L’impossibilità di prendervi sul serio

E’ impossibile prendervi sul serio e mi spiace che non riusciate a capirlo.

Ho scritto questo articolo 125 volte, l’ho inserito in 4 libri e tante trasmissioni e peggiorate anno dopo anno.

Sarò breve, dunque.

 

Provo con alcune domande semplici: che debolezza di pensiero avete se per 4 mesi sogghignate a ogni decisione arbitrale dall’innesto del Var, giusta o sbagliata che sia (rigori dati ignorando il fuorigioco, rigori negati che diventano espulsioni del nostro attaccante, sgambetti in area non visti né voluti rivedere e così via), noi vi diciamo che appena capiterà un episodio di senso contrario impazzirete come sempre, voi “no no, ora che c’è il Var non più, ora siete voi gli unici a lamentarvi”, continuate a sogghignare quando un vostro giocatore segna di mano all’ultimo minuto o salva in area in bagher, noi “cambierete idea appena toccherà a noi e lì vorrete pure cambiare le regole”, voi sogghignate ancora, salvo poi, ai primissimi errori pro Juve, darci ragione in tutto e per tutto, risultando perfino più livorosi, rancorosi e illogici di quanto potessimo immaginare?

 

Come fate, dopo avere difeso il Var per 4 mesi in qualunque decisione ed esservi laureati in protocollogia del Var (“perfetto, qui c’è stato il silent check”, “ottimo, lì non poteva intervenire in quanto non era un “chiaro” errore”, “eccellente, si vede che l’arbitro è sicuro di avere visto bene e deve sempre prevalere lui sul Var”, “che meraviglia, è tornato indietro fino al possesso palla iniziale dell’azione”, “inappuntabile, ricordatevi sempre che il Var non è la moviola in campo, interviene solo nei casi previsti espressamente”, e così via, con il protocollo imparato a memoria meglio di qualunque poesia a scuola) a crollare così, ai primissimi casi pro Juve, ad affermare in diretta televisiva che il protocollo del Var andava sconfessato perché gli arbitri vivono nel mondo, devono pensare al “contesto sociale”?

E come fate a ripeterlo pure, diverse volte, in pochi minuti, non rendendovi conto che è esattamente quanto diciamo noi da un bel po’, ovverosia che se c’è la Juve di mezzo non è più un discorso di regole, ma appunto di “contesto sociale”? Intanto, sono le 23.25, voglio andare a dormire, avete Pirlo in studio e siamo ancora lì, al contesto sociale, con Allegri, con Lopez, con Giulini, da soli, vediamo le immagini, rivediamole dopo qualche minuto, riecco il contesto sociale, tutto questo una settimana dopo la strenua difesa di protocolli e comportamenti arbitrali?

E domande a Giulini su Bernardeschi, lui risponde citando anche Fazio e Mertens, voi ripartite con Bernardeschi, quello torna su Fazio, voi insistete su Bernardeschi e così via fino a quando non vado a dormire, perché ora sì, sono stanco sul serio e non posso mica fare le 2 per rivedere altre 3-4 volte l’episodio.

 

Come fate a non dispiacervi di farci azzeccare ogni pronostico sui vostri comportamenti, le vostre frasi, le vostre sbroccate, i vostri titoli di giornale che un bambino di terza elementare non farebbe mai in quanto troppo infantili e offensivi?

 

Ma che roba siete diventati, anno dopo anno, fino al punto non rendervi neanche più conto che se pescate un qualunque nostro video di diversi mesi fa ci vedrete avvisarvi di quanto sarebbe accaduto, e voi “no, viva gli arbitri che sbagliano, ora che c’è il Var”, noi che vi avvisiamo ancora “aspettate che capiti episodio al contrario e vedrete come reagirete”, voi che replicate ridendo, non avendo ancora capito che vi conosciamo – ahinoi – molto meglio di voi stessi, che non avete ancora compreso da quale patologia siate affetti?

 

Come fate, voi che scrivete in giornali tra i più letti d’Italia, a criticare il protocollo del Var e chiederne la riforma esattamente nel momento in cui avevamo previsto noi, al primo errore in nostro favore, dopo che avevate cancellato gli errori arbitrali dalle prime pagine per 4 mesi?

 

E come fate a non rendervi conto che sappiamo già tutto quanto accadrà nei prossimi mesi, nel corso dei quali, se vincerà il Napoli, il Var sarà considerato salvifico strumento, necessario per interrompere la dittatura della Juve (se la chiamerete ancora così, senza ricorrere ad altri appellativi denigratori che cominciano a farvi strada in altre testate)? Che se invece vincerà la Juve il protocollo andrà stravolto, qualcosa non avrà funzionato, e comunque permane “la sudditanza psicologica” per concludere con il tragico “che poi di certi errori non avreste neanche bisogno”, che letteralmente magari vuol dire ciò che c’è scritto, ma in sostanza vuol dire “basta rubare, basta vincere, non ce la faccio più”.

 

E non vi spiace comprendere che da tempo siete una massa indistinta, vi si confonde, col napoletano che difende il gol di Fazio, l’interista il braccio di Mertens, ovviamente tutti felici se Mandzukic invece di un rigore a favore trova un rosso, per poi ritrovarvi tutti identici, egualmente frustrati e livorosi, di fronte al fallo di mano di Bernardeschi dopo mesi di risatine?

 

E come facciamo a prendervi sul serio perfino sulla vostra ostentata indignazione per quei cori che noi per primi vorremmo tanto che non ci fossero, quando poi un giocatore della Juve viene preso di mira con insulti razzisti e dobbiamo venirlo a sapere dall’Equipe, perché qui le prime pagine erano impegnate a discutere di Var e del contesto sociale che dovrebbe imporre all’arbitro di andare a verificare l’azione se viene favorita la Juve?

 

Non vi spiace davvero esservi ridotti così? Non avete un briciolo di amor proprio, di senso del ridicolo?

Lo so, siete stanchi: 6 scudetti di fila sono tanti, sono 6 anni di fila, e siccome non siamo immortali è un bel pezzo di vita che se ne va. A momenti siamo stanchi noi che li abbiamo vinti, immagino come possiate stare voi.

Ma di palesare costantemente una imbarazzante incoerenza, di farci riscontrare sempre la debolezza del vostro pensiero, di vederci indovinare da dieci anni ogni vostro futuro comportamento, ogni frustrazione, ogni incoerenza, ogni follia… Di tutto questo non vi siete ancora stancati?

Il Maestro Massimo Zampini.