa: la Juve ora è nuda.

E’ di una bellezza simmetrica irreale anche il percorso dei 4 anni di Allegri finora:

negli anni dispari (1° e 3°), una squadra efficace ha messo presto in archivio lo Scudetto, per assenza di rivali, e si è dedicata a trovare gioco e condizione eccellente da Gennaio per una spettacolare CL, fino alle finali.

negli anni pari (2° e ora 4°), una squadra ci mette mesi a ritrovare un equilibrio dopo essere stata privata di “creatori di gioco” e una volta indietro in A, rinuncia all’evoluzione nel gioco per essere speculativa e sparagnina, appoggiandosi sulla difesa con recuperi e strisce vincenti, ma non convince mai in CL, al di là di due imprese epiche sfiorate e vanificate all’ultimo secondo contro Bayern e Real.

Al netto di isterie e volubilità del tifo, cosa sarebbe rimasto del ciclo di Allegri dopo questo 4° anno? Anche avesse vinto, andando oltre i 90 punti, un quarto facile scudetto, magari per il crollo del Napoli, la gente avrebbe comunque voluto la Champions, per un ultimo anno perfetto.

Quella CL non è arrivata e anzi, una rivale che può arrivare a 96 pt. pare aver battuto la Juve sui suoi stessi livelli: continuità, tenuta mentale (il vero flop mentale Juve è a Crotone) e capacità di vincere le sfide dirette.

Ultima simmetria:

Se la Juve fosse passata a Madrid, avrebbe dovuto affrontare e battere 2 rivali per vincere la Coppa, 2 tra Roma, Liverpool o Bayern.

La Juve non è passata e ora per chiudere un ciclo non in modo “perfetto” ma in modo degno, dovrà affrontare e battere 2 rivali: Roma e Inter.

Il campo di calcio è un luogo di verità spaventose e bellissime.

Sandro Scarpa.