È ufficiale: la difesa della Juventus si arricchirà di un altro giovane di indiscutibile talento. Parliamo di Mattia Caldara, ventiduenne nato a Bergamo, che dal 2018 al 2021 vestirà i colori bianconeri.
Questo il comunicato ufficiale:
ACCORDO CON L’ATALANTA PER L’ACQUISIZIONE DEL CALCIATORE MATTIA CALDARA
Torino, 12 gennaio 2017 – Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver perfezionato l’accordo con la società Atalanta B.C. S.p.A. per l’acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Mattia Caldara a fronte di un corrispettivo di € 15 milioni pagabili in quattro esercizi.
Il valore di acquisto potrà incrementarsi di € 6 milioni al maturare di determinate condizioni nel corso della durata contrattuale.
Juventus ha sottoscritto con lo stesso calciatore un contratto di prestazione sportiva quinquennale fino al 30 giugno 2021.
Contestualmente, Juventus ha sottoscritto con l’Atalanta un accordo per la cessione a titolo gratuito e temporaneo fino al 30 giugno 2018 del diritto alle prestazioni sportive dello stesso calciatore con un premio di valorizzazione a favore dell’Atalanta di massimi € 4 milioni al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi.
Difensore centrale, dotato di ottima prestanza fisica e lettura dei tempi di gioco non indifferente, Caldara muove i suoi primi passi nel calcio alle giovanili dell’Atalanta. Con la maglia dei nerazzurri orobici colleziona anche una presenza nella stagione 2013-14, prima di vivere due stagioni prima a Trapani e poi a Cesena.
Nel 2014-15, in Sicilia, Mattia gioca in Serie B con il Trapani, collezionando 21 presenze (più una in Coppa Italia) e 2 reti, mentre la stagione successiva, con la maglia della squadra romagnola, scende in campo 27 volte e va in gol in tre occasioni.
Ma è nella stagione in corso, nella quale è tornato a Bergamo, che il talento di Caldara è letteralmente esploso: in soli tre mesi ha già giocato 11 volte e segnato addirittura 3 gol, un dato non irrilevante. Spiccano, oltre alle segnature, altri numeri che lo collocano di diritto fra i migliori difensori del campionato: solo 74 i suoi palloni persi, media di 6,70 a partita, contro una media ruolo quasi doppia. Preciso e sempre presente nell’azione (118 verticalizzazioni, 266 passaggi positivi), Caldara è anche molto pericoloso in fase offensiva: oltre alle reti, da segnalare ben 4 tiri nello specchio della porta, uno fuori e un legno colpito.
Prestanza, intelligenza, visione e pericolosità. Doti che dal prossimo 1 luglio 2018 Caldara metterà a disposizione della maglia bianconera.
Breve storia tecnica e umana di Mattia Caldara
Mattia Caldara è nato il 5 maggio (una bella coincidenza) 1994, a Bergamo, vive a Scanzorosciate, piccolo comune ai piedi delle Alpi Orobie.
Faccia pulita e poster di Giorgio Chiellini in stanza, una carriera che sta avanzando velocemente e qualche cima già raggiunta, come quelle vicino casa. Vicino come il Centro Sportivo Bortolotti, la seconda casa di Mattia, la seconda casa di tanti giovani che oggi calcano i campi di Serie A.
La sua, come quella di tanti, è una storia d’amore con la palla, che nasce da bambino quando a 6 anni arriva la famosa lettera d’invito ai “primi calci” dello Scanzo, la squadre del paese, poi a 9 anni arriva l’Atalanta e via tutta la trafila.
L’umiltà prima di tutto, questo gli hanno insegnato in famiglia, e ogni anno attendeva speranzoso, senza illusioni la nuova convocazione dell’Atalanta. Ma <<se non mi confermano, torno allo Scanzo>>. E infatti Mattia per non farsi trovare impreparato nel frattempo si è diplomato in Ragioneria con 93/100.
La trafila del settore giovanile della Dea è lunga e garanzia di qualità.
Nel suo cammino non mancano le soddisfazioni, nel 2007/08 arriva lo Scudetto Giovanissimi. Sempre titolare con le varie rappresentative giovanili della Dea, Mattia, dopo l’esordio a fine stagione 13/14 in Serie A a Catania in una partita di fine campionato persa dall’Atalanta 2-1, si trasferisce per la stagione 14/15 in Serie B al Trapani dove colleziona 20 presenze e segna 2 gol.
