Dopo i sei gol rifilati all’Udinese, la Juve ne serve quattro alla Spal, vincendo una partita che solo un atteggiamento un po’ troppo rilassato dopo il doppio vantaggio ottenuto con Bernardeschi e Dybala nei primi venti minuti avrebbe potuto rendere più complicata. I bianconeri respingono invece il ritorno degli emiliani, in rete con Paloschi alla mezz’ora e vicini al pareggio in avvio di ripresa, mettendo al sicuro il risultato con Higuain e Cuadrado e rimanendo così nella scia di Napoli e Inter.
TURNOVER, DOMINIO E GOL DA ANTOLOGIA
L’avvio di partita è solo di marca bianconera, nonostante il consistente turnover che, rispetto alla gara di Udine, vede Szczesny, Barzagli, Bentancur, Douglas Costa e Bernardeschi in campo dal primo minuto. A parte il portiere, tutti loro, insieme ai compagni, si piazzano nella metà campo della Spal, che non può fare altro che sistemarsi con tutti gli uomini dietro la linea del pallone, cercare di intasare il più possibile gli spazi e chiudere le traiettorie di passaggio. È subito un assedio, anche perché i bianconeri recuperano palla in avanti e i ferraresi non riescono mai a ripartire. Dopo un quarto d’ora di dominio assoluto la Juve passa all’incasso: Douglas Costa riceve in area da Dybala e tocca al limite per Bernardeschi, che controlla al volo e di contro balzo lascia partire una saetta di esterno sinistro nell’angolino. Imprendibile. E bellissimo.
DYBALA “NEL SETTE”
L’unica cosa che cambia è il punteggio, perché in campo continua a esserci solo la Juve. Passano otto minuti e Higuain viene atterrato a una ventina di metri dalla porta, leggermente sulla destra rispetto al centro dell’area. Da quella posizione il sinistro di Dybala è una certezza: il pallone sorvola la barriera e si infila “nel sette”, rendendo vano il volo di Gomis.
PALOSCHI RIAPRE I GIOCHI
La partita a questo punto sarebbe virtualmente chiusa, non tanto per il doppio vantaggio, quanto per la supremazia assoluta mostrata dalla squadra di Allegri. L’unico rischio potrebbe venire dall’eccessiva sicurezza. Ad esempio quella con cui i bianconeri difendono sull’angolo che i ferraresi ottengono dopo la mezz’ora, nella loro unica sortita offensiva fino a quel momento: Mattiello riceve il pallone al limite e scarica un sinistro rasoterra non irresistibile, sul quale però si avventa Paloschi, che elude la marcatura di Lichtsteiner e segna da due passi, riaprendo i giochi.
L’ORGOGLIO DELLA SPAL, LA ZAMPATA DI HIGUAIN
Quando le squadre tornano in campo dopo l’intervallo, la Spal appare rinvigorita e il tiro a botta sicura di Paloschi trova l’opposizione di Barzagli che mette in angolo. Sugli sviluppi del corner la Juve rischia grosso: Paloschi, sempre lui, centra in pieno la traversa da due passi ma è in posizione irregolare e il gol di testa di Oikonomou insacca, che insacca dopo la respinta del legno, viene annullato dal signor Pasqua, che trova anche il conforto del VAR. Allegri a questo punto interviene, mandando in campo Cuadrado e Pjanic al posto di Bernardeschi e Bentancur, i bianconeri si destano dal torpore, riprendono a macinare gioco e vanno ancora in rete: Pjanic batte un angolo dalla sinistra e il pallone, dopo un tocco di Khedira, finisce a Higuain, che in diagonale fulmina Gomis.
CUADRADO CALA IL POKER
Il gol del Pipita è una mazzata al morale degli emiliani e regala nuova linfa alla Juve che, cinque minuti dopo, chiude i conti, questa volta per davvero: Douglas Costa si esibisce nell’ennesima fuga sulla sinistra e pennella il traversone per Cuadrado che in tuffo, di testa, cala il poker.
BENTORNATO PRINCIPINO
A quindici minuti dal termine l’Allianz Stadium applaude il rientro di Marchisio, in campo al posto di Khedira. Dopo il sussulto d’orgoglio della Spal, che riesce a impegnare Szczesny con il colpo di testa ravvicinato di Salamon, ben servito da Mora, il Principino potrebbe festeggiare il ritorno con un assist di quaranta metri per Higuain, che resiste a una carica, salta Gomis e piazza in rete, ma il VAR interviene e il gol viene annullato per la posizione irregolare del Pipita. Nel finale anche Dybala e Cuadrado vanno vicini alla doppietta personale, ma sbagliano di poco la mira. Il punteggio è comunque corposo e l’attacco bianconero si conferma il primo del torneo. Con un potenziale offensivo del genere la Juve può anche permettersi qualche disattenzione in fase difensiva, ma è su quest’aspetto che Allegri vorrà ancora lavorare e far crescere la squadra, per renderla davvero incontenibile.
