Dal campionato alla Champions, due poker in due partite, entrambi calati in trasferta. Dopo quello rifilato allo Spezia, la Juve concede la replica a Budapest, grazie al solito, immenso Morata, autore di un’altra doppietta dopo quella di Kiev, e a Paulo Dybala, che firma il terzo gol e propizia l’autorete di Dvali. Al di là del rotondo punteggio, in cui nel finale si inserisce anche la rete degli di Boli per gli ungheresi, va sottolineata la solidità della prova dei bianconeri, sempre costantemente in controllo del match e ora a un passo dal passaggio del turno.
SUBITO MORATA
Il dominio bianconero è netto fin dall’inizio e Cuadrado dà subito l’impressione di poter affondare sulla destra. Alla prima occasione viene fermato, alla seconda piazza un traversone basso in area che è un perfetto invito sia per Ronaldo che per Morata. Il portoghese non riesce a colpire di tacco, ma lo spagnolo si trova il pallone sul destro con la porta spalancata e deve solo spingere in rete il gol del vantaggio.
VICINI AL RADDOPPIO
Gli ungheresi affidano la reazione a due imprecisi tentativi dalla distanza di Nguen, ma rischiano più di quel che producono. La Juve ora ha più spazi e dopo una ripartenza di Chiesa e una ribattuta in area, Cuadrado cerca di infilare dal limite la porta sguarnita, alzando troppo la mira. La gara rimane comunque aperta e Zubkov ha un’ottima opportunità per pareggiare, ma da centro area spara il destro a lato. Dalla parte opposta il raddoppio sembra cosa fatta al 35′, quando Morata, a tu per tu con Dibusz, invece di calciare, apre per Ronaldo, che viene però anticipato prima di poter chiudere l’azione. Minuto dopo minuto la solidità della Juve aumenta, anche grazie all’ubiquità di Ramsey, primo uomo a portare il pressing e ultimo a chiudere in difesa. In avanti manca forse un po’ di precisione, ma è piuttosto evidente quale delle due squadre comandi il gioco.
SEMPRE ALVARO!
Pirlo inizia la ripresa con Bentancur al posto di Arthur e deve presto rinunciare a Ramsey, sostituito da McKennie. Anche se i ritmi sono decisamente più bassi rispetto al primo tempo, la Juve rimane in pieno controllo Ronaldo ha un’altra occasione, quando ruba un pallone in avanti e prova il diagonale, ma angola troppo il sinistro. Quando però CR7 parte sulla destra, crossa rasoterra e McKennie fa velo, c’è Morata appostato all’ingresso dell’area e il destro di prima intenzione è, ancora una volta, una sentenza.
DIBUSZ REGALA, DYBALA PUNISCE
Lo spagnolo lascia il posto per gli ultimi venti minuti a Dybala che sfiora subito il gol con un delizioso tocco dal limite che non centra la porta. La Joya si rifà però con gli interessi e sfrutta come meglio non potrebbe due clamorosi svarioni di Dibusz. Per capitalizzare il primo è sufficiente un semplice appoggio nella porta sguarnita, mentre sul secondo, lo stesso Dibusz tocca la conclusione e Dvali, nel disperato e vano tentativo di evitare il gol, spedisce nella propria porta. La gara è ampiamente chiusa e la rete nel finale di Boli serve solo a rendere meno pesante la sconfitta per gli ungheresi. Finisce 4-1 per la Juve, che compie un passo, se non decisivo, sicuramente prezioso, verso gli ottavi di finale.
FERENCVÁROS-JUVENTUS 1-4
RETI: Morata 8′ pt e 15′ st, Dybala 27′ st, Dvali (aut.) 36′ st, Boli 45′ st
FERENCVÁROS
Dibusz; Lovrencsics, Blazic, Dvali, Botka (23′ st Heister); Somalia,
Kharatin, Siger; Zubkov (35′ st Uzuni), Isael (29′ st Boli), Nguen (28′
st Mak)
A disposizione: Szécsi,Őri, Frimpong, Kovačević, Baturina
Allenatore: Rebrov
JUVENTUS
Szczesny; Cuadrado(31′ st Frabotta), Bonucci, Chiellini,
Danilo; Chiesa (31′ st Bernardeschi), Arthur (1′ st Bentancur), Rabiot;
Ramsey (8′ st McKennie); Morata (22′ st Dybala), Ronaldo
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Riccio, Portanova, Kulusevski
Allenatore: Pirlo
ARBITRO: Grinfeld (ISR)
ASSISTENTI: Hassan (ISR), Yarkoni (ISR)
QUARTO UFFICIALE: Leibovitz (ISR)
VAR: Dankert (GER), Osmers (GER)
AMMONITI: 18′ pt Botka
Ferencvaros-Juve 1-4: Cristiano Ronaldo in lockdown
Nel giorno in
cui l’Italia entra a tutti gli effetti in lockdown – o clausura come
preferirebbe Augias – la partita alla Puskas Arena distopicamente
gremita di spettatori serviva per ingrassare il palmares di CR7, l’uomo
bionico che il COVID sembra non aver scalfito. La Juve diventa il
marchettificio personale del portoghese, con tutti i compagni che
sembrano più preoccupati di farlo segnare che segnare loro stessi e
quasi proni si scusano quando a loro riesce qualcosa che al capobranco
stasera non viene. Così il risultato sembrerebbe essere Ferencvaros 1 –
Ronaldo 0.
Per fortuna gli altri 10 la mettono dentro 4 volte,
approfittando della complicità della difesa Ungherese che combina una
serie di frittate su cui gli orange di Pirlo pasteggiano senza rimorsi.
