Szczesny 6
Ha il merito di non addormentarsi.
Barzagli 6
Sta senza pensieri, sa come far passare il tempo, dispensa buoni consigli. In pratica il nonno di Heidi
Bonucci 6,5
Che lancio su Dybala, firma la regia sul primo spettacolare gol. Poi viene colto dalla sindrome di Moriero (che una volta riuscita continuò a provare rovesciate da ogni parte del campo) ma l’avversario permetteva anche certe licenze tecniche.
Benatia 6
Controlla con calma tutto quello che c’è da controllare.
Ma cosa c’è da controllare? Appunto.
Pjanic 6
Al tennista il braccino, al pianista il piedino. Si tiene, paraculo.
Ma quando lascia andare la gamba è come il treno per Pozzetto: sempre bello.
Bernardeschi 7
Il suo è il ruolo più ibrido dello schieramento: largo dietro quando la palla ce l’hanno gli svizzeri, centrale invece in possesso. Molto più semplicemente fa quello che gli pare.
“Sembra quando a Fifa giochi con quelli che hanno velocità 99 contro squadre a una stella” cit Edoardo Siddi.
La troppa chiesa gli fa male: da buon samaritano sul più bello ha pietà del viandante svizzero moribondo. Più Highway to hell meno Laudato sii o mi signore.
Matuidi 6
Solo un tempo per non perdere il ritmo, in coppia centrale con Pjanic. Sfiora il gol.
Cuadrado 6
Deve ancora entrare nell’ottica dell’orario doppio di questa nuova CL. Gioca distratto, poi si sveglia con la calma del primo giorno di vacanza e mette l’assist per il 3-0
Alex Sandro 6
Con lui la cura Ludovico ha funzionato davvero, non ha quasi più pulsioni offensive.
Gli avranno fatto vedere campionati interi delle squadre di Sonetti e Bolchi.
Dybala 7,5
“Dormirò meno nostalgico di ieri… se sarà un tre!” canta Ivan Segreto. E 3 sia.
Dybala è come quelle piante che crescono naturalmente in ambienti caldi mentre se piantate in territori con climi temperati crescono lo stesso ma fino a un certo punto.
Il succo è questo: vicino alla porta rende molto di più e segna con regolarità. Se lo allontani dalla zona calda rende, ma non come potrebbe.
Dybala è la pianta, Allegri il clima mite; ne resterà soltanto uno.
Mandzukic sv
È come il dato della temperatura di Potenza: non pervenuto.
Il tabellino lo da in campo, noi non l’abbiamo visto. Aspettiamo report per ulteriori indagini.
Emre Can 6
Buon secondo tempo da dominatore del centrocampo.
Khedira sv
Come Rezzonico poteva rimanere offeso, invece è tornato alla svelta tra noi.
Kean 6
Grande voglia
Allegri 9
Questa partita non necessita di valutazioni per quanto riguarda l’allenatore, il voto è il semplice dato delle partite vinte: 9. Su 9.
Bravo lui, soprattutto perché la nuova Juve 18/19 affronta queste partite con una consapevolezza che in passato non vedevamo.
Ci ricordiamo molte trasferte in terre scandinave contro circoli ARCI di pescatori di tonni che sembravano diventare l’Avellino anni 80: difficile da battere e con la difesa impenetrabile.
Gli svizzeri di Berna in serie A probabilmente lotterebbero per la salvezza tuttavia vincere anche quando è semplice è pur sempre un merito.
Piuttosto la partita di stasera sbatte sulla scrivania di Allegri un tema che volenti o nolenti sarà centrale quest’anno: il ruolo di Dybala. Vicino alla porta diventa un altro giocatore, gioca in fiducia, sente la porta, la mette dentro.
Stasera mancava CR7, ma dal fine settimana il re si risiede sul trono e il cubo di Rubik tornerà ad incasinarsi.
Dybala è uno schiaccianoci, lontano dalla porta equivale a usarlo per strizzare limoni.
Però di noci è ghiotto anche quel portoghese là…
Buona fortuna mister.