Il difensore olandese si lega alla Juventus fino al 30 giugno 2024
Il pacchetto difensivo della Juventus si arricchisce di uno dei giovani più forti di tutto il panorama mondiale.
E’ ufficiale: Matthijs de Ligt è un giocatore bianconero. Il difensore olandese, fra poco ventenne, ha firmato un contratto che lo lega alla Juventus fino al 30 giugno 2024.
Di seguito, il comunicato ufficiale.
ACCORDO CON L’AJAX PER L’ACQUISIZIONE DEFINITIVA DEL CALCIATORE MATTHIJS DE LIGT
Torino, 18 luglio 2019 – Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver raggiunto l’accordo con la società Amsterdamsche Football Club Ajax NV per l’acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Matthijs de Ligt a fronte di un corrispettivo di € 75 milioni pagabili in cinque esercizi oltre oneri accessori per € 10,5 milioni.
Juventus ha sottoscritto con lo stesso calciatore un contratto di prestazione sportiva quinquennale fino al 30 giugno 2024.
Padronanza tecnica, strapotere fisico, visione di gioco, gestione e interpretazione delle dinamiche difensive, propensione al gol, specie di testa. Matthijs è una sintesi perfetta del difensore moderno, un giocatore che si è affacciato da poco al calcio dei professionisti (ricordiamo che è nato il 12 agosto 1999) ma che fin dalle prime prestazioni ha fatto parlare di sé.
Una sola la squadra che lo ha visto prima crescere nelle giovanili, poi debuttare, e poi ancora imporsi alle cronache: l’Ajax. Qui è diventato professionista nella stagione 2016/17, e da allora ha giocato 117 partite in tutte le competizioni, segnando 13 gol di cui 10 di testa. Non solo: i suoi dati, in questi anni, parlano di 721 palle recuperate, 163 intercettate e 103 contrasti vinti. E di vittorie, arrivate entrambe nella stagione appena conclusa: il trofeo della Eredivisie, e la Coppa dei Paesi Bassi.
Una stagione fantastica, per lui, quella appena conclusa, che lo ha visto arrivare con l’Ajax alle porte della Finale di Madrid, dopo avere incontrato proprio la Juventus. La campagna di Champions League ha fatto rilevare per lui statistiche eccellenti: è stato il difensore più giovane ad aver segnato, oltre ad essere in assoluto il più giovane giocatore ad aver trovato più di un gol. Inoltre, è stato il più giovane giocatore olandese ad essere andato a segno in un match della fase ad eliminazione diretta della Champions League dopo Nordin Wooter nell’aprile 1996. Ha recuperato, sempre nella scorsa stagione europea, 73 palloni: solo Alexander-Arnold (76) e Jordi Alba (80) meglio di lui nel ruolo. Infine, un’ultima curiosità: solo Cristiano Ronaldo (quattro) ha realizzato più gol di testa di lui nella Champions 18/19.
E da adesso, i due saranno compagni.
Benvenuto alla Juve, Matthijs!
La nuova era di De Ligt
17 Luglio 2019
L’acquisto di De Ligt può essere inserito senza troppa titubanza sul podio degli acquisti più importanti di questa sessione di calciomercato per una serie di motivi: valore del giocatore, esborso economico e significato dell’arrivo. Al di là di Cristiano Ronaldo, acquisto che viaggia su parametri irraggiungibili per chiunque altro, l’approdo dell’olandese in maglia bianconera è un grande segno di forza e anche di novità per la Juventus.
Si tratta di un giocatore dal valore talmente alto che per la prima volta verrà sovvertita la struttura cardine che ha contraddistinto la Juventus di questi anni. Fino a questo momento in effetti, mai era stato messo in discussione il tandem Bonucci – Chiellini né con Conte né con Allegri, seppur in forme diverse. Addirittura Bonucci, pur dopo l’annata con molte ombre al Milan, è tornato e si è preso fin da subito il posto da titolare in luogo di Benatia, reduce da un’eccellente stagione accanto a Chiellini ma “costretto” a chiedere la cessione a gennaio. De Ligt però è tutta un’ altra storia, giustamente, ed è opportuno chiedersi come verrà diviso il minutaggio tra i giocatori che compongono il reparto difensivo bianconero
Prima di qualsiasi previsione è necessario però mettere dei paletti a questa disamina. Ecco quindi alcune premesse:
1- per ipotizzare i minutaggi di questa stagione è opportuno ritenere che i titolari della Juventus saranno Bonucci, Chiellini e De Ligt, e quindi è loro che bisognerà tenere in considerazione. Rugani e/o Demiral, nel caso in cui il nazionale turco rimanga in rosa, verosimilmente avranno il ruolo di quarto e quinto difensore che giocheranno partite non di cartello col fine di far riposare i titolari.
