PAGELLIBUS / Juve-Chievo 2-0

Sembrava il Frosinone invece era un calesse

Buffon 6
Presenza 616 in A. Molte tranquille, come quella contro il Chievo, in cui il massimo sforzo Gigi (oltre al tiro di Pellissier a inizio ripresa) lo profonde per chiamare in causa gran parte della popolazione del paradiso ogni volta in cui il 2-0 sembra fatto e invece no…

Lichtsteiner 6
Testone come uno svizzero, non si arrende mai e continua a sparare cross in faccia agli avversari manco fossero birilli del bowling. Cambia strategia, prova col rasoterra e mette l’assist per il 2-0. In partite come queste, in cui la zona difensiva è una landa desolata, la spinta in avanti è quasi un’inerzia a cui lui non si sottrae.

Barzagli 6
Sfida tra adulti con Pellissier; ai bambini i videogiochi, ai grandi il biliardo. Andrea, fresco dalla libera uscita anticipata accordata dal capitano di Ventura, vince il duello, soprattutto sui palloni alti: deve avere una calamita in testa.

Rugani 6,5
Un ragazzo costantemente in anticipo. O è omen (il film, non il personaggio di Raul Cremona), con la capacità di sapere prima quello che succederà poi, o deve partire la petizione per farlo giocare titolare sempre.

Alex Sandro 5
Errori in serie anche su cose facili, specie nei meccanismi difensivi che per fortuna Meggiorini non sfrutta. La difesa non è il suo habitat, e quando non è sul pezzo al 100% si vede.

Marchisio 6
Un passo avanti, è qualcosa. Fa diga in mezzo anche se l’onda d’urto dei Maraners è organizzata ma non irresistibile. Nelle loro ripartenze (che poi sono i contropiedi) è sempre attento.

Khedira 6,5
Fisicamente ormai è una sicurezza. L’uomo di cristallo, quello da gestire anche in allenamento a cui eravamo abituati l’anno scorso sembra lontano. Scatti e coperture. Un tutorial sull’ubiquità.

Cuadrado 6
Stavolta gioca al contrario: trotterella in avanti, vola all’indietro. Più efficace nelle coperture bel segnale di intelligenza.

Dybala 8,5
Spettacoloso: sei là ogni 2 minuti a stropicciarti gli occhi per capire se quello che stai vedendo è vero o semplicemente un “wiscful finking“ cit.
Accelerazioni da mettere imbarazzo Beep Beep (stessa postura, fateci caso) controllo della palla quasi perfetto, oltre il bello, oltre il giusto e il buono. Oltre. I giocatori del Chievo (come nel caso del primo gol) sembrano tanti Wile E. Coyote.
La cosa più abbacinante è che hai l’impressione che ancora il potenziale non sia totalmente espresso.
Nel primo tempo gli si vede anche fare una cosa inusuale: sbagliare un controllo, cosa rara come vedere un cinese mangiare al ristorante cinese.

Sturaro 5,5
Allegri continua a schierarlo là, dove l’anno scorso, seppure in uno schieramento diverso, giocava un francese con la passione per la Dab dance e due discreti piedi.
Inizia sbagliando cose elementari (elementari per uno di serie A) e il livello rimane più o meno quello. Non è il suo ruolo, questo è pacifico, il mister ha chiamato un elettricista per montargli le piastrelle e il risultato è quello che è.

Higuain 8
Splendido nel convertire in gol la prima palla che gli arriva tra i piedi. Gol non semplice nella realizzazione, nel tempismo con cui calcia,  ma Gonzalo ama far apparire facili le cose complicate. Poi c’è il 2-0, maestro del controllo, in pratica ha due piedi destri, beato lui.
In mezzo gol sfiorati, uno divorato e il talento da fenomeno di prendersi lo spazio e prepararsi al tiro molto spesso senza nemmeno toccare il pallone.
Da libro cuore l’esultanza con Dybala dopo il vantaggio, con Marchisio nel ruolo di terzo incomodo, alla Charles Aznavour in “ed io tra di voi”.

Lemina 5,5

Vi capita mai la serata in cui non riuscite a trovare la posizione in campo? Lemina sembra un’anima in pena. Belle idee, tanta voglia di fare, suona l’accordo giusto, ma al momento sbagliato.

Bonucci 6
Emula il suo amico Pjanic: subentrato diffidato ammonito squalificato.
Con lui si torna a 3 dietro perché la partita ha una serratura che non si vuole chiudere, Leonardo c’è.

Dani Alves sv

 

Allegri 6,5
L’aveva detto e l’ha dimostrato coi fatti: questa partita era più importante di quella di Napoli domenica scorsa.
Col passare dei minuti ha ricordato Juventus-Frosinone: tiri, occasioni, raddoppio sfiorato ma partita ancora aperta e beffa dietro la porta. Per fortuna è passato un anno e mezzo.
Si doveva vincere e si è vinto, 3 punti determinanti, per lasciare, nella peggiore delle ipotesi, tutto com’è con una giornata in meno.
Come se non bastasse, dietro la porta insieme alla beffa c’era anche una maglia blaugrana… il mister lo sapeva e ha ruotato 22 giocatori in 3 partite.

Ci stiamo abituando bene, non c’è che dire, ogni stagione ritrovarci ad aprile inoltrato con tutto ancora in ballo e la Juve in mezzo alla pista. Con quella di ieri fanno 32 “1” di fila allo stadium, quasi un campionato di vittorie (un campionato di vittorie…)
Pazzesco, e non può, non deve bastare ne ingannare la pochezza degli avversari. É molto di più: è la Juve di Max.