Ormai è quasi superfluo dirlo: Patrice Evra è uno di quei giocatori che, quando parla, pronuncia frasi dal peso specifico enorme. Per sintetizzare, le sue sono parole da leader, come lo furono proprio all’indomani di un match contro il Sassuolo, il nostro avversario di sabato: «Quest’anno spero proprio che non dovremo ripetere discorsi del genere – spiega – Vorrebbe dire che abbiamo capito i nostri errori e stiamo migliorando ancora».
Migliorare, sempre: questo è un mantra di Pat, che sa trasmettere benissimo al gruppo: «Qui alla Juve siamo una famiglia, lottiamo uniti per lo stesso obiettivo, siamo umili, mettiamo il nostro orgoglio al servizio della squadra. Tutti vogliamo giocare, ma questa abbondanza di campioni è proprio il bello di essere in bianconero».
Lo hanno capito fin da subito, a quanto pare, anche i nuovi arrivati: «Li abbiamo accolti tutti molto bene, Higuain mi ha ringraziato per il video – sorride – ma in generale i nuovi compagni hanno subito capito di essere all’interno di una famiglia. Devono lavorare bene, con serenità, ci siamo noi a dare loro una mano, perché alla Juve si lavora così».
Testa al campo, adesso: cominciamo dal Sassuolo. «Una squadra molto pericolosa, allenata benissimo con un grande tecnico e una ottima organizzazione di gioco – argomenta Evra – Ma noi, sebbene sappiamo che sarà un avversario difficile, dobbiamo portare a casa questi tre punti». Nuova stagione, vecchio mantra: una partita per volta. Aggiunge il laterale: «Si, noi vogliamo vincere il sesto scudetto, questo è l’obiettivo. Ma tutta la stagione non può che costruirsi una partita per volta». Lo stesso discorso vale per la Champions League: «La dobbiamo affrontare partendo dal Siviglia, poi dal cammino nel girone, dopodichè la Champions va veloce. Detto questo, io ci credevo il primo anno, quando arrivammo in finale, e ci credo oggi».
Anche perché questa squadra si è rinforzata ancora: «La dirigenza ha fatto tutto quello che poteva per migliorare il gruppo, e noi ne siamo felici. Non so se questa sia la squadra più forte in cui ho giocato, lo diranno i risultati a fine stagione». Tornando al campionato: «Non è facile, in Italia, giocare da favoriti. Tutti danno più del 100% contro di te, e batterti è come vincere un trofeo. Ma noi siamo alla Juve, siamo pronti anche a questo. Per meritarti questa maglia devi dimostrare sempre di essere un grande professionista e un grande uomo».