Quand’è che s’è cominciato ad essere macchina perfetta ? Non straniatevi. La definizione è di Sky. Che alla fine s’è arresa, quella Juve così italo-tecnica è un congegno inespugnabile al quale mostrare deferenza. Giusto quella, visto che i denti no. Quelli si sono da un bel pezzo rotti. S’è cominciato quando s’è sposato il progetto di Max Allegri: mentalità adulta in un corpo giovane. Prendi, per amore o per forza, un giardino di tecnica pura e anche superiore al bisogno, una mezza dozzina di un po’ cazzoni ed un bel po’ galattici. Ne fai giocare, per amore e per forza, un bel tot di loro alternandoli in modo che ognuno nel coro, nella democrazia contributiva di voci, vuoi per forza vuoi per rumore, non si senta sicuro. Non si senta affatto. Li pieghi però nella loro purezza a un percorso fatto di calcolo, giudizio, malizie e ritmo da terza età quanno ce vo. Difesa collaudata e da record a chiudere il cerchio. E’ l’immaginazione che fa il compromesso storico con il potere. S’arriva così col Palermo a fare la parte scontata della capolista che ha ormai tutto sotto controllo, dell’ammazza campionato che splende di Pogba e di noia. Paul Pogba fa tutto. Assist dopo piroetta, traversa di nuovo usando il prato come nella pallamano. E goal finale, quello che chiude l’incontro, modello Capitan Uncino. Arriva da dietro al palermitano. Manco un cristone come lui possa davvero sparire ma del Mago Pogba ne sentiremo ancora parlare. Usa il piede come artiglio. Il Palermo Peter Pan di Ballardini, che aveva vissuto una ultima giovinezza di discrete occasioni da rete tenendo in bilico il parziale mai il totale nella prima frazione, diventa adulto lì. La magia di Pogba li invecchia, rendendo ornamentale il resto. Li invecchia fino alla morte.
Vincenzo Ricchiuti.
Un poker da nove punti
Nove punti di vantaggio, a cinque giornate dal termine: la Juve allunga il passo in classifica, rifilando quattro reti al Palermo e cogliendo al volo la ghiotta occasione che le aveva offerto lo stop di ieri del Napoli a San Siro contro l’Inter.
Che i bianconeri non vogliano farsela sfuggire non solo è scontato, ma viene subito messo in chiaro da un inizio tambureggiante. Dybala, assente dal Derby del 20 marzo scorso, regala immediatamente un traversone invitante, sul quale Khedira è leggermente in ritardo. Poco male, il tedesco ci mette poco a rifarsi: prima ci prova dal limite, mettendo a lato di poco, poi trova il tempo giusto per l’inserimento, controlla di petto un delizioso assist di Pogba e, al volo, piazza il destro alle spalle di Sorrentino.
Sono passati appena dieci minuti ed è chiaro che ci sarà da divertisti, anche se la gioia per il vantaggio è presto offuscata dall’infortunio a Marchisio che, al quarto d’ora, rimane a terra dopo un contrasto con Vasquez ed è costretto ad uscire in barella, lasciando il posto a Lemina.
I bianconeri abbassano il ritmo e finiscono per concedere campo al Palermo, che arriva al tiro con Jajalo, costringendo Buffon a sporcarsi la divisa. Quando la Juve si porta in avanti rischia seriamente di raddoppiare con Pogba, che prova a replicare il gol “di rimbalzo” di San Siro centrando la traversa, ma i siciliani sono pericolosi con Trajkovski: il macedone riceve da Vasquez e supera Buffon in uscita, trovando però il recupero di Barzagli, che salva a un metro dalla linea di porta.
Il pallone è quasi sempre tra i piedi dei bianconeri, ma un po’ per la leziosità di certe giocate, un po’ per la caparbietà dei siciliani, di occasioni se ne vedono poche, se non nel finale di tempo. La prima è ancora per il Palermo, che arriva al tiro con Chochev, il cui sinistro termina a lato di un soffio. La seconda ha per protagonista Evra, che incorna con gran scelta di tempo la punizione di Dybala, spedendo sul fondo.
La Juve che inizia la ripresa è più concreta e pur non spingendo sull’acceleratore è assoluta padrona del campo. Pogba prova a sorprendere Sorrentino con una punizione da oltre 35 metri e per poco non infila sotto l’incrocio; poi è Lemina a costringere il portiere rosanero alla deviazione in angolo con un destro dal limite; quindi Khedira non arriva a toccare l’invitante assist di Cuadrado, venendo anticipato in angolo, e sugli sviluppi del corner Mandzukic sfiora il palo di testa.
Al 22′ Allegri manda in campo Morata al posto di Dybala e lo spagnolo lascia il segno sulla gara quattro minuti più tardi, sfiorando il traversone dalla bandierina di Cuadrado e trasformandolo così in un assist perfetto per Pogba che, appostato nell’area piccola corregge in rete da due passi.
La partita, già molto ben indirizzata, si chiude dopo altri tre giri di orologio, quando Cuadrado manda a vuoto Lazaar con un gioco di prestigio, entra in area e spara una sventola in diagonale che vale il 3-0. Partita chiusa, ma non finita: c’è ancora il tempo per lo Stadium di tributare un’ovazione a Padoin che al 33′ entra al posto di Khedira e al 44′ spedisce nell’angolino basso alla destra di Sorrentino il perfetto assist di Morata. Finisce 4-0. Finisce con la rete dello Stadium ancora inviolata nel 2016 e con la ventiduesima vittoria in ventitré partite. Soprattutto finisce con nove punti di vantaggio, a cinque giornate dal termine.
RETI: Khedira 10′ pt, 26′ st Pogba, 29′ st Cuadrado, 44′ st Padoin
JUVENTUS
Buffon; Barzagli, Bonucci, Rugani; Cuadrado, Khedira (33′ st Padoin), Marchisio (16′ pt Lemina), Pogba, Evra; Mandzukic, Dybala (22′ st Morata)
A disposizione: Rubinho, Audero, Lichtsteiner, Alex Sandro, Hernanes, Asamoah, Sturaro
Allenatore: Allegri
PALERMO
Sorrentino; Goldaniga (28′ st La Gumina), Gonzalez, Andelkovic; Rispoli, Hiljemark, Jajalo (14′ st Brugman), Chochev, Lazaar; Vazquez, Trajkovski
A disposizione: Alastra, Posavec, Struna, Pezzella,Vitiello, Morganella, Maresca, Cristante, Balogh, Gilardino
ARBITRO: Giacomelli
ASSISITENTI: Passeri, Vivenzi
QUARTO UFFICIALE: Tasso
ARBITRI D’AREA: Fabbri, Baracani
AMMONITI: 29′ pt Barzagli, 29′ pt Hiljemark, 46′ pt Goldaniga, 7′ st Gonzalez, 41′ st Morata