L’avversario si rivela estremamente modesto,
probabilmente molto più della peggior partecipante al campionato di
serie A e in lizza per la palma di peggior avversario di sempre
affrontato in CL, ciò nonostante la difesa bianconera riesce a incassare
un gol, anche se a tempo scaduto e partita chiusa, ma che conferma la
tendenza di questa stagione a farsi bucare da tutti,
anche da un’ipotetica selezione di odiatori seriali del calcio, di
quelli che frequentano i social e impazziscono ogni volta che Conte (il
presidente del Consiglio) non annuncia la sospensione del campionato.
Per questo motivo quindi è obbligatorio fare bene la tara prima di valutare la gara in sé.
Pirlo sceglie bene la partita in cui far rientrare Chiellini, che si
mette centrale nella difesa a 3, con Bonucci alla sua destra e Danilo a
sinistra, questo fino al liberi tutti finale, nella mezzora conclusiva
di garbage time.
Arthur davanti alla difesa continua a non
convincere, checchè ne dica Ambrosini in cronaca Sky, soprattutto quando
abbiamo Bentancur che sembra più adatto al ruolo.
Chiudiamo il primo tempo in vantaggio nel punteggio ma sotto nel conto dei tiri in porta. Non è la prima volta, ma concludere meno del Ferencvaros dovrebbe far preoccupare anche il più ottimista dei tifosi .
I migliori della serata: Morata,
impatto pazzesco finora, seconda doppietta e presenza nei momenti che
contano, che poi per un attaccante si riducono spesso a quando c’è da
metterla dentro.
Bentancur, entrato in campo
all’inizio della ripresa al posto di un indisposto (leggi “cagotto”)
Arthur, gioca 45 minuti di ottima intensità. Come lui impressiona
l’impatto di McKennie: personalità e cervello.
Poi c’è Dybala che segna un gol e mezzo, ed è sempre un buon segnale.
6 punti sui 9 disponibili quindi. Non il massimo ma il dato più importante sono i 5 di vantaggio sulle altre 2.
Resta, deve restare, ben chiaro in mente che il percorso per diventare una squadra solida è ancora molto, molto lungo.
A questa Juventus non si chiedono miracoli, ma solo le cose normali, vincere con le squadre più deboli ad esempio. In campionato finora è andata così così, in CL meglio: se non puoi arrivare prima nel girone assicurati almeno il secondo posto
La Juve ne fa 4, Pirlo: “Soddisfatto del risultato, ma troppa superficialità”
Con un netto 1-4 in casa del Ferencvárosi, la Juventus ipoteca il passaggio del girone di Champions. Andrea Pirlo sarà soddisfatto della prestazione bianconera?
“Siamo soddisfatti del risultato, ma potevano fare molto meglio sul piano del gioco. Troppa superficialità dovuta alla partita in discesa” – Ecco l’eredità del primo Conte. Troppa superficialità sporca questa bella serata di Champions e Pirlo richiama tutti all’ordine. Oggi era importante vincere, da domani è importante migliorarsi in vista della Lazio. Concedere spazi tra le linee e pressare in modo disunito potrebbe rivelarsi fatale contro i biancocelesti.
“Parlo molto con i giocatori, poi sono loro che vanno in campo e lì devono fare le scelte giuste. Bisogna essere meno egoisti e chiudere le partite prima” – L’intesa tra Ronaldo e Morata va migliorando di partita in partita. Stasera si sono mossi benissimo, sfruttando di volta in volta gli spazi offerti dal partner. Peccato per quel triangolo non chiuso davanti alla porta. Fronte Dybala: sul quarto goal avrebbe potuto servire CR7 libero al centro dell’area; non credo il Re l’abbia presa benissimo. Detto ciò, ben tornato al goal, Joya!
“Arthur non stava bene fin dall’inizio, aveva problemi di stomaco. Dopo 20 minuti eravamo pronti per cambiarlo, poi ha voluto continuare tutto il primo tempo. Doveva giocare leggermente più avanti, ma era in costante debito fisico” – Il brasiliano, versione vomitino, ha fornito una grande prova di resistenza. Geometrie e qualche buona verticalizzazione in condizioni di salute precarie. Per il campo camminava e si è lasciato scippare un paio di palloni, ma giocare in apnea 45 minuti non è da tutti. Sparito dal campo dopo l’intervallo, gli auguriamo pronta guarigione. A sostituirlo ci ha pensato un buon Bentancur.
“Dobbiamo essere più aggressivi con gli esterni e seguire gli inserimenti con i centrocampisti. Se non sono veloci a buttarsi in area mentre la difesa scala, è difficile sopperire agli inserimenti avversari” – Sulla fase di non possesso rimangono ancora molte perplessità. In fase di riaggressione siamo spesso troppo scoordinati. Stasera, nonostante la modestia dell’avversario, abbiamo concesso qualche contropiede di troppo per pressioni mal orchestrate. Inoltre, soffriamo particolarmente quando gli avversari allargano il gioco: i centrocampisti non coprono bene gli spazi in area. L’esterno avversario è così libero di servire gli inserimenti dei compagni, creando grossi problemi alla retroguardia bianconera.
“In questo momento giochiamo con 2 attaccanti e 2 esterni. Quando tutti saranno a posto fisicamente, valuteremo. Ad oggi, non abbiamo mai avuto tutti al 100%” – E’ il tormentone di questo inizio campionato: giocheranno mai Dybala, CR7 e Morata insieme? A Sky non ci dormono la notte; intanto Adani sta affinando le sue doti telepatiche per comunicare col Mister durante le telecronache. Intanto Pirlo, ad ogni sollecitazione, rimane statuario. Come sei bello Andreino mio!