Conveniamo almeno su una cosa. Le gioie dell’annata vanno selezionate e tante resteranno inevitabilmente fuori, mentre dolori e delusioni si contano sulle dita di una mano. Insomma, a maggio col Verona la Juve perde per beneficienza e non vale nemmeno, così come non conta – vista, comunque, la qualificazione – l’osceno ritorno al Meazza nella gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia contro l’Inter. Il Bayern resta un sogno accarezzato per poi essere spazzato in misura inversamente proporzionale al mancato rinvio di Evra, Milan, Inter e Genoa ci fanno la pelle non appena consumato l’impegno europeo, quindi l’ultimo atto di Doha sgambetta la Signora a poche ore dal meritato panettone. Stop.
Le emozioni, invece, spesso concentrate in pochi attimi, caratterizzano il resto dell’annata e le più belle, più o meno, possono essere classificate così:
10° posto – La goal line technology ha già spento gli entusiasmi di chi ne invocava l’introduzione per porre fine all’egemonia bianconera sul campionato. E’ il giorno dell’epifania quando Simone Pepe, con un calcio piazzato, interpella l’occhio di falco per poi esultare al definitivo pareggio del suo Chievo che inguaia Garcia e la Roma. Sistemata di riflesso la questione, nemmeno quindici giorni e la tecnologia soccorre in maniera diretta a decidere un’azione con protagonista la Juve. E’ il 20 gennaio e all’Olimpico di Roma, i bianconeri affrontano la Lazio nel turno unico valevole per i quarti di finale della coppa nazionale. Dopo un tempo e mezzo di equilibrio, il cambio di gioco di Pogba è un traversone profondo per Zaza, il quale magistralmente la stoppa col petto prima di sferrare un sinistro violento che stampa il palo a portiere battuto. Tornata verso il centro dell’area, la sfera giunge a Lichtsteiner nella sua consueta posizione di destra. Lo svizzero, con calma olimpica, forse troppa, piazza la palla con un piatto lentissimo tra palo e portiere, smanacciata da Berisha quando ha già per intero superato la linea. Questo lo decide in pochi attimi proprio la tecnologia e così si esulta in ritardo. Ma che goduria, al di là dell’importanza del match, del minuto, dell’avversario e di chicchessia.
9° posto – E’ molto sentita la semifinale di andata della coppa nazionale e Allegri propone una Juventus vogliosa di conquistare la terza finale del quinquennio. Nemmeno quattordici minuti di gioco e, sulla punizione di Cuadrado, Medel la ferma con il braccio aperto sotto gli occhi dell’arbitro. Si continua nello stupore di un pallone che, da solo, avrebbe dovuto posizionarsi sul dischetto. Il colombiano è una furia e quando si accende son dolori per i nerazzurri. Puntato Melo, lo supera e col destro sfiora il palo, quindi, al minuto 34, scambia la sfera con Morata ed è steso da Murillo. E’ finalmente penalty, trasformato da Morata con un missile terra aria che supera Handanovic. Sbloccatosi dalla lunga astinenza, lo spagnolo concede il bis dopo l’ora di gioco. Cuadrado in percussione crea scompiglio tra le maglie avversarie e poi appoggia ad Asamoah, bravo ad allargare per Mandzukic. Il croato è murato e la palla scivola tra i piedi di Evra, il quale sfonda a sinistra e crossa basso e teso. Melo la rinvia, ma la sfera resta lì in piena area, pronta a essere scagliata con un’immediata girata all’incrocio dal collo destro di Morata, appostato al limite dell’area piccola. E’ il 2 a 0. Anche stavolta la reazione degli ospiti è blanda e la banda Mancini scompare dal campo quando Murillo stende Cuadrado lanciato verso la porta dopo 60 metri di slalom, per un cartellino rosso inevitabile. E’ il momento di chiudere ogni discorso e assicurarsi una gara di ritorno tranquilla. Morata non è di quest’avviso e spara alto da tre metri un pallone di platino recapitatogli da Pogba. Chi è implacabile è il subentrato Dybala che, servito in orizzontale da Asamoah, in piena corsa e dalla lunetta secca tra le gambe Handanovic con un deciso interno sinistro rasoterra. Con un perentorio 3 a 0, la Juventus pone una seria ipoteca per la Finale di Roma. Non sarà così, ma in quel momento non lo potevamo supporre.
