Maglia Juventus 2019-20 – Scelta irrispettosa o visionaria?

L’ufficialità era arrivata ormai da alcuni mesi, almeno per quanto riguarda il disegno su cui sarà improntata la Maglia Juventus HOME 2019-20. Ora arrivano anche le prime foto semi ufficiali. La scelta per la prossima stagione è di rottura come mai era capitato prima d’ora.

Se negli anni le varianti riguardavano la larghezza ed il numero di strisce, o il loro design stilistico, questa volta il cambiamento è molto più profondo. La Soc. bianconera per la prima volta nella sua storia non avrà le consuete strisce verticali, bensì un Bicolor netto. Maglia divisa a metà, bianco e nero, con maniche rispettivamente di colore opposto. La scelta per quanto riguarda il retro, è il ritorno ad una sorta di quadrato, molto più ampio rispetto ovviamente a quello iconico degli anni 80, anche per questioni di spazio nome giocatore e sponsor. Dall’anno scorso difatti nelle casacche bianconere, oltre ad essere apposto il nome dei giocatori, nelle competizioni nazionali è inserito sul retro anche un secondary sponsor, ossia Cygames. In Europa invece, le regole Uefa non permettono ancora tale pratica, ma è concesso un solo sponsor primario.

La scelta della Dirigenza come prevedibile ha portato a numerose lamentele tra i tifosi della vecchia signora. Chi rivendica innanzitutto un maggiore rispetto della tradizione e della simbologia e chi giudica l’effetto dal lato prettamente estetico, come non riuscitissimo.

La maglia della Juventus assomiglierà un po’ a quelle usate spesso da Genoa o Bologna, o dal Siena per restare sul bianconero. Un altro paragone molto presente nei commenti dei tifosi è quello con il Palio di Siena ed in particolare con la contrada della Lupa. La somiglianza è in effetti abbastanza marcata.

In particolare a non convincere, oltre alla divisione centrale, è la striscia rosa a fare da confine ai colori storici. Un rosa tendente al fuxia. Come sappiamo il colore fa parte della nostra storia. Il primo completo ufficiale difatti usato nel 1899 fu proprio una camicina color rosa, con cravattino nero e pantaloni neri. Colori questi del Liceo D’Azeglio da cui provenivano i giovani fondatori del club. Solo tre anni più tardi la Juventus avrebbe definitivamente optato, complice la spedizione di maglie dal Notts County, per il completo a strisce bianconere, ma il rosa negli anni è stato più volte usato nella rappresentazione della seconda o terza maglia.

Molto probabilmente questa scelta di rottura è finalizzata a richiamare nuovi mercati e nuovi acquirenti, si sa, i cambiamenti sono spesso criticati, ma portano sempre tanta pubblicità ed un naturale effetto di potenziamento vendite. La speranza nei tifosi è se non altro che sia, come probabile, una scelta esclusivamente temporanea, e che dalla prossima stagione si possa tornare a rispettare maggiormente la tradizione e la storia.

Da tener inoltre in considerazione un aspetto spesso non contemplato dai tifosi nel momento dei loro giudizi, ossia che l’Uefa anche nella scelta dei disegni maglia, fissa delle regole inderogabili cui attenersi. Sia per gli anteriori che per i retro maglia. Insomma, non si può proprio fare “come ci pare”. Certo è però che la scelta del bicolor nulla ha a che vedere con tali restrizioni.

Un altro particolare, questa volta positivo e assolutamente di non poca rilevanza, è dato dall’assenza della famigerata patch Jeep ed un ritorno, dopo l’esordio nell’anno passato, alla scritta bianca contornata di nero. Questo sicuramente rende l’effetto globale molto più elegante. Quella patch da sempre era stata criticata dalla tifoseria juventina per la sua oggettiva anti-esteticità, risultando molto pesante e disomogenea dal tessuto primario, e tale cambiamento rappresenta sicuramente un grande punto a favore da non sottovalutare. Le rifiniture sono quasi sempre decisive per l’effetto ottico definitivo di una casacca, spesso anche più del design stesso. Per quanto riguarda i pantaloncini la scelta è andata sul nero, come spesso accaduto sulle maglie a strisce più larghe. Su questo bisogna però specificare che anche in altri anni in cui la scelta vi era ricaduta, in corso d’opera, dopo le prime giornate, i bianchi sono stati poi comunque quelli più utilizzati, probabilmente anche per questioni cromatiche e televisive.

Ai posteri, ai tifosi ed ai mercati l’ardua sentenza.