Le 20 presenze, quasi tutte da titolare, testimoniano la fiducia del tecnico Boscaglia, nonostante la presenza di uomini d’esperienza, come il capitano Pagliarulo e Christian Terlizzi. In una neo-promossa Mattia dimostra sicurezza e buone abilità, il Trapani chiude il campionato con grande tranquillità, salvandosi.
L’anno successivo non è ancora il momento di tornare a Bergamo e giocare la Serie A, dunque nell’estate 2015 passa in prestito al Cesena, squadra dichiaratamente costruita per giungere in zona playoff, con un mix di ottimi giovani e giocatori esperti. Mattia trova spazio e continuità, disputa un’ottima stagione e gioca 29 partite tra Campionato e Coppa Italia, confermando con 3 reti anche quel vizio del gol che ne ha contraddistinto la carriera sia nella primavera nerazzurra, sia a Trapani. Si ritaglia così un grande spazio in un reparto che contava su giocatori come Lucchini, Capelli e Magnusson, giocando in quasi tutte le occasioni in cui è chiamato in causa dal primo minuto disputando delle ottime partite, che gli valgono anche la chiamata in Nazionale Under 21, prima chiamata per lui in una rappresentativa nazionale.
Nell’estate 2016 è arrivato il momento, l’Atalanta punta su di lui, il sogno, la Serie A è arrivato, la maglia è la numero 13, la stessa da quando è professionista. Tuttavia l’esplosione arriva dopo alcune panchine e un infortunio che lo tengono lontano dal campo fino ad inizio ottobre.
La rivoluzione di Gasperini lo coinvolge e il debutto arriva a Bergamo contro il Napoli. Mattia al centro della difesa a 3, ha il compito di occuparsi dell’attaccante del momento, Arek Milik, la difficoltà è alta, ma il risultato è fantastico, l’Atalanta vince 1-0. Da lì in poi è un’escalation, in 11 presenze tutte dall’inizio, arrivano ottime prestazioni e addirittura 3 gol
Gli interessamenti, tra cui quello concreto della Juventus, sono solo una naturale conseguenza del lavoro svolto.
La trattativa, le tempistiche dell’arrivo a Torino, le sapete già.
Caratteristiche tecniche
Con una statura di 187 cm x 80 kg, Mattia è un difensore dal fisico asciutto, ma potente. Le caratteristiche che fanno di lui un potenziale crack del ruolo sono senz’altro la concentrazione nell’arco dei 90’ e il senso della posizione.
Uniti ad una buona tecnica di base, hanno spinto Giampiero Gasperini ad affidargli un ruolo delicato come quello del centrale di uno schieramento a 3.
L’innata abilità di intuire sempre il posizionamento giusto sia in area di rigore, sia in fase di transizione negativa, gli permettono spesso di essere in netto anticipo rispetto agli avversari.
La capacità di essere concentrato in tutto l’arco dei 90’ fanno di lui un grande marcatore, l’attenzione con cui cura l’uscita e l’intervento sull’avversario di turno è una delle capacità che fanno di lui già ora un difensore di alto livello nel nostro campionato. Un esempio perfetto è senz’altro la prestazione fornita proprio contro la Juventus, in cui ha lavorato molto bene in marcatura su Gonzalo Higuaìn, insomma non uno a caso.
Le statistiche testimoniano che difficilmente Caldara è un difensore che si adagia sugli allori o pecca in presunzione. Pochi ricami per il difensore orobico (4.7 spazzate a partita, il suo “idolo” Chiellini viaggia a 4.5) e grande attenzione in fase di appoggio, fondamentale per il ruolo in cui viene impiegato (81% passaggi riusciti, Leonardo Bonucci 86%).