8° posto – La giornata di campionato della stagione 2015/16 è la n. 32, i punti di vantaggio dei bianconeri sulla prima inseguitrice (il Napoli) sono 6 e la trasferta a San Siro col Milan è davvero decisiva. La Juventus ci arriva dopo aver centrato 20 vittorie nelle ultime 21 partite (pari a Bologna) ma priva di un tassello per reparto: Chiellini, Khedira e Dybala. Nella ripresa, sul risultato di 1 a 1, succede di tutto. Il miracolo di Buffon su Balotelli tutto solo davanti a lui dopo aver smanacciato l’insidioso destro di Bacca è sui libri di storia. Il Milan gioca altissimo, la Juve traballa e quando Marchisio perde palla a centrocampo, Balo ci prova con un sinistro potentissimo, alto di nulla. I bianconeri stringono i denti, fanno passare la buriana e poi contrattaccano. Al decimo fallo, stavolta su Morata, Alex si merita il giallo, Pogba sforna un capolavoro su punizione ma è palo pieno. Ci siamo e al minuto 65 arriva l’episodio decisivo. Marchisio batte lungo un corner da sinistra, Pogba si divincola di Abate, mette giù il pallone col petto e, da posizione defilata, schiaccia il pallone col destro indirizzandolo sul palo opposto. Il pallonetto dopo il rimbalzo beffa tutti, infilandosi in porta sotto lo sguardo di Rugani. E’ 1 a 2. Le prova tutte il Milan, la Juve non s’impressiona più e controlla, sbancando San Siro per una vittoria fondamentale. La domenica il Napoli asfalta il Verona e la distanza resta invariata: 76 a 70. Va benissimo così.
7° posto – Novanta minuti di grande calcio negli ottavi di Champions, suddivisi tra l’ultima mezzora della gara di andata col Bayern a Torino e la prima ora della sfida di ritorno in Germania, affrontata in emergenza. Le reti rifilate dalla Juventus ai bavaresi sono quattro, quelle mancate per un soffio altrettante, per una vagonata di emozioni che si susseguono in continuazione e che avrebbero meritato una posizione ben più alta nella classifica. Purtroppo, gli altri novanta minuti (la prima ora dell’andata e l’ultima mezzora del ritorno) sono tutti di marca teutonica, così finisce in perfetta parità. Infranta dai biancorossi in un extratime già segnato nella testa degli esausti torinesi.
6° posto – La giornata del campionato in corso è la n. 16, il giorno l’11 dicembre 2016. Un derby della Mole così equilibrato non si vedeva da tempo e, stavolta, sono in tanti ad aspettarsi il colpo granata. Belotti secca Buffon, Higuain la pareggia e si giunge al minuto decisivo: l’ottantaduesimo. Pjanic per Cuadrado è l’ultimo cambio per Allegri, mentre Miha li fa tutti insieme lasciando quattro punte in campo. Presunzione o no, nella prima azione è punito senza pietà. Chiellini sventaglia un pallone dalle retrovie, Higuain lo fa scorrere spalle alla porta divincolandosi della morsa del difensore e, con un destro al volo, scocca una botta dai diciotto metri che si infila alle spalle di Hart per il vantaggio bianconero. Bellissimo. Finirà 1 a 3, ma il destino della partita è tutto scritto in quel preciso momento.
5° posto – Il campionato 2015/16 è agli sgoccioli e, comunque vada a Firenze, il destino è segnato in favore della Vecchia Signora. Però che goduria gli ultimi spiccioli di gioco. Siamo avanti grazie a Mandzukic e il minuto è l’ottantunesimo. Bonucci pasticcia sul pressing alto dei gigliati, Kalinic ne approfitta, prende la mira e supera Buffon. La Juve non si abbatte, rimette palla al centro e colpisce. Angolo di Pogba da sinistra sul palo lungo, Mandzukic ci arriva e la mette dietro per la botta di Evra da otto metri a colpo sicuro. Uno stinco devia la sfera verso l’esterno per la prontissima ribattuta col sinistro di Morata a porta sguarnita! M E R A V I G L I O S O ! Recupero compreso manca ancora un po’ e in quel po’ c’è il suggello del tricolore bianconero. Uno al termine, Kalinic scavalca Cuadrado, entra in area da sinistra e poi crolla fulminato senza che il colombiano lo sfiori. Il rigore è inventato ma Tagliaventus indica il dischetto. Il croato dal dischetto calcia teso alla sinistra di Buffon, il portiere si supera lanciando i componenti come Goldrake e respinge, per poi opporsi con il corpo alla fucilata da pochi passi di Bernardeschi! S P E T T A C O L A R E ! Oh ma quando finisce? Non ancora. C’è un corner da sinistra, Kalinic stacca ma colpisce con la fronte in fase discendente. La traversa si sostituisce a Buffon e l’ultima occasionissima si dissolve come il fumo di una sigaretta. La Juventus sbanca il Franchi e ora ha sette chance (3 sue e 4 del Napoli impegnato nel posticipo di Roma) per raggranellare quel misero punticino che manca alla matematica per il titolo. All’Olimpico di Roma basta già lo 0 a 0, ma la spallata di Nainggolan all’ultimo respiro spazza ogni patema e fa esplodere il popolo bianconero. La Juventus è Campione d’Italia per la 34° volta nella sua storia. E’ il quinto, pazzesco, titolo consecutivo.
