La rapacità di Higuain e la classe, il talento, il carisma dell’eterno Buffon: sono il Pipita e il Capitano a firmare il successo di misura della Juve contro l’Atalanta nella semifinale di andata di Coppa Italia. Un successo meritato e voluto fortemente, come dimostra la determinazione con cui i bianconeri affrontano la gara e la formazione tipo schierata da Allegri.
TRE MINUTI ED È PIPITA!
Alla vigilia del match il tecnico aveva chiesto ai suoi di segnare, vista l’importanza dei gol in trasferta nelle due semifinali, e Higuain ci mette tre minuti ad accontentarlo, partendo dalla tre quarti palla al piede, accentrandosi con un dribbling su Masiello e fulminando Berisha con un destro nell’angolino basso.È una Juve assatanata e il movimento continuo delle maglie gialle, vestite questa sera, spicca nel nebbione calato sull’Atleti Azzurri d’Italia.
SUPERGIGI!
L’Atalanta, pur colpita a freddo, si rianima in fretta, memore anche della rimonta riuscita nella gara di campionato dello scorso ottobre, e al 25′, dopo un tocco fortuito con la mano di Benatia in area e l’intervento del VAR, ottiene il rigore. Dal dischetto va Gomez, ma Buffon, dopo due mesi di stop, e dopo aver ritrovato la Coppa Italia dopo cinque anni, è in modalità SuperGigi e non solo intuisce l’angolo di battuta, ma inchioda letteralmente il pallone a terra, mantenendo il vantaggio.
VICINI AL RADDOPPIO
Higuain potrebbe renderlo subito più corposo, ma il suo destro in corsa dal limite, che conclude un’ottima trama, viene spedito sopra la traversa dalla deviazione di Palomino. Una conclusione simile è quella tentata al 35′ da Matuidi, che però non sfrutta a dovere l’appoggio di Mandzukic, alzando troppo la mira. I due combinano ancora pochi minuti dopo e questa volta è Toloi ad immolarsi e a deviare in angolo.
JUVE IN CONTROLLO
L’Atalanta torna in campo nella ripresa con Ilicic al posto di Cornelius e soprattutto con un piglio diverso. Nei primi minuti gli uomini di Gasperini premono sull’acceleratore, nel tentativo di alzare il baricentro e tenere sotto pressione la Juve. I bianconeri però hanno l’esperienza e la personalità per gestire la situazione e ben presto sono loro a comandare nuovamente il gioco. Al 18′ Allegri opera il primo cambio, richiamando Douglas Costa per Bernardeschi e da una combinazione tra il nuovo entrato e De Sciglio nasce un cross insidioso, che Mandzukic incorna senza trovare la porta.
BUFFON, “DOPPIETTA”!
In fase di non possesso i bianconeri si ricompattano in un 4-5-1 contro cui si schiantano regolarmente le iniziative dell’Atalanta, mentre in avanti è sempre Higuain il più attivo. Il Pipita mostra una condizione invidiabile e anche quando parte da solo tiene in apprensione l’intera difesa bergamasca. La Juve tiene così gli avversari lontani dalla propria area fino ai minuti finali e quando i nerazzurri riescono a sfondare e a liberare in area Petagna anche grazie a un rimpallo, ci pensa ancora Buffon a salvare il risultato, uscendo con tempismo perfetto, chiudendo lo specchio e firmando un intervento che, sommato al rigore parato nel primo tempo, vale quanto una doppietta. E, soprattutto, vale il successo nella semifinale di andata.
ATALANTA-JUVENTUS 0-1
RETI: 3′ pt Higuain
ATALANTA
Berisha; Toloi, Palomino, Masiello; Hateboer, De Roon, Freuler, Castagne; Cristante (31′ st Barrow); Gomez (37′ st Petagna), Cornelius (1′ st Ilicic)
A disposizione: Gollini, Rossi, Mancini, Caldara, Gosens, Bastoni, Haas, Schmidt, Orsolini
Allenatore: Gasperini
JUVENTUS
Buffon; De Sciglio, Benatia (37′ st Barzagli), Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic (45′ st Bentancur), Matuidi; Douglas Costa (18′ st Bernardeschi), Higuain, Mandzukic
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Lichtsteiner, Rugani, Asamoah, Marchisio, Sturaro
Allenatore: Allegri
ARBITRO: Valeri
ASSISTENTI: Dobosz, Peretti
QUARTO UFFICIALE: Giacomelli
VAR: Fabbri, Vuoto
AMMONITI: 5′ st Chiellini, 31′ st Toloi, 36′ st Masiello, 49′ st Bentancur
Atalanta-Juve 0-1: double face, ora si spicchi il volo
Vince la Juve sul campo dell’Atalanta nella semifinale d’andata di Coppa Italia, la Vecchia Signora mette una seria ipoteca sulla qualificazione alla finale, ma al ritorno all’Allianz Stadium servirà una continuità di rendimento differente per non correre alcun rischio, scenario che oggi invece è evidentemente mancato.