Dettaglio da non sottovalutare inoltre è il vizio del gol diventato ormai proverbiale per Mattia. Il senso della posizione lo aiuta anche nell’area di rigore avversaria, 8 gol nelle prime 2 stagioni e mezzo da professionista non possono essere un caso
In campo
La sua carriera si sviluppa principalmente nella zona centrale della difesa, anche se ha fatto qualche comparsata sulla fascia destra. Retroguardia a 3 o a 4, avendo operato in entrambi i sistemi con grandi risultati, per Mattia non fa differenza. Il giocatore è completo e con ampi margini di miglioramento, soprattutto giocando in futuro con una linea difensiva mediamente molto più alta di ciò che succede a Bergamo, e quindi sarà necessario e naturale per il talento finora mostrato un miglioramento nella lettura delle giocate avversarie, aiutato da quella naturale intelligenza nel posizionarsi.
Di Stefano Francesco Utzeri
Mattia Caldara
di Francesco Federico Pagani
Mattia Caldara è stato ufficializzato dalla Juventus. La nostra scheda tecnica del difensore che, nei piani, dovrà prendere il posto di Barzagli.
Nato a Bergamo il 5 maggio del 1994, Mattia Caldara entrò nel vivaio dell’Atalanta all’età di nove anni, facendo tutta la trafila delle giovanili in quel di Zingonia sino a trovare l’esordio in Serie A il 18 maggio del 2014 (Catania – Atalanta 2 a 1).Ritenuto pronto per l’approdo in cadetteria ha passato le ultime due stagioni a confrontarsi con la Serie B, prima a Trapani e successivamente a Cesena.
In tutto per lui 50 gare nell’arco di due annate, di cui ben 47 da titolare.
A luglio quindi il rientro alla base, questa volta per restarci. E guadagnarsi il posto da titolare nello scacchiere di Gasperini, blindando una difesa che dal suo inserimento in poi è sembrata molto più robusta.
Attualmente titolare dell’under 21 di Gigi Di Biagio (anche grazie al passaggio compiuto anzitempo da Rugani e Romagnoli nella rappresentativa maggiore), è arrivato tardi in Azzurro: sino allo scorso 24 marzo non aveva infatti ancora mai vestito la maglia di una nazionale giovanile.
Possiamo supporre però che dalle parti di Coverciano stiano iniziando a comprendere il suo vero valore: è quasi scontato il suo approdo nel gruppo di Ventura da qui ai prossimi mesi.
Caratteristiche fisico-atletiche e coordinative
Longitipo di alta statura (187 centimetri la misurazione riportata sul sito dell’Atalanta) e costituzione mediorobusta (80 chilogrammi), Mattia Caldara è in possesso di buona forza massimale (e mostra margini di crescita ulteriore, in questo senso) ed una moderata velocità in allungo. Discretamente flessibile, non mostra particolari doti esplosive e soprattutto non è molto rapido nel breve, cosa che gli fa scontare qualche difficoltà negli uno contro uno in campo aperto contro avversari più scattanti.
In possesso di un grande senso della posizione e dell’orientamento nello spazio, ha discrete doti di anticipazione motoria e reazione. Aspetti rispetto cui, esattamente come per quanto concerne la forza massimale, mostra comunque buoni margini di crescita.
Caratteristiche tecniche
Mattia Caldara è un destro naturale dotato di un bagaglio tecnico globalmente discreto, in relazione al ruolo che occupa.
Bravo nel controllo della palla, ha nel colpo di testa uno dei propri punti di forza (qualità che lo rende pericoloso anche sui piazzati offensivi: già tre i suoi goal in questo scorcio di campionato). Non solo: eccelle anche nei contrasti (1,4 a gara), mostrando tempismo e decisione. Una rudezza a suo modo fine, che lo rende efficace nei duelli corpo a corpo senza che sfoci continuamente nel fallo sull’avversario (solo 0,9 a gara).
Non è invece – almeno ad oggi – un regista difensivo di alto livello: più che discreto nel contribuire al classico giropalla basso con cui l’Atalanta inizia la propria fase di costruzione dalla difesa, ha ancora limiti evidenti nella verticalizzazione del gioco. In particolare non mostra di essere dotato di un lancio efficace e preciso (effettua 1,8 lanci a segno per partita).
Per tracciare un parallelo facilmente comprensibile a tutti i tifosi juventini: non lo trovo ad oggi superiore a Rugani in fase di impostazione.
Caratteristiche tattiche
Caldara è un difensore ben impostato dal punto di vista tattico, figlio di una scuola – quella atalantina – sempre molto formativa in questo senso.
