Le 4 partite più importanti

Devo essere onesto con me stesso, mentre comincia l’attesa per domenica sera: prima di questo ciclo di partite avevo detto che avrei giudicato questo avvio proprio dalle partite con le tre “piccole” e dalla partita interna contro il Bayer, ancora più che da quella con l’Inter.

Non per andare controcorrente, ma perché davvero credo che all’avvio di un nuovo ciclo, dopo anni del genere, servisse assolutamente continuità di risultati anche e soprattutto nelle sfide da vincere a tutti i costi. È quello che alla Juve è incredibilmente riuscito per 8 anni di fila, perdere solo raramente la concentrazione e gli stimoli, pur se alternando adrenalinici match al Bernabeu e soporiferi incontri con il Chievo.

Concentrazione, risultati continuità: su questo ho giudicato Conte e Allegri, su questo valuterò Sarri. Così, dopo un inizio del mini-ciclo troppo brutto per essere vero contro il Verona (comunque tre punti), le partite successive sono state giocate in modo più convincente, rischiando sempre meno e, quel che più conta, vincendo sempre.

Non c’è da esaltarsi troppo per avere battuto Spal, Brescia e Bayer, per carità, lo sappiamo perfettamente. E le cose da sistemare sono ancora tante, in tutte queste partite una parte consistente della gara è stata non del tutto convincente (talvolta un intero tempo), non sempre il pressing alto è effettuato armonicamente, alcuni giocatore – come Bernardeschi e Rabiot – devono ancora dare il meglio, perfino Ronaldo sbaglia ancora troppi gol, eccetera eccetera. Però, pur se in rodaggio, siamo lì, con i risultati in linea con le (alte) attese, la crescita di Pjanic, gli ormai consistenti segnali di resurrezione di Higuain, il ritrovato entusiasmo di Dybala, le corse di Matuidi, l’inserimento sempre più convincente di de Ligt, la maturità da capitano vero di Bonucci.

Ed è ovvio che domenica i nostri giudizi potrebbero cambiare, che un eventuale risultato negativo farebbe emergere dubbi e perplessità, i bilanci iniziali sarebbero meno sereni, saremmo pronti a mettere in dubbio chiunque commetta errori: il calcio è così e forse è bello anche per questo.

Ma io, ve l’ho detto, devo essere onesto ed esprimermi oggi: temevo queste 4 partite e sono arrivate 4 vittorie. A oggi, vostro Onore, non ho nulla da aggiungere.

Il Maestro Massimo Zampini.