2- la difesa a 3 non pare un’ipotesi percorribile per lo storico recente di Sarri e quindi, seppure sia la disposizione che consente di schierare più difensori e eventualmente anche Emre Can, non verrà presa in considerazione. E quindi, come corollario…
3- …Emre Can al momento va considerato come centrocampista, anche se lo abbiamo visto essere in grado di disimpegnarsi come centrale difensivo. Alla luce della linea difensiva rigorosamente a quattro di Sarri, l’ipotesi di vederlo fisso in difesa è da considerarsi un’eccezionalità.
Quindi? Bonucci, Chiellini o De Ligt?
Un fattore che ovviamente inciderà sulla divisione dei minutaggi sono gli infortuni. Bonucci e De Ligt sono due giocatori poco proni ad infortuni: 3550 minuti per il primo; addirittura 4848 per il secondo nella ultima stagione. Non si può dire lo stesso per Chiellini a causa dei problemi notevoli al polpaccio che storicamente lo portano a saltare alcune partite durante l’anno, a volte anche in momenti cruciali. Il capitano bianconero nelle ultime tre stagioni ha superato solo una volta i 3000 minuti stagionali sia per infortuni sia per molte panchine con fine precauzionale e di riposo.
Dal punto di vista tattico, come scritto da Andrea Lapegna, de Ligt grazie alla sua completezza si può integrare perfettamente sia con Chiellini sia con Bonucci, e inoltre pare un profilo che si può inserire egregiamente nel sistema a difesa pura adottato da Sarri. Ecco che quindi se gli infortuni incideranno inevitabilmente sui minutaggi, le esigenze tattiche avranno un rilievo marginale sul lungo periodo e al limite legato alle esigenze della singola partita in base all’avversario.
De Ligt sarà con ogni probabilità il titolare fisso e perno della difesa. Al di là dell’investimento effettuato l’olandese è e sarà centrale nel progetto tecnico bianconero e non si tratta di un giocatore che ha assolutamente bisogno del classico anno di apprendimento. Non sarà de Ligt a doversi alternare, ma saranno con ogni probabilità Bonucci e Chiellini a ruotare nell’occupazione dell’altro slot libero. Il numero 3 bianconero, se in forma, è ancora tra i cinque difensori più forti al mondo e sembra complicato potersi privare delle sue qualità. Probabilmente pertanto le sue apparizioni con l’arrivo di de Ligt potrebbero subire un calo in termini di minutaggio ma saranno destinate ai match importanti della stagione: in Champions League e nei match di cartello in Serie A. Oltre alle qualità tecniche per Chiellini rileva una cospicua componente di leadership che è emersa in particolare nell’ultimo anno e di cui la squadra ha e avrà comunque bisogno. Ecco che probabilmente colui che sarà maggiormente sacrificato dall’arrivo di de Ligt sarà Leonardo Bonucci. Sia in termini di minutaggio (difficilmente con de Ligt titolare potranno replicarsi i 3500 minuti) sia in termini di importanza delle partite. Questa riduzione appare anche sensata sia per il valore assoluto di de Ligt e Chiellini sia per il rendimento di Bonucci che non si è stagliato su livelli stellari nell’ultima stagione. Per questo è lecito aspettarsi l’impiego dell’ex Milan prevalentemente in campionato, competizione in cui avrà un più che discreto minutaggio, e meno in Champions League, salvo infortuni dei colleghi di reparto.
Questa riflessione sui minutaggi, a opinione dello scrivente, denota uno dei tanti aspetti del perché l’acquisto di de Ligt rivesta un significato importante per la Vecchia Signora. In controtendenza con quanto accaduto nel recente passato la Juventus investe tanto e con convinzione su un giocatore giovane (già affermato, non semplicemente promettente) da un campionato molto diverso da quello italiano ed è disposta a far scendere considerevolmente il minutaggio dei suoi senatori per prendere un treno che altrimenti difficilmente sarebbe ripassato. Ah, e salvo cataclismi, difficilmente ce ne pentiremo.
