PAGELLIBUS / Olympiacos-Juve 0-2

Szczesny 7
Un solo intervento vero, di piede e di istinto ma decisivo per evitare di passare il secondo tempo col pannolone in mano.

De Sciglio 6,5
Migliora di partita in partita. Attento dietro, propositivo davanti. La tecnica di base c’è, se ri-prende coscienza definitivamente delle sue capacità è fatta.

Barzagli 6,5
Chirurgo del giro palla, sindaco della difesa. Esce per problemi dovuti all’età…

Benatia 6,5
Prosegue nel periodo baciato dalla grazia, è attento, gladiatorio ma con contegno, un Chiellini senza turbante. La pochezza greca gli permette anche svariati slanci offensivi.

Alex Sandro 4,5
Belle cose come l’assist prezioso su bella incursione nella prateria lasciata generosamenate dai difensori avversari. Ma rare come un quadrifoglio nel deserto, o come un fact checking nella redazione della Gazzetta (e se proprio dovete puntare un centesimo su una delle due cose… buttatevi sul quadrifoglio).
Sprazzi dei bei tempi che furono, prima che chiedesse la cessione, prima delle furiose scazzottate in spogliatoio, prima di questa estate in cui era pronto alla fuga di notte, prima che dagospia sapesse dell’esistenza di AS.

Khedira 3
In your head, in your head
Zombie, zombie, zombie-ie-ie
What’s in your head, in your head
Zombie, zombie, zombie-ie-ie, oh

Matuidi 6,5
Sostanza a pacchi, corsa e un lancio al bacio per Alex Sandro che apre al primo gol.
Si mangia il centrocampo greco senza manco masticare.
“Come so ste olive Blaise?”
“So greche”

Cuadrado 6
Il gol qualificazione è suo e gli vale la sufficienza (altro gol pesantissimo della sua avventura bianconera, quasi un marchio). Teniamoci questo e dimentichiamo per una sera il resto, solita croce e delizia, solito download che si blocca al 99%.
Cuadrado è così, spesso “la risposta è dentro di lui ma è sbagliata”.

Dybala 4,5
Fuori dal gioco, fuori dal mondo, fuori da tutto.
Quando lo vedi che non corre più nemmeno dietro ai palloni vuol dire che c’è qualcosa che non si accende più. Brutto passo indietro rispetto a Napoli, ad oggi recuperarlo è la prima priorità di Allegri.

Douglas Costa 6
La sua partita vive due tempi: fino al 30º e dal 30º in poi, come quella di tutta la Juve.
Se impara anche a sentire il tempo giusto per tirare in porta è fatta. Inarrestabile quando scala una marcia e parte.

Higuain 6
Solito impegno e solito gioco d’orchestra, stavolta senza assoli.

 

Pjanic 6
Mette ordine, come una colf.

Rugani 6
Non si capisce bene cosa voglia fare (proteggere il pallone?) nell’occasione che porta alla traversa dell’Olympiacos, poi tutto ok.

Bernardeschi 6,5
Rapporto gol su minuti giocati fuori dal normale, ma diciamolo in silenzio.

 

Allegri 6
Partiamo dai fatti:
Ottava qualificazione, quindi risultato minimo raggiunto.
Altro fatto: Barcellona, Bayern Monaco Chelsea (fiuuu) e Real Madrid evitate. Tu chiamalo se vuoi, culo. O classe (“coglionazzo!”)
Poi ci sono gli altri fatti, quelli che raccontano di una squadra che da agosto va a fasi alterne; quando c’è gira tutto bene ma quando molla sparisce totalmente e come re Mida trasforma qualsiasi avversaria nella new team, capace di segnarti in qualunque modo in qualunque momento.
Anche stasera solo un mezzo miracolo di Szczesny e la traversa ci salvano dal gol preso (tra alti e bassi siamo al quarto clean sheet di fila).
Strilla come un disperato il mister, ma le sue urla finiscono nel vuoto… mistero.
Come quello che vede un ectoplasmatico Khedira in campo fino allo stremo, forse nella speranza che si stiri, non si vedono altre spiegazioni.
Ora sotto con l’Inter, per adesso diciamo ciao alla Champions League, ci si rivede a febbraio con la Coppa dei Campioni.