Mezz’ora di equilibrio e un’ora di dominio. Questa è l’estrema sintesi della gara contro il Lecce, che la Juve porta a casa con il poker firmato Dybala, Ronaldo, sempre loro, Higuain e de Ligt. L’espulsione di Lucioni nel primo tempo certo non aiuta i pugliesi, ma l’autorevolezza con cui i bianconeri approfittano della superiorità numerica è comunque fuori discussione.
LECCE A VISO APERTO
Del Lecce va premiato il coraggio, perché nonostante sia rimaneggiata, la formazione di Liverani non rinuncia a giocare e anzi è la prima a rendersi pericolosa con Rispoli, che calcia da buona posizione, mettendo a lato. Gli ospiti fanno densità in mezzo al campo, lasciando qualche minimo spazio solo sugli esterni, dove però la Juve ha assenze pesanti, tanto che Mautidi è costretto a riadattarsi come terzino. La conseguenza è che i bianconeri faticano a dare continuità all’azione, mentre i pugliesi arrivano di nuovo al tiro con Mancosu, che calcia tra le braccia di Szczesny.
PUGLIESI IN DIECI
Il primo intervento di Gabriel arriva al 20′ ed è un tuffo plastico per deviare la sventola di sinistro di Rabiot dalla distanza. Da questo momento in avanti la Juve prende campo e alza il ritmo. Ronaldo cerca prima l’eurogol in rovesciata, ma colpisce male il pallone crossato da Bernardeschi, quindi mette a lato un rasoterra dal limite. Alla mezz’ora l’aggressività dei bianconeri viene premiata: Lucioni controlla male un pallone innocuo e Bentancur se ne impossessa e andrebbe in porta se non venisse steso dal difensore, che viene inevitabilmente espulso.
MIRA SBAGLIATA
Ora, per quanto il Lecce si mostri ancora coraggioso e arrivi al tiro da fuori con Tachtsidis, la Juve trova spazi maggiori e le occasioni arrivano e alcune sono clamorose: sull’angolo di Dybala, Ronaldo ha il pallone buono sulla testa, ma sbaglia la mira a pochi metri dalla porta e due minuti dopo Bernardeschi, pur essendo ancora più vicino, calcia alto l’assist di di CR7. Sono fuori dallo specchio anche il destro di Bentancur e il colpo di testa di de Ligt e così il primo tempo va in archivio senza reti.
IL GIOIELLO DI DYBALA
Quando si torna in campo la Juve ricomincia a martellare e Gabriel ha il suo da fare per respingere l’incornata di Bonucci, servito in area da Dybala. L’argentino allora decide di fare da solo e dopo aver mancato il bersaglio dal vertice sinistro dell’area, centra l’angolino quando riceve in posizione centrale da Ronaldo e ha il tempo di prendere la mira e firmare l’ennesimo capolavoro.
CR7 RADDOPPIA DAL DISCHETTO
Un minuto prima del vantaggio Sarri aveva cambiato Rabiot con Douglas Costa che aggiunge dinamismo alla manovra bianconera. Si gioca praticamente solo più negli ultimi venti metri della metà campo pugliese, perché il Lecce oltre a chiudersi non può fare molto e la Juve pressa alto e recupera subito palla. Il monologo frutta un rigore al quarto d’ora, quando Ronaldo, servito in area da Cuadrado, viene steso da Rossettini e può così andare dal dischetto e segnare il suo ventitreesimo gol in campionato.
RIECCO HIGUAIN
La gara continua a senso unico, Ramsey sostituisce Bentancur e Gabriel evita che Ronaldo festeggia la doppietta, volando per mettere in angolo il colpo di testa del portoghese. Il portiere leccese risponde anche ai fendenti di de Ligt e Rasmey. Negli ultimi 15 minuti c’è tempo di assistere all’esordio in A di Muratore, che rileva Bernardeschi, e di rivedere Higuain, dentro per Dybala. Il Pipita prova subito a colpire dalla distanza e sfiora il palo, ma si rifà quando riceve il colpo di tacco di Ronaldo e può scaricare il sinistro alle spalle di Gabriel.
DE LIGT CALA IL POKER
La partita è chiusa, ma non è finita, perché c’è ancora il tempo di assistere al gol di de Ligt, che da un metro spinge in rete di testa la pennellata di Douglas Costa. Il brasiliano meriterebbe la gloria personale, ma Gabriel evita il tracollo, bloccando anche un’altra conclusione di Higuain. Del resto un punteggio ancor più corposo sarebbe stata una punizione eccessiva per un Lecce che ha comunque mostrato coraggio e buone trame. Contro questa Juve però, ora a più sette sulla Lazio, oggi c’era davvero poco da fare.