Attualmente si disimpegna come centrale di una difesa a tre, punto fermo di un reparto che attorno a lui vede alternarsi di volta in volta i vari Masiello, Toloi e Zukanovic.
Le sue capacità di adattamento lo rendono però adeguatissimo anche come centrale – sia di destra che di sinistra – in una linea a quattro. Proprio con questo sistema, del resto, ha giocato tutte le sue nove presenze in under 21, oltre che il grosso del suo percorso giovanile a Zingonia e le sue due esperienze in Serie B a Trapani e Cesena (dove spesso giocava accoppiato all’ex primavera Juve Hörður Magnússon).
A spiccare di lui da un punto di vista tattico sono diverse cose.
In primis l’ottimo senso della posizione, che gli permette di tenere bene la linea e di poter intervenire più facilmente sia in anticipo che a contrasto.
Poi la sua capacità di accorciamento sull’uomo, davvero ottima. Qui va aperta una piccola parentesi: ad incidere su questo aspetto c’è sicuramente la richiesta dell’allenatore. Che, com’è risaputo, tiene spesso la linea arretrata piuttosto alta e soprattutto chiede grande aggressività ai suoi giocatori, difensori compresi. Ecco quindi che proprio questo atteggiamento generale lo porta ad esaltare le sue doti di accorciamento.
Bravo a leggere il gioco ed il suo sviluppo, cosa non scontata a ventidue anni, Mattia Caldara è in possesso anche di grandi doti di intercettamento (2,8 a gara, undicesimo in Serie A) ed un’ottima capacità di anticipo alto (vince il 48% dei duelli aerei), dovendo invece crescere nell’anticipo basso.
Discreto nella difesa della profondità, è un giocatore già molto evoluto dal punto di vista tattico ed ha un’intelligenza di gioco spiccata.
Caldara alla Juventus
Il passaggio del giovane centrale atalantino alla Juventus è stato ufficializzato nella serata del 12 gennaio 2017.
Come detto nella puntata del 19 dicembre del nostro podcast Mattia Caldara sembra il prototipo del profilo ideale per una società come la Juventus: giovane, italiano, buon livello di gioco già raggiunto ma ancora margini di possibile crescita evidenti.
Perché Caldara alla Juventus è un’operazione da sposare? Beh, i motivi sono molteplici. In primis la questione legata all’età, appunto.
Del trio titolare in due sono ormai ultratrentenni: Barzagli verosimilmente appenderà le scarpette al chiodo (o comunque scenderà di livello) dopo il Mondiale del 2018, Chiellini potrebbe rinnovare oltre quella data ma è supponibile che – anche visti i frequenti problemi muscolari – dopo di allora non sarà più considerabile un elemento titolare del club.
La programmazione del post BBC è quindi già iniziata da tempo: Benatia verrà riscattato a giugno – Marotta dixit – per 17 milioni (una cifra tutto sommato modica, qualora nel corso di questa stagione lo si giudicasse affidabile sotto l’aspetto della tenuta fisica) e Rugani (che ha recentemente rinnovato al 2021) sta dimostrando di meritare fiducia. Caldara sarebbe un ulteriore tassello su cui lavorare ed i cui margini di miglioramento lo rendono un elemento di sicuro interesse per la Juventus.
Margini che dicevamo esserci in diversi aspetti del suo gioco: forza massimale, anticipazione motoria, reazione, capacità di impostazione, anticipo basso, ecc.
La base di partenza però è ottima e l’opportunità di trarne un giocatore solido anche ad alto livello concreta. Mattia Caldara non sembra avere il talento assoluto di altri suoi coetanei (in primis Rugani e Romagnoli), ma la solidità c’è tutta. E questo è un aspetto che spesso finisce col fare la differenza più del puro talento.
Certo, i 15/25 milioni che verrà pagato (a seconda del realizzarsi di alcune situazioni, che farebbero scattare bonus e premio di valorizzazione) non sono una cifra risibile. Ma nel mercato odierno i prezzi vanno crescendo a dismisura, ed in questo contesto anticipare la concorrenza per un difensore che potrebbe passare i prossimi dieci anni nel giro della nazionale è un’operazione da promuovere senza se e senza ma.