Vinovo, ore 12.00. La Juventus sta per allenarsi, ma prima di scendere in campo è schierata davanti al televisore. Da Nyon arrivano le immagini del sorteggio delle semifinali di Champions che i bianconeri seguono tutti insieme, «in famiglia», sottolinea Stephan Lichtsteiner, intervistato poche ore dopo da Sky Sport e Mediaset.
MONACO PERICOLOSO
«È un avversario tosto, da non sottovalutare, perché sappiamo quanto sia pericoloso – continua lo svizzero – Non ho visto molte loro partite, ma conoscendo un po’ la squadra e avendola vista all’opera contro di noi due anni fa, quando già aveva questo allenatore, posso dire che gioca un bel calcio, è molto veloce in avanti e forte nella fase offensiva. Non hanno niente da perdere e la pressione sarà tutta sulle nostre spalle. Il punto debole forse è la mancanza di esperienza, essendo una squadra molto giovane. Subiscono molti gol? Può darsi, ma ne segnano anche tanti…».
LA JUVE È CRESCIUTA
Tra meno di due settimane si rinnoverà quindi la sfida contro i monegaschi, remake dei quarti di finale di due stagioni or sono, quando la Juve, grazie al gol di Vidal allo Stadium, l’unico segnato da entrambe le squadre nei due match, riuscì a passare il turno. Ora i bianconeri, specie dopo quanto messo in mostra nei quarti contro il Barcellona, sembrano ancora cresciuti rispetto ad allora: «Per fare meglio però dobbiamo vincere la coppa – ribatte Lichtsteiner – perché due anni fa siamo arrivati in finale… Non so se questa Juve sia più forte, perché avevamo un centrocampo composto da Pirlo, Vidal, Pogba e Marchisio, in avanti eravamo comunque molto forti e in difesa siamo più o meno gli stessi. Sicuramente però è una squadra diversa e in più abbiamo l’esperienza della finale di Berlino, della sfida contro il Bayern dello scorso anno, in cui siamo usciti con tanta sfortuna, e del quarto con il Barcellona. Sicuramente siamo cresciuti dal punto di vista mentale e crediamo di poter vincere».
TUTTO ANCORA IN GIOCO
Una crescita, quella bianconera, testimoniata anche dal modo pacato in cui i giocatori hanno festeggiato il passaggio del turno: «Dev’essere così, perché è vero che siamo in semifinale, ma è altrettanto vero che non abbiamo ancora vinto nulla. Sappiamo di essere a buon punto, ma è ancora tutto in gioco. Il cambio di modulo? In questi anni abbiamo giocato in modi diversi, ma viste le nostre prestazioni da quando giochiamo con il 4-2-3-1, credo che questo schema sia perfetto per noi»
TESTA AL GENOA
Esaurito il tema Champions, è tempo di tornare a concentrarsi sul campionato, anche perché domenica arriva il Genoa che nel girone di andata risultò non poco indigesto: «Contro di loro abbiamo sempre fatto fatica, non ricordo partite vinte agevolmente. Certo, prendere tre gol in 25 minuti non era mai successo, almeno in questi sei anni che ho vissuto alla Juve. Ora siamo a fine stagione e non possiamo perdere punti, avremo bisogno della spinta dei tifosi e di farci trovare pronti»