PAGELLIBUS / Juve-Torino 2-0

Szczesny sv
Interventi tentati 1
Interventi riusciti 0
Pali baciati 1
Uscite alte qualcuna
Uscite basse qualcuna
Freddo preso tantissimo

Sturaro ∞
Terzino da tranquillo weekend di paura, un incentivo alla bestemmia senza nemmeno aver bevuto cocktail e giocato a paddle prima mentre pubblicavi una diretta su Instagram. Acconciato come un pirata ha il grande merito di farmi rimpiangere Lichtsteiner.

Rugani 6
Serata tranquilla perché l’avversario è quello che è e in più è spuntato dalle assenze.
Daniele ormai ormai sembra relegato (una relega che sa di condanna) alle partite più semplici in cui però ne combina sempre una, tipo perdersi Niang.

Chiellini 6,5
Serata da pirati e Giorgione si lancia nella mischia all’arrembaggio, con interventi e ripartenze palle al piede, sgusciando tra i diversamente granata con l’agilità di un “Pets Best”. Bella serata per lui, in generale, il derby.

Asamoah 6,5
Vola e s’invola. Lancia il primo gol, chiude e apre, molto buono, mai piantato, preciso dietro, ideatore davanti.

Marchisio 6
Prima partita da titolare dopo ere calcisticamente geologiche. Buona prestazione ordinata ma sottoritmo, come un batterista che va un po’ per gli affari suoi: lui tiene il tempo ma gli altri suonano un’altra canzone.
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Pjanic 6,5
Sgambatella leggera ma danzante per il pianista che con le chiavi in mano apre ogni porta possibile. C’è da dire che il Torino quelle porte non le avesse chiuse a doppia mandata, ma ottima occasione per riassaggiare il verde del campo.

Matuidi 6,5
Sta ancora correndo.

Douglas Costa 7,5
Altra categoria.
Molinaro esce ubriaco dal campo. Il brasiliano al nuovo debutto fa il brutto, il cattivo e il maledetto tempo sulla fascia; lo marcano in 2,3,4 provando a bullizzarlo ma lui salta tutti. Gran gol su cui Savic non ci sarebbe arrivato nemmeno con la prolunga.
A volte ripenso alle sue giocate come a un ricordo lontano, un sogno.
“Che bello sarebbe vederlo alla Juve”… poi mi ricordo che gioca da noi per davvero, ogni tanto.

Mandzukic 6,5
Lotta e corre di serie. Tenta l’allunaggio un paio di volte prima di mettere piede sulla luna per bene. Non proprio un cecchino.

Dybala 6
Criceto su ruota: pro non si ferma mai, contro corre corre ma combina poco. Nei rari momenti in cui combina però c’è da emozionarsi.
Funziona sempre così: dopo averne rivisto sprazzi dai balconi Veronesi ci siamo innamorati di nuovo e si sa “Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende” noi gobbi siam così: gentili di cuore, ci innamoriamo (di nuovo) ratti, molto facilmente.

 

Lichtsteiner 6
Ha il grande merito di farmi rimpiangere De Sciglio.
Il suo compito di fare una figura più degna di quella rimediata dal sanremese nel primo tempo era un’impresa ardua come quella di Barack Obama di apparire un buon presidente dopo GW Bush.

Khedira 6,5
Vivace oltre ogni rosea aspettativa scrive il MOMENTO della partita con un intervento (molto probabilmente falloso) che ridá ossigeno ai giornalisti twitteri di mezza Italia e salva la faccia a Mihajlovic (ma non la panchina), che dovrebbe fare una statua al 6 tedesco.

Higuain sv

 

Allegri 6,5
Da quando c’è lui la Coppa Italia è diventato un trofeo importante non solo nelle dichiarazioni agostane. Ci piace questo lato cannibalesco della Juve, perché “alla Juve vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta”.
Il mister ha spiegato in quattro anni meglio di chiunque altro il significato di questa frase: nessuna competizione è un impiccio, nessuna coppa è un porta ombrelli, anche quelle che lo sono davvero, si parte sempre e solo per vincere (poi che ci si riesca o meno è un’altra storia, ma vincere è sempre un dovere).
“Alla Juve” appunto, non altrove.

La Juve ha la colpa di non chiudere la partita prima del dovuto anche se non rischia quasi nulla, gioca amministrando le forze, fa il gatto col toro, un torellino ino ino allenato male e privato di alcuni dei pezzi migliori.
Ci mancheranno in futuro questo stagioni in cui raggiungere la quarta semifinale di CI in quattro anni ci sembrava normalissima amministrazione, ragionando sul presente: poteva andarci decisamente peggio.