Si sa: l’Italia pallonara è il paese dei luoghi comuni. E’ il paese che campa sulle polemiche e la cultura del sospetto viene insegnata, da nord a sud, fin dai primi anni di vita. E’ il paese che quando si vince si sfotte chi perde e quando si perde si dà la colpa al “Palazzo”, al “Sistema” e agli arbitri. Pertanto, molti juventini e non, avendo ancora il testa il Derby della Mole di domenica scorsa (solo quello eh…perché ciò che successe in Champions League qualche giorno prima, invece, è perfettamente comprensibile e regolare), si interrogano sull’eventualità e sulla necessità di avere la moviola in campo.
Ma è così utile come si crede? Servirà per eliminare le polemiche arbitrali e la cultura del sospetto? Darà, effettivamente, una mano ai direttori di gara?
Se per la maggioranza degli Italiani la risposta a questi quesiti è “Senza dubbio, certo che si”, chi vi scrive nutre dei seri dubbi a riguardo. Innanzitutto, per renderla il più efficace possibile, l’instant review deve per forza di cose essere regolamentato. Bisogna fare come nel tennis, dove il giocatore ha tre possibilità di interpellare occhio di falco? Oppure è il direttore di gara che deve decidere lui stesso se chiedere aiuto alla tecnologia?
Oltre a questi dubbi da risolvere, c’è pure l’aspetto del gioco in se, della chiarezza degli episodi, da non sottovalutare. Non sempre la moviola può trovare la giusta soluzione al problema. Prendete l’episodio in foto, ad esempio. Il match è della NHL (National Hockey League): giovedì scorso, al TD Garden di Boston, i padroni di casa dei Boston Bruins hanno ospitato i Florida Panthers. Sul punteggio di 2-1 per gli ospiti, i direttori di gara hanno avuto bisogno della moviola. L’attaccante dei Bruins (tale Patrice Bergeron), scaglia il disco verso la porta della squadra della Florida. Il disco sembra entrare, ma la situazione non è ben chiara. Dopo un’attenta analisi all’instant replay, arriva la tanto attesa decisione degli arbitri. “After video review, there is no conclusive evidence that the puck completely crossed the goal line. Call on the ice stands: no goal.”. Si, avete capito bene. Il goal non è stato convalidato dal momento che non si capisce bene se il disco abbia oltrepassato la linea oppure no. Ululati e protesta al palazzetto. Si, ma che durano giusto qualche secondo (Florida vincerà la partita per 4-1). Nessuno che, nel post match, aldilà dell’analisi dell’episodio, si permette di dire che Florida ruba. Nessuno che sostiene che la NHL è falsata, piuttosto che i Panthers debbano giocare un campionato a parte. Nessuno nello staff di Boston, che cita tutti gli episodi capitati nelle partite precedenti. Testa bassa e pedalare.
Di conseguenza no, la moviola in campo, pur riducendo di molto la percentuale degli errori, non è la soluzione a tutti i mali del calcio. Non mette fine alle polemiche né tanto meno garantisce una sicurezza totale sugli episodi. Oltre alla moviola, in Italia servirebbe cambiare la mentalità delle persone. Cosa più difficile e complessa di andare su Plutone. Immaginate se in futuro annulleranno un goal contro la Juve perché “non c’è una prova evidente che la palla abbia oltrepassato la linea di porta”…Ho già i brividi al solo pensiero: altro che i bavagli vari…
Fabio Sorini
@TheOneFabio