PAGELLIBUS / Juve-Sampdoria

Neto 6,5
Il ruolo di portiere alla Juve è particolare: potrebbe esserti richiesto un solo intervento difficile a partita, ma tu DEVI essere presente.
Neto lo è con un intervento non semplice a metà primo tempo.
Resta l’impressione di paura generale quando la palla passa tra i suoi piedi… Diciamo che quando Guardiola verrà alla Juve lui non sarà la prima scelta come successore di Buffon…

Dani Alves 5,5
Allegri gli mette le ganasce come un vigile urbano all’auto in divieto di sosta.
Il brasiliano rimane obbediente agli ordini e fa una partita diligente in cui non abbandona praticamente mai la sua posizione di centrale destro nella difesa a 3.
Un errore, nel primo tempo, che fa salire le quotazioni del verbo “gigioneggiare” nel vocabolario dei commentatori.
Come sempre tocca più palloni di tutti, sbagliandone qualcuno di troppo: non è un centrale e si vede, non è abituato a buttare via la palla e si vede ancora di più, ma è apprezzabile l’impegno.

Bonucci 6
La solita eleganza unita a sicurezza e qualche lancio superbo dei suoi, in una partita in cui la Sampdoria ha spinto solo quando l’urto della Juve è calato.

Chiellini 7
Segnarci la data nel calendario è d’obbligo: la doppietta di Chiellini è una cosa più rara di un pronostico di Pruzzo azzeccato.
Chi c’era potrà raccontarlo ai nipoti.
La partita di Giorgio non è stata solo i 2 gol (una chiusura in scivolata superba nel secondo tempo nel momento delicato), ma in serate così anche i dettagli più belli sono secondari.

Cuadrado 7
Apre la difesa avversaria in 2, mette 4 cross di cui 2 diventano assist, imprendibile quando sgasa manco avesse la vespa truccata sotto al sedere.
Parte quando vuole, sfreccia impenna… sgomma inchioda va a manetta, fa cagare addosso i matusa il governo e i difensori della Samp.

Khedira 6
Corre la metà degli altri, ma quando gli capita di non avere il difensore che gli si accolla gioca semplice ed elegante, pur perdendo una quantità di palloni maggiore alla media.

Marchisio 7,5
Partita di spessore, da play e PlayStation, rivedere lui in campo è come rivedere la mamma quando ti viene a prendere all’asilo (cit @dariopergolizzi); credevi di essere stato abbandonato e invece no, è tornata, è tornato.
Si sa che di solito la prima dopo un lungo infortunio è botti di capodanno, ruota di pavone e voglia di fare dopo tanto non fare;
Il duro verrà da sabato in poi, ma ieri Claudio ha giocato una partita perfetta, con i tempi di uno che non si è mai fermato, prestazione di qualità, di palle giocate semplici ma bene, di contrasti affrontati senza paura.

Pjanic 6,5
Cosa dire di Miralem? Che ancora non è inserito totalmente nel gioco, che non è coinvolto a pieno nel giro palla, che fa qualche passaggio rischioso ed evitabile, che ogni tanto è in mezzo ai piedi di qualche compagno.
In tutto questo andare con la ridotta però mette il cross del 2-0, segna il gol ammazza paura e lancia Higuain in un modo così commovente che sono venuti i lucciconi a mezzo stadio stadio (l’altro mezzo era impegnato a lamentarsi col vicino di quanto gigioneggi Dani Alves…)

Evra 6
Cameo breve e costoso, come Marlon Brando in Superman.
Il tempo di sfiorare il gol poi esce per infortunio.

Higuain 6
A volte in area, altre volte fuori, sempre troppo lontano dalla porta.
Lanciato in una sola occasione da Pjanic sfiora il gol.
Si vede che non è totalmente soddisfatto (comprensibile) ma gioca sempre per la squadra, fino al 90esimo, quando recupera un pallone inutile sulla bandierina.

Mandzukic 7,5
Primo tempo stile 2015/16: grinta corsa, qualità, quantità e disponibilità.
Lo trovi in mezzo all’area un secondo e più esterno di Cuadrado il secondo dopo.
Sarà fondamentale nei prossimi 30 gg trovare l’intesa perfetta con Higuain, senza prestarsi i piedi.

Alex Sandro 6
Da esterno fa capire subito che rispetto al predecessore la musica e i piedi sono cambiati. Ormai collaudatissimo anche nella fase difensiva.

Lemina SV
Il momento più alto della sua partita è quando entra per permettere a Marchisio di prendersi la più affettuosa delle standing ovation.

Asamoah SV
La sua storia contiene più risurrezioni che tutti i 4 vangeli messi insieme.
Fino alla prossima dipartita.

Allegri 7
La partita dei sogni per il mister:
Partenza a razzo, subito vantaggio, poi doppio, poi halma e gestione fino al gol preso per ripartire con la pressione.
La Juve è la solita che riesce a complicarsi le partite già vinte (come col Sassuolo) ma stavolta si riprende subito e senza troppe paure anche se all’ingresso di Quagliarella (bello l’applauso di tutto lo stadium) il terrore di rivedere un’altra non esultanza è stato tanto, almeno per me…
Molti cambi di campo, giocate veloci e la ferocia che questa Juve dovrebbe avere sempre, e per “sempre” non si intende tutti i 90 minuti di tutte le partite, ma almeno degli sprazzi significativi e produttivi ad OGNI partita, questo sì.

 

 

Mood della partita:
“mi piace quel Cuadrado perché…”