PAGELLIBUS / Juve-Milan 2-1

Most risultato bugiardo ever

Neto 6,5
Attento in ogni occasione, forse incolpevole sul gol di Bacca che vede in ritardo, benissimo su Kucka.

Asamoah 7,5
primo tempo da lustrarsi gli occhi, il più avanzato dei bianconeri, una spina per Kucka e Abate che non lo prendono mai. Sembra rinato, il pubblico grida al miracolo, AS grida “maledizione” perché la concorrenza con Evra era acqua fresca, con questo Asa è dura.

Rugani 6,5
Altra partita di personalità straordinaria. Bisognerebbe ricattare Allegri, o spuntargli a casa di notte, come Marty Mcfly col padre giovane, costringendolo a metterlo sempre in campo.

Bonucci 5,5
Bene il primo tempo, nei lanci e alla regia, abbastanza impreciso nel secondo, quando il Milan si lancia all’arrembaggio. Sbaglia passaggi non da lui.

Barzagli 6,5
Ammansisce Bonaventura con la calma dei saggi: lo ipnotizza, lo converte alla calma piatta, dialoga alla grande con Cuadrado a cui lascia volentieri la fascia da arare.

Khedira 6
Buona gara di supporto: accompagna Asamoah nelle sue libere uscite, copre gli spazi che lascia Mandzukic quando è impegnato ad apparire altrove.

Pjanic 7
Come quando senti di aver trovato l’accordo giusto che risolve un’armonia, ora Miralem ha un vero senso nello spartito di questa Juve. Ti siedi, ti rilassi e te la godi vedendolo sulla plancia di comando manco fosse il capitano James T. Kirk.
Ci sarebbe anche da parlare del gioiello che mette su punizione, ma ormai abbiamo finito le parole, se non quelle che ci riportano alla tradizione bianconera dei grandi cecchini da calci piazzati.

Mandzukic 6,5
Fitta al cuore, perché la prestazione sarebbe da 7,5: supporto totale al centrocampo (quando la palla è del milan arretra a fare il quarto, in attacco allarga moltissimo e fa sponda, ubiquo come sempre) ma sbaglia 2 gol, uno clamoroso che avrebbe chiuso la patita e reso meno salato il conto del cardiologo. Apprezzabile per il self control quando decide di risparmiare la vita a Kucka che lo sfida incosciente del pericolo.

Dybala 6,5
Gol di destro, è una notizia, intuizione pura nel capire cosa stava per fare Cuadrado e nel seguire l’azione. L’altra buona novella è che sta tornando sui suoi livelli, serenamente.
Parte bene poi rallenta, si tiene, fino al cambio.

Cuadrado 6,5
Campo libero e spalle coperte da zio Barzagli, trotta e semina il panico sulla destra, incanta col tacco/assist per Dybala che lo capisci solo al terzo replay.
Costante in certi errori da sindrome di centesimo mancante per fare la lira, si perde spesso nell’ultimo passaggio. Ma è lodevole la dedizione alla causa che non è sua: il ripiegamento.

Higuain 6
Inizio postale: francobollato da Zapata e Romagnoli, poi si libera, ma stasera è tanta corsa e lavoro di squadra, oscuro ma buono, perché Gonzalo è un Campione che prima di tutto gioca PER la squadra.

Alex Sandro 5
Gli manca solo di aver sbagliato spogliatoio a fine partita per il bingo.
Passaggi strampalati, numeri circensi con palla finale lunga e persa, madonne del pubblico eretico che perde la fede. Non sembra lui.

 

Allegri 7
Partita da 4-0 sofferta fino al 93° per le gioie delle coronarie che sentitamente ringraziano. L’epifania bis. L’Olympiakos del 2017 nella rinascita di una squadra che prega l’allenatore di farli giocare a quella maniera come noi pregavamo l’insegnante di educazione fisica di farla corta con lo stretching e le corsette campestri per giocare a pallone. I giocatori si divertono, corrono volentieri per difendere la squadra e questo assetto.
Bene non aver mollato dopo il vantaggio, un po’ di confusione (a un certo punto si fatica a capire come stessimo giocando) e apprensione per un risultato criminosamente tenuto aperto fino all’ultimo anche a causa dei gol sbagliati (che ci costano Pjaca), che però non sono imputabili al mister.
Saggia la scelta di lasciare al Milan il compito di impostare, materia in cui è carente, e il 67% di possesso palla ospite del primo tempo diventa un dettaglio insignificante buono solo per i detrattori delle “advanced stats”.