JUVENTUS-SPAL 4-1
RETI: Bernardeschi 14′ pt, Dybala 22′ pt, Paloschi 34′ pt, Higuain 20′ st, Cuadrado 25′ st,
JUVENTUS
Szczesny; Lichtsteiner, Barzagli, Rugani, Alex Sandro; Bentancur (14′ st Pjanic), Khedira (31’st Marchisio) ; Douglas Costa, Dybala, Bernardeschi (11′ st Cuadrado); Higuain
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, De Sciglio, Chiellini, Asamoah
Allenatore: Allegri
SPAL
Gomis; Oikonomou (18′ st Costa), Salamon, Felipe; Lazzari, Schiavon, Viviani, Rizzo (33′ st Mora), Mattiello; Borriello, Paloschi (26′ st Bonazzoli)
A disposizione: Poluzzi, Marchegiani, Vicari, Cremonesi, Konate, Bellemo, Vitale, Schiattarella, Antenucci
Allenatore: Semplici
ARBITRO: Pasqua
ASSISTENTI: Schenone, Del Giovane
QUARTO UFFICIALE: Pillitteri
VAR: Gavillucci, Minelli
AMMONITI: 37′ pt Rugani
10a Serie A: Juventus-S.P.A.L. 4-1
di Kareem Bianchi
Turno infrasettimanale di ordinaria amministrazione per la Juventus d’ottobre: luci in avanti, ombre in difesa.
Il turno infrasettimanale ha visto incontrarsi Juventus e S.P.A.L. 2013 all’Allianz Stadium per la 10a giornata di Serie A. I bianconeri sono arrivati alla gara da una vittoria di misura – perlomeno dal punto di vista del risultato – contro l’Udinese in cui la squadra di Allegri, pur con l’aiuto dei demeriti della compagine friuliana, ha mostrato carattere per vincere una partita che a causa di diversi fattori si era messa in salita. Nonostante un inizio di stagione promettente contrassegnato dai 4 punti nelle prime due gare di Serie A – tra cui un sorprendente pareggio all’Olimpico contro la Lazio – in cui la SPAL ha continuato il percorso di crescita cominciato l’anno scorso in Serie B, nelle ultime otto partite ha conseguito un solo punto manifestando i propri limiti.
Controllo totale
Già dall’inizio partita si è potuto notare un approccio aggressivo da parte della Juventus che ha effettuato un pressing orientato sull’uomo, nel quale Higuain e Dybala pressavano i centrali di difesa schermando la linea di passaggio verso Viviani mentre le ali bianconere aggredivano gli esterni ferraresi e Khedira e Bentancur uscivano sulle mezz’ali avversarie.
L’obiettivo della Juventus era di recuperare immediatamente il pallone per realizzare fasi di possesso prolungato sovraccaricando un lato per cambiare gioco sul lato debole (a causa di una circolazione della palla piuttosto lenta e della poca ampiezza questa mossa è risultata poco efficace nei primi minuti della gara), il che, grazie al numero elevato di giocatori bianconeri in prossimità della palla ha permesso di recuperare immediatamente il pallone mediante il gegenpressing. I movimenti di Dybala senza palla erano coordinati con Khedira, il quale quando l’argentino si allargava per partecipare alla manovra offensiva e creare superiorità numerica sull’esterno, occupava la posizione di trequartista offrendo un riferimento centrale alle spalle di Higuain; lo stesso si muoveva molto sul fronte offensivo dimostrando una condizione atletica ottimale e creando spazio per inserimenti.
Il gol dell’1-0 è scaturito dal pressing individuale di Higuain su Salamon dopo un passaggio in profondità sbagliato da Lichtsteiner
Una combinazione ricorrente durante la partita è stata quella tra i due brasiliani sulla fascia sinistra: spesso Douglas Costa, posizionato nell’half-space sinistro, si abbassava per ricevere attirando Lazzari fuori posizione e aprendo una corsia per la sovrapposizione di Alex Sandro.
Il piano gara di Semplici
La S.P.A.L si disponeva nel suo consueto 3-5-2 in fase di possesso e 5-3-1-1 in fase di non possesso. Durante la costruzione bianconera la squadra di Semplici si limitava ad effettuare un pressing di disturbo con Paloschi che si alzava in solitaria sui centrali della Juventus.