Avere de Ligt
15 Luglio 2019
L’arrivo di de Ligt pone problemi di abbondanza a Maurtizio Sarri; ma
il giovane oranje sembra essere fatto apposta per aiutare la
transizione della Juventus verso un gioco diverso. Come integrare de
Ligt con i principi di gioco di Sarri? Come tirare fuori il meglio dal
difensore olandese?
Matthijs de Ligt
L’acquisto di Matthijs de Ligt aggiunge materiale di primissima qualità ad un reparto difensivo già ottimo. Tuttavia, con l’avanzare degli anni e la precarizzazione delle condizioni di Chiellini, si era reso necessario un investimento consistente nel pacchetto arretrato, in grado di sistemare la difesa per una decade circa. Nessun nome sarebbe stato migliore di quello dell’ormai ex capitano dell’Ajax.
De Ligt è un giocatore sorprendentemente maturo e versatile per la giovane età. Per di più, è stato additato (a ragione) come l’archetipo del difensore moderno e multidimensionale, in grado di svolgere tutti compiti che si richiedono ad un centrale – e in qualsiasi sistema. Ha una sensibilità unica nel rompere la linea e giocare in anticipo sull’attaccante, ma è bravissimo anche nel coprire i compagni leggendo l’azione; come se non bastasse, i suoi recuperi in campo aperto hanno ispirato decine di compilation su YouTube.
In fase di possesso, de Ligt è in grado di disimpegnarsi con grande pragmatismo, ma è molto abile anche per un’uscita bassa più pulita e paziente. Non avrà la delicatezza dei lanci di Bonucci (né magari i suoi passaggi taglia-linee), ma è capace di produrre un calcio molto raffinato che sappia assecondare il suo elevatissimo QI calcistico.
Di sicuro la lettura delle situazioni aeree c’è
Da non sottovalutare sono poi le qualità psicologiche di de Ligt. L’olandese è un tipo di difensore che riflette nel carattere (almeno in campo) quella rocciosità ostentata nel suo fisico da Adone. La determinazione e la concentrazione sembrano avere un effetto quasi diretto sulle sue scelte: il decision-making è praticamente impeccabile, sia nelle situazioni in cui deve creare, sia in quelle in cui è messo sotto pressione (e anche alla Juve non saranno poche).
L’Ajax di ten Hag era un sistema altamente specializzato, e
ciononostante de Ligt si è distinto non solo per l’eccellenza con cui
ottemperava a funzioni particolari, ma anche per l’intelligenza con cui
interpretava situazioni di gioco molto diverse tra di loro. Si è
distinto, nel tempo, sia accanto a difensori più riflessivi (Blind) che
in coppia con compagni più elettrici e dinamici (Sánchez).
Maurizio Sarri
Se la “formazione-tipo” dell’anno prossimo è ancora nella mente del nuovo allenatore, di sicuro c’è che con Sarri vedremo una difesa a zona praticamente pura. Nel sistema altamente codificato dell’allenatore toscano, infatti, il punto di riferimento principale per i giocatori è e sarà sempre la palla. L’uomo verrà preso in consegna solamente quando transiterà nella zona di competenza, una zona che si allarga e si restringe in relazione al pallone e – in un secondo momento – prendendo poi in considerazione la distanza dalla propria porta e/o la posizione dei propri compagni di reparto. In questo sistema la vecchia dicotomia marcatore – libero non ha più spazio: i giocatori devono saper svolgere entrambi i compiti e questa tendenza è anzi una manifestazione lampante dell’anti-specializzazione di alcuni ruoli nel calcio moderno.
Coerentemente con i principi generali di gioco, Sarri ha sempre indicato alle proprie squadre di mantenere una lunghezza mediamente molto corta, per compattare i reparti, evitare pericolose ricezioni tra le linee, e soprattutto avere già i giusti scaglionamenti per portare l’attacco a pallone recuperato. La difesa ha quindi un’altezza mediamente elevata, giocando ampie fasi a ridosso del centrocampo (anche in fase di non possesso). Questa è la naturale conseguenza di portare la linea difensiva ad assecondare il pressing della squadra, e declinando questa tendenza con il dettame di una squadra corta, il risultato non può che essere una linea alta.
