Vero, Juventus – Genoa l’ha vinta Cuadrado, che con la sua finta di corpo ha mandato al bar tutta la retroguardia rossoblu e costretto De Maio all’autorete. Il caro “vecchio” (virgolette doverose dato che sembra caduto nella fonte della giovinezza) Andrea Barzagli è stato però altrettanto importante nel mantenere il risultato sull’1-0; non certo una novità, dato che il ragazzone col numero 15 ogni settimana fa scendere la lacrimuccia ai tifosi più sentimentali, ma una prestazione che va comunque analizzata del dettaglio per essere apprezzata ancora meglio.
Innanzitutto la posizione in campo: a sostituire Chiellini sul centro-sinistra della retroguardia a 3 è ancora lui. L’ideale contro un cliente scomodo ma abbastanza monocorde come Cerci, che tende ad accentrarsi (puntando dunque il piede forte di Barza) piuttosto che andare sul fondo e crossare. Tra i poteri speciali di superBarza c’è anche la possibilità di sdoppiarsi o anche triplicarsi, a seconda delle necessità; si spiegano così i lunghi presidi della fascia sinistra, per aiutare Evra nell’arginare il fastidioso Ansaldi, e del centro dell’area, fondamentale a fine partita quando Gasperini prova ad aumentare la pericolosità del suo Genoa inserendo Matavz. Grande capacità di interpretare le situazioni di gioco unita a una mobilità rara per un giocatore di 34 anni, questi gli ingredienti principali della grande prova di Andrea.
Se a ragion di logica lo spostamento a sinistra avrebbe dovuto ridurre l’efficacia di Barzagli in fase d’impostazione, i fatti hanno dimostrato tutt’altro: con 47 passaggi completati su 56 Barzagli è stato il giocatore che ha effettuato più appoggi utili dopo Bonucci, peraltro con il 42,9% di passaggi indirizzati in avanti e solo il 3,6% dietro di sé, a dimostrazione che le statistiche di cui sopra non sono falsate da appoggi banali. Ottimi numeri anche in fase difensiva per quanto riguarda respinte (7, secondo solo a Bonucci) e intercettazioni (6, migliore in campo con De Maio), anche se il numero che più ci fa immaginare la pulizia e la perfezione del suo gioco è quello 0 alla voce “falli commessi”. Tra gli interventi emblematici della sua gara, la sublime copertura su Munoz nei minuti di recupero, bruciando il centrale genoano nella falcata e piazzandosi davanti a lui con prepotenza, per guadagnarsi un gallo preziosissimo.
Le condizioni di Chiellini e l’infortunio occorso a Caceres preoccupano ovviamente Max Allegri, il quale però non può che sentirsi rassicurato dalle prestazioni di alto livello che Barza sta offrendo settimana dopo settimana, reggendo il peso di una retroguardia con pochi uomini a disposizione. A sinistra come a destra, in perfetta par condicio.
Aex Campanelli