Nella passmap si può notare la posizione media di Alberto Paloschi: molto più avanzata rispetto ai compagni di squadra e al suo compagno di reparto Borriello.
La compattezza centrale ha permesso alla SPAL di limitare le ricezioni tra le linee e di recuperare diversi palloni a causa di verticalizzazioni errate.
Come menzionato in precedenza le difficoltà sono arrivate nel difendere l’ampiezza dato che gli scambi e le sovrapposizioni di Alex Sandro e Douglas Costa portavano a situazioni di 1v0 o 2v1 con Lazzari.
Nei primi 40 minuti la squadra di Semplici ha sofferto molto il pressing della Juventus, non riuscendo a superare la propria metà campo e a consolidare il possesso ma è riuscita ad attaccare i bianconeri in superiorità e/o parità numerica sulle fasce in transizione positiva, a causa della lentezza degli esterni difensivi nel ripiegamento difensivo.
Il risveglio della S.P.A.L
Per riequilibrare la situazione sull’esterno e ridurre lo spazio concesso Semplici decide di apportare una modifica alla disposizione in campo della S.P.A.L e passa dal 3-5-2 al 4-4-2, spostando Oikonomou da centrale di destra a terzino destro, alzando Lazzari sulla linea dei centrocampisti e allargando Rizzo sulla fascia sinistra.
Il 4-4-1-1 della S.P.A.L.
Il gol di Paloschi è nato da un susseguirsi di errori individuali: il primo errore tecnico è stato di Bentancur, il quale effettuando un passaggio troppo corto, ha permesso a Borriello di ripartite in una situazione di 1v1 con Rugani, il secondo di Lichtsteiner che in occasione del tiro di Mattiello poi deviato in gol da Paloschi, ha “abbracciato” l’attaccante lombardo – rischiando il fallo – invece di cercare di intercettare il tiro o spazzare la palla.
Il terzo gol della Juventus fa crollare le speranze della S.P.A.L. e il quarto gol che segue pone di fatto fine alla partita.
Conclusione
La Juventus di questo inizio stagione segna molto, ma subisce troppo, soprattutto in situazioni di apparente controllo. Come ha ripetuto più volte Allegri nella conferenza stampa post partita “la Juventus subisce troppi gol per i tiri concessi: la Lazio è andata in porta tre volte e ha segnato due gol, la Spal è andata in porta tre volte ed ha segnato 2 gol (1 annullato per fuorigioco)”.
“La vera stagione comincia dopo la sosta” e la Juventus dovrà riuscire a limitare gli errori tecnici ed i cali di concentrazione se vorrà continuare a vincere.
Berna-Dybala-Douglas: focus sulla trequarti mancina in Juve-Spal
Ci aspettavamo Cuadrado dal 1′, magari abbassato a terzino nel corso della ripresa, invece contro la Spal Max Allegri ha stupito tutti: fuori il colombiano e dentro, per la prima volta dal 1′, la trequarti tutta mancina formata da Bernardeschi, Dybala e Douglas Costa. L’esperimento è durato poco meno di un’ora, quando Juan ha rilevato l’altro ex viola, ma ha offerto un buon numero di spunti interessanti che andremo ad analizzare di seguito.
Ecco alcuni numeri della trequarti bianconera, che riguardano esclusivamente quanto successo in campo dal 1′ al 56′, momento dell’uscita dal campo di Bernardeschi. Con Dybala ovvio faro della manovra bianconera, vista anche l’esclusione di Pjanic dai titolari, gli esterni si sono spartiti equamente i palloni giocabili, con risultati differenti e questa volta abbastanza prevedibili. Douglas preferisce riempire l’area spallina di traversoni sempre molto pericolosi, mentre Berna nelle poche occasioni in cui è riuscito ad accentrarsi non ha esitato a tentare la conclusione a rete, con Dybala intelligente ed efficace rifinitore centrale che stavolta non si è preso la scena. Il gol dell’1-0 va visto e rivisto, per la bellezza del gesto tecnico del numero 33 ma soprattutto per la dolcezza con la quale i tre trequuartisti addomesticano palloni che arrivano dannatamente forte, che altri calciatori farebbero fatica a stoppare e che invece loro si scambiano al volo.
Chiudiamo con una doverosa parentesi su Douglas Costa, giustamente celebrato da molti siti di match analysis come migliore in campo. Più che le giocate (contro la Spal pragmatismo estremo, un solo dribbling in 90′), stavolta per lui parlano i numeri: 6 cross completati su 7, 91,1% di passaggi riusciti nella metà campo avversaria, addirittura 6 occasioni da gol create delle quali due trasformate in reti, il tutto condito da 6 palloni recuperati. Iniziamo a (ri)conoscerlo?
Alex Campanelli.