4° posto – Parità assoluta nella finale di Coppa Italia tra Juventus e Milan ed è appena cominciato il secondo tempo supplementare quando a Hernanes subentra Morata per quella che potrebbe essere l’ultima sua presenza in bianconero. Di secondi lo spagnolo ce ne mette dieci per decidere la sfida. La percussione di Lemina per via centrale devasta l’esausta mediana rossonera. Palla a destra per Cuadrado, il quale alza la testa e pesca Morata sul palo lontano. Lo spagnolo in piena area è tutto solo e, senza pensarci più di tanto, batte in controbalzo con un interno destro imprendibile per Donnarumma. Esplode mezzo Olimpico e mezza Italia per la rete che risolve la sfida dopo che, in pieno recupero, il siluro a uscire di Josè Mauri sfiora il palo a Neto battuto. L’undicesima Coppa Italia entra così trionfalmente in bacheca dopo che Capitan Chiellini la alza orgoglioso sotto il cielo di Roma.
Ragioni tecniche costringono alla sintesi più estrema e, quindi, si abuserà per il podio dell’immaginazione del lettore che, non si dubita, sarà bravissimo in tal senso …
3° posto – Juventus-Roma 1 a 0 (17a giornata campionato 2016/17): HIGUAIIIIN
2° posto – Juventus-Napoli 2 a 1 (11a giornata campionato 2016/17): HIGUAIIIIN
1° posto – Juventus-Napoli 1 a 0 (25a giornata campionato 2015/16): ZAZAAAAAAA
di Roberto Savino
Il Top del 2016 di Average Juventino Guy
La prima parte di questa stagione 2016-17 tutta da ridere con il meglio delle perle di Average Juventino Guys!
GIUGNO -Beppe e Fabio. Arriva Dani Alves..
LUGLIO/AGOSTO – Don Beppe e il Mercato
La trattativa per Pjaca e Pjanic…
E quella per Higuain..
SETTEMBRE – Buffon e Chiellini non sono in forma. Diletta Leotta sì.
OTTOBRE – L’Inter continua a perdere. Milik si rompe. Il principino torna dall’infortunio. E Ghoulam..
NOVEMBRE – Elezioni USA- Hernanes spacca e debutto record di Kean.
DICEMBRE – I love this game, Rugani, i sorteggi UEFA, Pjaca e il flop Higuain.
Discorso di fine anno a bianconeri unificati
Usciremo dalla crisi. Usciremo dalla crisi del 2016 e dei suoi numeri impietosi: quinto scudetto consecutivo, seconda Coppa Italia di fila, 25 vittorie su 26, il gol di Zaza, 900 minuti e fischia di imbattibilita’ di Buffon. Un anno di magra dal quale ne usciremo solo restando uniti e lavorando sodo.
L’obiettivo e’ di ottenere il sesto scudetto consecutivo, che sarebbe il piu’ importante, perche’ darebbe l’opportunita’ di vincere il settimo scudetto di fila, che sarebbe il piu’ importante perche’ darebbe l’opportunita’ di provare a vincere l’ottavo di fila.
Come secondo obiettivo rimane quello di ben figurare in Europa, anche se capiamo tutti che il fascino di Real Madrid-Napoli non si avvicina minimamente al nostro ottavo di finale.
Pensate, al San Paolo scendono in campo 11 Champions League, 4 Palloni d’oro. Va beh, li porta tutti il Real, ma il Napoli porta la pizza fritta, vuoi mettere.
E poi arriveranno Messi e CR7 a Milano, quest’anno che viene non me lo voglio proprio perdere.
I posti di lavoro dei moviolisti sono salvi. Un grande segno di civilta’.Auguri, perche’ no, anche a tifosi e squadre avversarie, senza le quali non ci divertiremmo allo stesso modo.
Va beh, ogni tanto vi siete scansati nel 2016, ma pensate a come sarebbe bello un 2017 senza la Juventus, senza l’arroganza di mandarne 8 a protestare contro l’arbitro, senza aver pagato le clausole dei vostri giocatori, senza mettere bavagli preventivi, senza pass negati per lo Stadium. Poi pero’ quando stappate il prosecco del Lidl al cenone ricordatevi che la Juve ci sara’ anche l’anno prossimo. Cin Cin.Quindi, con la speranza e l’augurio di ritrovarci serenamente uniti sotto la nostra bandiera, non tricolore ma bianconera a maggio in Piazza San Carlo a Torino per festeggiare, auguro a voi tutti un sereno anno.Vi ringrazio, e a tutti buon 2017.