La domanda mi è nata spontanea subito dopo la fine della partita con la Spal quando sulla mia timeline di Twitter leggevo quasi esclusivamente commenti catastrofici riguardanti non solo la fine delle possibilità di scudetto ma i soliti attacchi astiosi ad Allegri ed alla sua totale incapacità di dare un “gioco” alla squadra.
Allora mi sono chiesto: ma anche prima eravamo così? Oppure è tutta “colpa” dell’internet e dei social in particolare che ormai hanno portato alla luce questa parte di juventinità che prima rimaneva confinata nelle varie discussioni tra amici, conoscenti e bar sport? Anche prima eravamo così catastrofisti al primo pareggio dopo dodici vittorie consecutive? Anche prima eravamo così sensibili al fatto che la nostra squadra non “giocasse bene” nonostante le vittorie?
Cerco di spiegarmi: non voglio entrare nel merito della discussione tra “Allegrimania” e “Allegri vattene” né tra “due punti persi che ci faranno perdere lo scudetto” e “vinciamo senza problemi”. Ognuno ha le sue convinzioni su questi temi. Quello che chiedo è se anche prima una gran fetta di tifoseria juventina era così umorale che al primo pareggio dopo una serie pressoché infinita di vittorie pensava subito al peggio dimostrando di non avere alcuna fiducia in una squadra (la propria) che invece un po’ di credito in fondo negli ultimi sei anni se l’è guadagnato. Quello che chiedo è se anche prima una gran fetta di tifoseria juventina era così “sensibile” al tema del “bel giuoco”.
La domanda è rivolta soprattutto ai tifosi meno giovani che hanno vissuto la Juve vittoriosa di Trapattoni e Lippi e anche quelle perdenti (in misura diversa ovviamente) di Ancelotti e Maifredi (tralasciando i periodi recenti in ordine sparso di Del Neri, Zaccheroni, Ferrara, Ranieri, Conte e Allegri). Anche prima eravamo così isterici da passare in un attimo dal #FinoallaFine al #Moriremotutti per via di un pareggio con la Spal dopo dodici vittorie consecutive con un solo gol subito? Anche prima distruggevamo letteralmente il nostro allenatore perché, pur vincendo tutto in Italia, pur avendo fatto due finali di Champions in tre anni, “non ha uno straccio di gioco e si affida solo al talento dei singoli”? Lo chiedo a voi perché io non lo so. Vi chiedo se tutta questa isteria non è (anche) dovuta a questi media che inconsciamente ti condizionano a furia di parlare della magnificenza della squadra che insegue che, a settimane alterne, è un misto tra il “Nirvana” ed il “Paradiso”.
A furia di leggere, ascoltare, vedere giornali, opinionisti, trasmissioni che esaltano il “Maestro” di turno non è che ci siamo fatti condizionare anche noi tanto da non aver più fiducia nella nostra squadra che è pur sempre prima in classifica da sei anni e mezzo a questa parte? Non è che anche noi siamo diventati improvvisamente molto più sensibili a vedere la nostra squadra esprimersi secondo i dettami di quello che ora i media ci propinano essere “il bel giuoco” addirittura a volte andando contro il nostro stesso tifo e non apprezzando una vittoria all’ultimo secondo perché “ ottenuta con il gesto di un singolo” e non con uno schema? Sono domande che mi pongo e che vi pongo. Ovviamente, per quanto mi riguarda, la risposta ce l’ho. Ma vorrei capire se “sono solo nell’Universo”.
Giorgio Carlozzi Mascione