Allegri non fa sconti a nessuno, dentro all’Atleti Azzurri d’Italia la squadra tipo al netto degli indisponibili, e la partenza è di quelle forti: subito pericoloso Higuain dopo pochi secondi, poi il Pipita la trova la via della rete sfruttando il movimento in verticale, un dribbling ed una conclusione che non lascia scampo a Berisha. E’ un’ottima Juventus quella dei primi quarantacinque minuti, forse fra le più brillanti della stagione nonostante una cerniera di centrocampo non nella migliore serata con Khedira quasi invisibile, Pjanic insolitamente impreciso e Matuidi sciupone in zona offensiva. L’ennesima randomica interpretazione arbitrale rischia di rovinare la supremazia bianconera, ma ci mette una pezza il rientrante Buffon ipnotizzando Gomez dagli undici metri a seguito del tocco di mano di Benatia dopo la deviazione di Cornelius a meno di un metro. Nella ripresa, grazie anche alle contromosse di Gasperini, i nerazzurri di casa impensieriscono a più riprese Chiellini e compagni, le effettive occasioni da gol però sono poche, e quando si presentano ci pensa ancora Buffon a cancellarle da campione. Brividi conclusivi relativi alle condizioni di Douglas Costa e Benatia, usciti acciaccati dal terreno di gioco. Nota positiva: la prestazione di Gonzalo Higuain che, gol a parte, oggi ha mostrato un’eccellente condizione fisica lungo tutto l’arco del match, forse addirittura troppo frenetico in alcune circostanze nelle quali avrebbe potuto gestire meglio il pallone senza tentare di strafare.
Risultato fondamentale comunque quello raggiunto, la condizione fisica preoccupa un po’ in vista dei prossimi impegni, ma nel frattempo da registrare l’ennesima partita con zero gol subiti: apparentemente risolti i relativi problemi d’inizio stagione, se davvero Allegri dovesse avere ragione (“la Juve di marzo…”, semi-cit.), saremmo sul punto di decollare. Vedremo.
Fabio Giambò.
Coppa Italia, Semifinale d’andata: Atalanta Juventus 0-1
Una Juventus solida e pimpante guidata da uno strepitoso Higuaìn si aggiudica il round di andata per 0-1 compiendo un passo importante per la qualificazione in finale
La Coppa Italia, pur venendo considerata un trofeo di minore importanza, è da tre anni un obiettivo importante per la Juventus che, grazie alla sua fame continua di vittorie, si è aggiudicata le tre precedenti edizioni. Anche in questa semifinale Allegri rende palese l’importanza di questa competizione andando a schierare i titolarissimi disponibili per affrontare l’Atalanta, ormai una solida realtà del campionato italiano e non solo.
I bianconeri sono schierati con il modulo ormai d’ordinanza, il 4-3-3: Buffon rientra tra i pali dopo ormai più di un mese d’assenza; De Sciglio e Alex Sandro fanno compagnia ai due titolarissimi Benatia e Chiellini nel pacchetto arretrato; Khedira, Pjanić, Matuidi a centrocampo; Costa, Higuaìn e Mandžukić in attacco. Gasperini si affida alla canonica difesa a tre con però Caldara in panchina; Spinazzola indisponibile è sostituito da Castagne sulla sinistra; davanti Gomez e Cornelius supportati da Cristante più avanzato rispetto agli altri centrocampisti. Quello che si disegna sul campo è un 3-4-1-2.
L’incontro inizia sostanzialmente ad handicap per la squadra di casa poiché già al secondo minuto, dopo un break sulla trequarti dettato da un atteggiamento aggressivo molto efficace, la Juventus si porta in vantaggio con una rete del Pipita Higuaìn.
Sul risultato di 0-1 l’Atalanta fin dall’inizio mette in pratica il suo atteggiamento tattico classico che finora tanto bene ha fatto sia in Italia sia in Europa. In fase di non possesso grazie a un grande lavoro atletico dei giocatori Gasperini dissemina per tutto il campo marcature fortemente orientate sull’uomo in modo tale da eliminare tutti gli appoggi liberi e indurre il giocatore in possesso del pallone a sbagliare. In particolare Cristante, giocatore di cui si è parlato in ottica mercato, ha il gravoso compito di giocare a uomo su Pjanić.
La controindicazione di un atteggiamento così aggressivo si ha nel momento in cui la squadra avversaria riesce ad eludere tale pressing e la Juve, soprattutto nel primo tempo, riesce a farlo con una certa disinvoltura trovando campo libero dal lato opposto a quello in cui è avvenuta l’uscita a palla bassa. Si tratta di una controindicazione piuttosto problematica perchè sostanzialmente espone la difesa alle frecce offensive bianconere che possono usufruire di molto spazio una volta servite.
