Nazionale senza Juve? Non avessi questa malattia del calcio…

È un lunedì sera di inizio settembre, mi mette tristezza soltanto a scriverlo, per di più nel bel mezzo della cosiddetta sosta per la Nazionale. Che poi io dico, non avessi questa malattia del calcio, sarei anche andato al cinema stasera, o che ne so, avrei finito di guardare La casa di carta (no, non l’ho finito, basta insulti) su Netflix. E invece no.

Avete mai pensato ad un inizio più triste per una nuova rubrica? Cioè, l’Italia di Mancini – senza bianconeri in campo – ha appena perso contro il Portogallo (senza Cristiano Ronaldo, giustamente alla Continassa per farsi riprendere dalla CR7 Cam in vista dei prossimi impegni) con una rete di uno scarto del Milan: André Silva. Uno che manco a spingerla con le mani riusciva a segnare in Serie A appena pochi mesi fa.

Siamo ad un crocevia fondamentale per il calcio italiano, e di riflesso, per quello di noi tifosi juventini. Distante anni luce dalle tenebre azzurre a Lisbona, Blaise Matuidi colleziona assist e alza una Coppa del Mondo meritatissima. Insieme a Kanté forma una coppia di “falegnami bergamaschi” in mezzo al campo che, in confronto, gli specialisti Ikea impallidiscono. Ok, ho usato la parola Ikea e Italia nello stesso articolo, errore da principianti in questo periodo.

Nel giro del mondo bianconero, passando sempre dalle tinte opache (ma azzurre) della nostra Nazionale, passiamo dal celeberrimo passo biblico ‹‹Lazzari, alzati e cammina›› alle incursioni in motorino del panchinaro più famoso della Serie A. Douglas Costa de Souza è il giocatore che ogni tifoso juventino vorrebbe in campo, anche durante l’invasione di campo a Villar Perosa. Sempre, dovunque, comunque. Fa impazzire gli avversari anche a km di distanza da Torino, imprescindibile anche per la Seleçao: prima di arrivare alla Juventus, però, il ragazzotto nato a Sapucaia do Sul il verdeoro lo vedeva soltanto nelle cartoline che gli spedivano a Monaco di Baviera.

Rimanendo in Sud America, Dybala continua a scaldare panchine emozionando i tifosi più coi selfie a Time Square che in campo con la maglia albiceleste (o bianconera, almeno per il momento). Prima Ronaldo, ora Messi. Sorride la Joya, anche se mastica amarissimo dietro ai grandi del calcio. Cuadrado, invece, sorride, prega e ama: sembra Julia Roberts, stesso magnetico fascino.

Concludo con la solita postilla che circonda l’ambiente juventino durante queste pause con le Nazionali: i finti infortuni. Questa volta Pjanic s’è rimediato un pestone, esce dal campo ed è già in dubbio fino a fine stagione. Poi torna a Torino, si cura un po’, ed è già titolare contro il Sassuolo: chi sbaglia? Sicuri sia proprio la Juve?

Ricordo che a Torino vi aspettano Cristiano Ronaldo e Mandzukic, che si stanno prendendo le chiavi dell’attacco della Juve e buttando le chiavi il più lontano possibile. Sbrigatevi a tornare, a mettervi in forma, perché il bello deve ancora venire. Almeno, per il momento, questa rubrica ve la siete levata dalle palle.

 

Sabino Palermo.