Alla luce dell’ultima relazione finanziaria semestrale (ricavi per 205 mln, in crescita di 48 mln rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente; utile di 30 mln) vorrei fare una riflessione esclusivamente economica sullo Juventus Stadium, al di là di campanilismi sterili, parlando solo di numeri.
I ricavi da gare dell’ultimo semestre ammontano a 20 mln circa; l’anno scorso – miglior stagione della Juve da anni a questa parte – il ricavato finale è stato pari a 51,3 mln (41 mln nella stagione 2013/2014).
Adesso, gioco forza, mi tocca fare il paragone con l’Inter del Triplete: risultati sportivi strabilianti, tifoseria – di base già fedelissima – al massimo della partecipazione.
Ricavi da gare al 30/06/2010 = 41,6 mln / 30/06/2011 = 34 mln
Adesso le mie conclusioni: sono il primo ad essere scontento – da tifoso – del numero relativamente ridotto di posti disponibili allo stadio, ma facendo il paragone con uno stadio di capacità doppia e prendendo ad esempio situazioni sportivamente del tutto analoghe, si nota come alla metà dei posti non corrisponda la metà degli incassi, anzi, e che nel calcio contemporaneo più che le coreografie (sante e benedette), conti la grana.
Lo Stadium ad oggi frutta alla Juve 1000€ a posto (il Chelsea ne ricava 2000€, più di tutti), proprio perché si è innescata una vera e propria “caccia al biglietto” che tiene i prezzi sempre alti e spinge sempre più tifosi ad abbonarsi pur di avere la certezza del posto; questo funziona egregiamente nei periodi di vacche grasse. In quelli di vacche magre – che inevitabilmente ci saranno, vista la cronica disaffezione del tifoso bianconero e la sua dispersione su scala nazionale – eviti l’effetto landa desolata.
Alla luce di tutto questo e dei risultati economici concreti e consolidati, mi pare di poter dire che, anche da questo punto di vista, la società bianconera si stia muovendo in funzione di una gestione calcistica estremamente pragmatica e moderna, che lascia davvero ben sperare per il futuro.
di Giuseppe Salomone