Da questo punto di vista la Juventus è stata particolarmente abile sia per la brillantezza atletica messa in mostra nella prima fase della partita sia per una prestazione sontuosa di Higuaìn sotto tutti gli aspetti (fisico-tecnico-tattico-mentale) che ha fatto da raccordo in maniera eccellente e ha giocato molti più palloni del solito. Per gli amanti delle statistiche vanno segnalati gli 11 dribbling riusciti su 14 e i 16 uno contro uno riusciti su 22.
In fase offensiva l’Atalanta cerca di offendere sulle fasce (più del 40% a sinistra, più del 30 % a destra, meno del 20% al centro) attraverso i consueti triangoli formati dalla mezz’ala, dall’esterno e da una delle due punte che si allarga. L’allargamento della punta (Gomez sulla sinistra, Cornelius sulla destra) svuota l’area di rigore ed è funzionale all’inserimento di Cristante (che proprio così segno contro di noi in campionato) sia della punta che si trova sul lato debole. La Juventus però è eccellente sia nella fase di pressing, orientato generalmente sull’uomo, sia in fase di difesa posizionale e non consente di fatti ai neroazzurri di sviluppare la manovra. Gasperini ha cercato di ovviare a questa problematica con un più frequente abbassamento del Papu Gomez anche al centro del campo per sostenere l’impostazione della manovra.
La Juventus dal canto suo in fase di non possesso esercita un 4-5-1 molto dinamico in cui gli esterni alti si abbassano sulla linea dei centrocampisti per dare supporto al terzino e alla mezz’ala contro i triangoli bergamaschi. Particolarmente apprezzabile la diligenza tattica di Douglas Costa che sta smentendo i dubbi iniziali relativi alla sua spendibilità in fase di copertura. In questa linea di 5 tutti tranne Pjanić, che fa da schermo, all’occorrenza possono salire in pressione sull’uomo in possesso salvo recuperare immediatamente la posizione come una sorta di elastico. Se opportuno i bianconeri sviluppano un pressing ben coordinato in cui sono molto spesso le mezz’ali ad alzare di molto la loro posizione per andare a disturbare la circolazione bassa nerazzurra e talvolta la giocata forzata atalantina ha permesso alla Juve di arrivare con facilità in porta contro una difesa scoperta.
In fase offensiva bisogna sottolineare la velocità con cui la Juventus soprattutto a inizio tempo ha fatto circolare la palla sfruttando gli squilibri difensivi degli avversari e cambiando lato con grande rapidità. Ai bianconeri sono spesso bastati 4 passaggi ben calibrati e intelligenti per creare dei presupposti pericolosi.
Nel primo tempo la Juve giostra agevolmente all’interno di questo contesto tattico riuscendo a disinnescare quasi tutte le velleità della squadra di casa che opera un solo tiro in porta e 4 tiri totali. Inoltre riesce molto spesso a creare presupposti di elevata pericolosità pur non trovando la porta di elevata. Va segnalato al 25esimo il minuto il rigore assegnato all’Atalanta che però Buffon para onorando nel migliore dei modi il suo ritorno in campo.
A inizio secondo tempo Gasperini cerca di scuotere i suoi inserendo un giocatore più fantasioso e abile nell’1vs1 come Iličič al posto di Cornelius, prima punta più statica e grezza dal punto di vista tecnico. L’obiettivo è di togliere del tutto i punti di riferimento ai bianconeri e di aumentare la pericolosità con un giocatore più tecnico in campo. Con questo cambio ancora di più l’uomo più offensivo nella fase conclusiva dell’azione bergamasca è Cristante con Gomez e il neo entrato croato larghi.
L’andamento tattico del match comunque non muta se non per un progressivo aumento del possesso palla per l’Atalanta che col passare del tempo cerca con maggiore insistenza il gol per riequilibrare il discorso qualificazione. In questo secondo tempo risalta ancor di più il ruolo di Higuaìn come vero e proprio regista avanzato e dispensatore di palloni per gli esterni o per gli inserimenti delle mezz’ali. Vanno apprezzati anche i suoi dribbling e la sua efficacia in progressione, aspetto in cui di solito pecca, segnale della sua forma e anche della sua grinta. Al minuto 63 esce Douglas Costa per Bernardeschi ed emerge qualche difficoltà in più dal punto di vista difensivo da quel lato. Nell’ultima mezz’ora la Juventus abbassa il suo baricentro e l’Atalanta aumenta sempre più la pressione, crea spesso presupposti pericolosi ma non riesce a battere Buffon che mantiene la rete inviolata. Per dovere di cronaca vanno segnalati gli ingressi di Barzagli per Benatia e di Bentancur per Pjanić.
La Juventus con una prova convincente e matura porta a casa una vittoria importante che permette di guardare con grande ottimismo al ritorno in casa. Sempre positivo continuare a vedere la rete inviolata. Ora ci si ributta nel campionato.