«Bentornato, Andrea. Nei quattro anni nei quali ha indossato la maglia bianconera, tutti noi abbiamo scoperto le sue qualità, come uomo e come calciatore. Siamo fieri ed orgogliosi di averlo di nuovo con noi, questa volta come allenatore della Juventus Under 23, sperando sia il primo passo di una lunghissima carriera». Queste le parole del Presidente della Juventus, Andrea Agnelli, per la presentazione ufficiale di Andrea Pirlo, che a partire dalla stagione 2020/21 guiderà la Seconda Squadra bianconera. «L’Under 23 è un progetto che abbiamo fortemente voluto fin dal mio insediamento – ha ribadito il Presidente -. Pirlo inizia un percorso che parte da qui e che magari un giorno lo porterà a fare un salto in Prima Squadra». L’ultima considerazione è sulla fresca vittoria del nono Scudetto consecutivo. «É stato un anno durissimo e difficilissimo. La pandemia ha fermato i giocatori per mesi, non era facile, considerando anche che all’inizio abbiamo cambiato ben 13 persone dello staff tecnico. Faccio i complimenti a Pavel Nedved, Fabio Paratici e Federico Cherubini, hanno avuto il grande merito di ricalibrare la macchina e per questo li ringrazio. Adesso siamo focalizzati sulla Champions League, a partire dalla partita contro il Lione che sarà difficilissima, nella speranza di poter staccare il biglietto per Lisbona».
LA FILOSOFIA CALCISTICA DI ANDREA PIRLO
«Ringrazio innanzitutto il Presidente, Fabio Paratici e Federico Cherubini – esordisce Pirlo -. É una grande opportunità per me tornare nella famiglia Juventus, spero di poter ripercorrere la strada che ho fatto da calciatore, le ambizioni sono le stesse. Per me è un lavoro nuovo, tutto da scoprire e non vedo l’ora di cominciare. Sono felicissimo. Ho iniziato i corsI da allenatore quando ho smesso di giocare. Facendoli mi è cresciuta la voglia di conoscere e capire le dinamiche e mi è subito piaciuto molto. Ho avuto tanti tecnici e tutti mi hanno dato qualcosa. La mia squadra dovrà giocare bene e avere la padronanza del gioco». Una squadra, la Juventus Under 23, che Andrea conosce molto bene. «L’ho seguita in questi due anni. I ragazzi sono migliorati grazie agli allenamenti che hanno fatto con la Prima Squadra. A loro dovrò spiegare cosa significa giocare nella Juventus e fare sacrifici per arrivare con i più grandi. Tutti contro di noi vorranno vincere e dovremo essere pronti a calarci in questa realtà. La mia idea di calcio? Non sono fondamentali i moduli, è l’occupazione degli spazi la cosa più importante. La scintilla per questo mestiere è scattata facilmente. Mi è anche capitato, di notte, di pensare a dove posizionare i giocatori in campo piuttosto che dormire».