Confortante quindi sapere che il recupero è forse la sua dote migliore
Con il pallone tra i piedi, le squadre di Sarri hanno generalmente
scelto di volta in volta tra due tipi di uscita. Se il Napoli
privilegiava un palleggio più rapido e diretto, in grado di sfruttare i
suoi celebri triangoli di costruzione sulla fascia sinistra grazie al
coinvolgimento di tutti i giocatori lato palla, il suo Chelsea ha
parzialmente derogato a questa meccanicità adescando il pressing
avversario con una circolazione più bassa e paziente che aprisse spazi
dietro la prima linea di pressione. Un concetto mutuato – tra gli altri –
dalla Juve di Conte.
Matthijs de Ligt + Maurizio Sarri
Questo è un contesto tattico in cui de Ligt si è già (parzialmente) trovato, dal momento che la difesa di ten Hag faceva larghissimo utilizzo della zona, coadiuvata da un generoso ripiegamento e raddoppio dei centrocampisti (e di Frankie de Jong in particolare).
Cosa farne dunque? Matthijs de Ligt è un giocatore talmente completo da poter giocare in coppia sia con Bonucci che con Chellini. Tutto questo aumenta molto le possibilità a disposizione di Sarri, ma se dovessi spendere un euro direi che De Ligt giocherà gran parte delle partite di campionato in vece di Chiellini, e gran parte di quelle di Champions in vece di Bonucci. Ed è probabilmente l’unico al mondo a poter sostituirli entrambi, senza perdere nulla in qualità.
Se come detto la specializzazione tra centrali difensivi non è più attuale – o quanto meno non lo è nel calcio di Sarri – de Ligt sarà certamente in grado di esaudire i desideri del neo-allenatore bianconero. A dire il vero, ed in maniera per certi versi sorprendente, sarà proprio l’ultimo arrivato a fare da “ponte” tra i difensori già in rosa e il calcio di Sarri, avendone già sperimentati i principi nell’ultimo anno all’Ajax. Con Sarri ancor più che con ten Hag, sarà la rigida organizzazione difensiva a stimolare le letture dei singoli, un contesto nel quale de Ligt ha già dimostrato di saper sbocciare.
La sua fisicità e la sua irruenza sapranno sopperire alle (purtroppo verosimilmente prolungate) assenze di Chiellini. In coppia con Bonucci potrà giocare con un difensore in grado di sollevarlo da alcune responsabilità in costruzione, che specialmente all’inizio potrebbero risultare meno digeribili: una guida preziosa per il giovane. De Ligt saprebbe invece completare benissimo Bonucci e coprire alcune sue lacune, specialmente in area di rigore quando il contatto con l’uomo è fondamentale – e questo vale per qualsiasi progetto tattico. A tal proposito, vale la pena sottolineare che de Ligt, pur giocando preferibilmente a destra per assecondare il proprio piede forte, non avrebbe grossi problemi a migrare sul centro-sinistra, specialmente in considerazione che comunque la linea difensiva di Sarri tende a mantenere tutti i suoi componenti mediamente vicini e “stretti”, senza quindi chiedergli movimenti troppi ampi in apertura che potrebbero compromettergli una buona posizione e postura.
Chiellini e de Ligt formerebbero e formeranno una delle coppie difensive più fisiche del mondo. L’esuberanza della gioventù con la forza straripante del miglior Chiellini sarebbero un serio problema per qualsiasi attacco, anche per quelli che cercano di creare spazio dal momento che entrambi sanno uscire e coprire con maestria. D’altra parte, sia de Ligt che ovviamente Chiellini hanno dato prova di saper arginare le più svariate tipologie di attaccante (da Ronaldo a Mbappé, da Messi a Kane).
Ad opinione di chi scrive la Juventus si è assicurata un difensore già pronto per la titolarità, anche in uno dei maggiori team europei. E quel che è meglio è che il profilo in questione è perfetto per la rivoluzione del gioco che la Juventus intende attuare.
