Forte, generoso, caparbio, pronto a non lasciare un centimetro all’avversario fino all’ultimo secondo di gara, anzi… Fino alla fine. È il ritratto di Mario Mandzukic, l’attaccante che con la sua tecnica, la sua esperienza e il suo immenso spirito di sacrificio ha avuto un ruolo fondamentale, nelle sue 84 presenze complessive dall’estate 2015 ad oggi, nel trascinare la Juventus al terzo double Scudetto-Coppa Italia consecutivo, nonché alla Finalissima di Champions League di Cardiff.
Mario è uno dei simboli di questa squadra, e lo sarà ancora a lungo: l’attaccante croato ha infatti siglato il rinnovo di contratto con la Juventus fino al 2020, prolungando di una stagione il vincolo che lo lega al club.
Attaccante di professione (e i numeri lo dimostrano: con 23 reti è il terzo miglior marcatore bianconero dal suo arrivo a Torino, dopo Dybala e Higuaín), Mandzukic ha saputo trasformarsi in un vero e proprio “tuttocampista“, macinando chilometri, recuperando palloni, vincendo contrasti (79 in questo biennio, più di qualsiasi altro attaccante in rosa), servendo cross (58) e palloni ai compagni (10 assist e 90 occasioni create, quarto miglior bianconero in assoluto) e mettendosi a disposizione della squadra in un ruolo nuovo e decisivo, dimostrandosi un leader e un esempio da seguire.
Del resto, che Mandzukic non sia un attaccante “qualsiasi”, i tifosi bianconeri lo sanno bene. Non a caso è diventato un loro beniamino, anche grazie a recuperi difensivi del genere…
… E con gol come questo, da bomber di razza:
Un fuoriclasse polivalente, un elemento fondamentale per il futuro della squadra, ma anche e soprattutto per la Finale di Champions contro il Real.
Una sfida da affrontare con questa grinta. La grinta di Mario: