Interpretazione e statistiche in Juve – Samp
Che Mario Mandzukic si sia tolto un gran peso di dosso con il gol segnato dopo pochi minuti in Juventus – Sampdoria, lo testimonia la sua espressione in seguito ai festeggiamenti per la rete: la consueta rabbia, la cattiveria agonistica, l’espressione di chi è sempre in lotta, lasciano spazio a un gran sorriso che ci fa finalmente intravedere un Mario più sereno, un giocatore che sarà fondamentale soprattutto in questo momendo d’emergenza per quanto riguarda il reparto avanzato. Gol a parte, il numero 17 è stato uno dei migliori in campo ieri sera (terzo per valutazione su WhoScored, dietro a Pjanic e Chiellini primi a pari merito); andiamo ad analizzare più nel dettaglio la sua gara.
Alla viglia c’era chi aveva ipotizzato Higuain seconda punta alle spalle di Mandzukic, oppure chi si aspettava il croato più lontano dall’area col Pipita più attivo negli ultimi 16 metri; nessuna delle due ipotesi si è rivelata corretta, o meglio, entrambe, dato che i due attaccantii si sono scambiati continuamente posizioni e compiti, come suggeriscono le heatmap di cui sopra. Volendo esser puntigliosi, si può osservare come l’argentino abbia stazionato maggiormente in area di rigore, ma è anche vero che il numero 9 è rientrato in difesa più spesso rispetto al croato, quando era lecito aspettarsi il contrario. Con i due arieti capaci di attaccare simultaneamente entrambi i pali, la retroguardia della Sampdoria è andata in tilt: non a caso tutte le reti juventine, compresa quella di Pjanic, sono arrivate sugli sviluppi di palloni alti in area. Mario è stato efficace tanto da prima punta, siglando il gol del vantaggio inserendosi alla perfezione tra Silvestre e Sala, quando da attaccante di supporto, come testimonia quest’interessante azione orchestrata conclusasi con la conclusione a lato di Higuain:
Il colpo di testa che ha sbloccato la gara è stato anche l’unico tiro in porta di Mario, che in alcune occasioni ha giocato da pivot di calcio a 5 più che da centravanti, come capitava a Llorente nel primo anno della gestione Allegri: spalle ai centrali difensivi per tenere alta la squadra a inizio azione, spostamento su banda per offrire alternative lungolinea all’esterno e favorire l’incursione dei centrocampisti, abbassamento a ridosso della trequarti per dare appoggio con susseguente movimento verso l’interno. Si spiegano così le poche occasioni da gol e i tanti duelli vinti, 5 su 7, il miglior bianconero dietro a Chiellini ed Alex Sandro, che comunque ne hanno disputati di più.
Per quanto riguarda la fase di costruzione, il numero 17 è stato poco coinvolto nella manovra bianconera, penultimo in graduatoria davanti a Higuain con 28 appoggi totali. Solito contributo invece per quanto concerne contrasti (2 vinti su 2), duelli aerei (2 su 3) e palloni recuperati (3); scrollatosi di dosso il peso del gol che non arrivava mai, Mario è tornato a mettere in ogni azione la verve e la cattiveria che avevano fatto innamorare i tifosi bianconeri prima ancora delle sue reti.
Toccherà ancora a lui far coppia col Pipita contro il Napoli? Le indicazioni sembrano chiare, una coppia così fisica, opportunista e abile sulle palle alte può mettere in seria difficoltà i partenopei, che dispongono del solo Koulibaly come contraerea specializzata. Il miglior Mario Mandzukic può dare ancora moltissimo a questa Juve.