5 aneddoti per capire Matthijs de Ligt
Matthijs de Ligt è dunque un calciatore della Juventus. Del lato tecnico abbiamo già parlato in più occasioni e avremo modo di farlo nei giorni a venire, oggi proviamo a capire il ragazzo, l’uomo, prima che il calciatore. Lo facciamo attraverso 5 aneddoti, 5 racconti che illustrano il carattere e la personalità di quello che, nei piani, sarà il pilastro della retroguardia bianconera per moltissimi anni.
“Un lunedì
arrivai al campo, erano le otto del mattino. La prima squadra aveva il
giorno libero, perché c’era la pausa e i giocatori convocati sarebbero
dovuti andare in Nazionale. Anche Matthijs era convocato e di solito
quando vieni convocato non vieni ad allenarti ma vai direttamente in
hotel o in aeroporto per andare in ritiro. Matthijs era qui dalle sette
della mattina, sudatissimo. Gli chiesi: che ci fai qui? Non vai in
Nazionale? Lui mi rispose: no ho il mio programma di allenamento e devo
rispettarlo. De Ligt non è mai soddisfatto, sa che può sempre migliorare
come giocatore, in questo è come Cristiano Ronaldo. Ai tempi
dell’Everton, Phil Neville mi diceva le stesse cose di lui”.
(John Heitinga, ex difensore ora tecnico delle giovanili dell’Ajax)
“De Ligt è un’eccezione. Vero, all’Ajax puntiamo moltissimo sui giovani, ma in tutti questi anni gli unici capitani ventenni sono stati Chivu e Van Der Vaart, io un ragazzo col carattere di de Ligt a 18-19 anni non l’ho mai visto. Rijkaard era un grandissimo, ma a 18 anni aveva un carattere molto più chiuso di lui, nemmeno Clarence Seedorf aveva la sua personalità, non è capitano per caso. In lui rivedo un mix di Nesta e Stam: dell’italiano ha l’intelligenza e la tecnica, ma per marcatura e prestanza fisica mi ricorda il connazionale. Ha tutte le carte in regola per diventare il centrale olandese più forte di tutti i tempi”.
(David Endt, capo ufficio stampa poi team manager dell’Ajax)
“Sembra stia giocando a questi livelli da almeno 6 o 7 anni, Matthijs
è molto maturo per la sua età e ha il fisico di un 24enne. È anche
forte con entrambi i piedi, ottimo nei passaggi, colpisce bene di testa,
sa far goal ed è un vero leader in difesa già all’età di 18 anni. Da
quando è entrato in prima squadra non ha mai fatto passi indietro”.
(Edwin Van Der Sar, ex portiere ora direttore generale dell’Ajax)
Edwin Van Der Sar e Matthijs de Ligt a margine dell’assegnazione del premio Golden Boy, cerimonia tenutasi a Torino
“75 milioni per de Ligt sono anche pochi secondo me, tra qualche anno tutti si accorgeranno del grande investimento fatto dalla Juventus. A chi assomiglia? Difficile dirlo. Forse perché non ho mai visto uno così forte alla sua età, secondo me è unico. Lui è speciale, ha qualità che non s’imparano da nessuna parte. Sicuramente ogni singolo allenatore gli ha lasciato qualcosa, lui all’inizio ha lavorato con Barry Hulsoff (leggendario stopper dell’Ajax e dell’Olanda) e questo gli è servito tantissimo. Ma, mi ripeto, De Ligt è speciale, l’ho capito subito quando da giovanissimo ha debuttato in Nazionale contro la Bulgaria, ha commesso un errore e poi è tornato a giocare come se niente fosse. Ha qualcosa dentro che gli altri non hanno, parlo di mentalità, di personalità”.
(Ruud Krol, ex difensore di Ajax, Napoli e Olanda)
“La cosa più importante è ciò che abbiamo mostrato a tutti, cos’è l’Ajax, che tipo di città è Amsterdam, abbiamo mostrato il nostro calcio offensivo. Abbiamo mostrato a tutti quello che il grande uomo (Johan Cruyff, n.d.r.) voleva vedere e ciò che si aspettava da noi. Abbiamo fatto tutto insieme: giocatori esperti, giovani, tutti. E voglio ringraziare tutti i tifosi per questa fantastica stagione”.
(Discorso di Matthijs de Ligt al termine dell’ultima stagione, culminata con la vittoria del titolo di Eredivisie)
Alex Campanelli.