di Luca Rossi
La Juventus ha la possibilità di incrociare lungo il suo cammino europeo il giovane talento portoghese già presente sul taccuino della dirigenza bianconera e ormai sotto i riflettori di tutta Europa. Conosciamo meglio questo giocatore di cui senza dubbio sentiremo parlare in futuro anche in ottica mercato.
Rúben Diogo Da Silva Neves nasce il 13 Marzo 1997 a Mozelos, paese portoghese a circa 25 km di distanza da Oporto. Nel 2005 inizia la sua trafila calcistica con la maglia dei Dragões, l’unica fino ad ora vestita in carriera ad eccezione di quella del Padroense F.C, club affiliato al Porto dove viene mandato nella stagione 2012/2013 per un breve prestito. Dopo il ritorno al club di appartenenza, scala piuttosto rapidamente le varie categorie venendo prima aggregato alla squadra B, che milita nella secunda liga portoghese, la nostra serie cadetta, e poi partecipando al ritiro estivo con la prima squadra guidata da Julen Lopetegui. L’allenatore spagnolo rimane positivamente colpito dalle doti del ragazzo e decide di tenerlo in rosa per la stagione 2014/2015. Nell’esordio in Primeira Liga contro il Maritimo segna il gol dell’uno a zero diventando il marcatore più giovane di sempre nel campionato portoghese a 17 anni e 155 giorni. Non è però l’unico record che viene realizzato dal giovane talento lusitano in quel periodo. Pochi giorni dopo infatti viene impiegato anche nei preliminari di Champions League e così scavalca un certo Cristiano Ronaldo come il giocatore portoghese più giovane ad esordire in questa competizione.
In quella stagione raggiunge le 24 presenze in campionato e 7 in Champions League anche se spesso da subentrante. I numeri sono simili anche per la stagione successiva in cui però gode di un minutaggio decisamente superiore nelle partite europee venendo inserito nell’undici iniziale per 5 partite su 6. Parallelamente arrivano le convocazioni anche dalle varie categorie della nazionale tra le quali spiccano in particolare le 31 presenze con l’under 17 di cui diviene anche capitano. Il 14 Novembre 2015 giunge anche l’esordio con la nazionale maggiore a soli 18 anni.
Rúben Neves è dotato di una buona statura (180 cm) e di un fisico discretamente sviluppato considerando la giovane età. L’ottimo apparato muscolare gli consente di giocare con una distinta intensità e soprattutto di reggere lo scontro con i giocatori avversari, aspetto fondamentale per un centrocampista. La struttura inoltre gli permette di essere competitivo sul piano aereo.
Può ricoprire abilmente i diversi ruoli del centrocampo. In questi anni al Porto è stato schierato sia da centrocampista in un sistema con doble pivote (generalmente in un 4-2-3-1) sia come mediano in un centrocampo a tre. Solo in un’occasione è stato impiegato da trequartista, quindi in un ruolo più avanzato. Il fatto che tale esperimento sia stato provato solo in una circostanza da parte di Lopetegui e mai dall’attuale allenatore dei Dragoni Nuno Espírito Santo testimonia che il giovane talento portoghese predilige il ruolo di tessitore di gioco dal basso più che da rifinitore negli ultimi trenta metri di campo.
Le qualità principali da evidenziare riguardano infatti l’impostazione della manovra. È estremamente abile nel dettare i tempi di gioco della squadra e sa farsi trovare al posto giusto per ricevere il pallone e lo sa giocare al momento corretto. Questo aspetto denota un’intelligenza calcistica spiccata che è fondamentale per ricoprire il ruolo di regista. È in grado di leggere con grande rapidità di pensiero le varie situazioni di gioco e a questa dote si associa una tecnica di base di assoluto livello che gli consente di esercitare un’eccellente qualità di palleggio. L’elevata sensibilità di entrambi i piedi (il destro in particolare) si concretizza in un’indiscussa abilità nel lancio lungo. È frequente nei match della squadra lusitana vederlo effettuare numerosi cambi di gioco di 30-40 metri che permettono di sviluppare l’azione in ampiezza. Le qualità nello stop, preciso e orientato, inoltre riducono notevolmente il tempo necessario per completare la giocata.
Con un piede destro così sublime può migliorare nel verticalizzare con maggior frequenza il gioco come alternativa alla ricerca dell’ampiezza per diventare ancora più letale in fase di impostazione e rifinitura. Va specificato a riguardo come attenuante che sia la sua posizione in campo, tendenzialmente bassa, sia il modo del Porto di intendere il 4-2-3-1, che porta a giocare molto in ampiezza, non richiedono generalmente un numero elevato di verticalizzazioni.
Rúben Neves inoltre porta in dote un ottimo tiro col destro dalla distanza. Non a caso nell’under 17 portoghese a lui sono stati affidati i calci piazzati. La superlativa tecnica lo rende abile nel districarsi in situazioni di pressione avversaria grazie a dribbling nello stretto deliziosi per gli occhi degli spettatori.
Un’altra caratteristica che ha colpito in questi anni è la maturità calcistica dimostrata dal punto di vista mentale. Sa stare in campo come un giocatore navigato e non ha paura di prendersi delle responsabilità se il momento della partita lo richiede.
L’intelligenza tattica lo rende prezioso anche in fase di copertura difensiva. Spesso e volentieri lo possiamo osservare occludere in maniera efficace le linee di passaggio costringendo a ritardare lo sviluppo dell’azione avversaria. Il fisico ben strutturato gli consente di essere incisivo anche in tackle. Non di rado vince contrasti spalla contro spalla o interviene con scivolate rischiose ma pulite e risolutive.
Gli si può ammonire una non eccelsa velocità in progressione che non lo rende particolarmente efficace nei ribaltamenti di fronte palla al piede, cioè in quelle fasi di transizione positiva in cui è chiamato a “strappare” con il pallone.
Possiamo considerare Rúben Neves come uno dei talenti più interessanti nel panorama europeo. In questa stagione sta facendo più fatica a trovare posto poiché Nuno Espírito Santo gli preferisce davanti alla difesa il più esperto e più potente fisicamente Danilo Pereira. Al momento sono solo 10 le presenze collezionate in questa prima metà di stagione, di cui la maggior parte da subentrante. Complice è stato anche un infortunio muscolare che lo ha tenuto fermo da metà gennaio fino a inizio febbraio e da cui sta rientrando proprio in questi giorni. Vedremo se scenderà in campo contro la Juventus in questi ottavi di Champions League.
In ogni caso potrebbe essere un nome interessante da prendere in considerazione per il mercato estivo. L’età, le doti tecniche, l’intelligenza tattica che gli consente di adattarsi a più abiti del centrocampo e la maturità mentale lo qualificano come un profilo senza dubbio interessante agli occhi della dirigenza bianconera e adatto a una realtà vincente come quella della Juventus.