Mister Sarri, Leonardo Bonucci e Gianluigi Buffon analizzano la gara di andata di Coppa Italia.
Uno a uno al termine della gara di andata contro il Milan a San Siro: nel dopo gara prendono la parola Maurizio Sarri, Leonardo Bonucci e Gianluigi Buffon.
MAURIZIO SARRI
«Siamo in una fase in cui fatichiamo a continuare a crescere, dopo un buon periodo durato fino a 20 giorni fa: il calcio prevede alti e bassi, ma stasera in certi tratti siamo usciti bene da dietro; ho ricominciato a vedere palleggio, e da questo ripartiamo: se il palleggio comincia a riprendere quota, giocheremo meglio anche negli ultimi metri. Il gol? Una palla difendibile, comunque teniamo il risultato, in vista della partita di ritorno. Dopotutto abbiamo preso solo 2 gol in più della migliore difesa del campionato. Pjanic e Ramsey hanno fatto una buona partita, Aaron è poi calato nella ripresa. Chiellini manca come mancherebbe a qualsiasi squadra: sui tempi del recupero dipenderà molto da lui».
LEONARDO BONUCCI
«Un gol fuori casa è importante, sulla doppia sfida, ma non possiamo accontentarci. Abbiamo concesso qualcosa di troppo, dobbiamo cambiare marcia, restando compatti e dando tutti qualcosa di più. Siamo dove dovremmo essere in questo momento, ma dobbiamo mettere in pratica quello che facciamo durante la settimana e continuare a crescere come squadra. La gestione della partita e del palleggio deve essere migliore, dobbiamo mettere in condizione i nostri giocatori di fare la differenza negli ultimi 30 metri».
GIANLUIGI BUFFON
«Ho visto una Juve che mi è piaciuta nel fraseggio, nella fluidità di manovra, fondamentale per prendere in mano la partita. Non siamo stati così efficaci come meritavamo negli ultimi 20 metri, ma per come si era messa, abbiamo strappato un buon risultato. Non fa dormire sonni tranquilli, ma è positivo. Quando giochi nella Juve le critiche sono giuste, perché l’asticella è alta e gli obiettivi importanti. Dopo Napoli e Verona è giusto che ci fossero, che non possono che farci bene. Ronaldo? Un campione incredibile, giocare con lui è uno dei motivi per cui sono tornato».