Prima giornata e abbiamo già visto tutto

Prima giornata e abbiamo già visto tutto.

La partita sofferta, quasi persa, quasi pareggiata, vinta alla fine, utile a ribadire ancora una volta che sei forte, fortissimo, ma la stagione sarà tosta e non c’è proprio nulla di scontato.

La difesa da aggiustare: il primo gol è assurdo e sul secondo Cancelo è davvero troppo ingenuo. Non c’è più Buffon a guidarla, non sottovalutiamone la leadership, ma i giocatori sono di assoluto valore: servirà tempo ma deve diventare nuovamente un punto di forza della squadra.

Abbiamo visto la forza del nostro mercato: Bonucci sarà importante come negli anni prima della vacanza milanese, Cancelo ha numeri e corsa notevoli, Emre Can in pochi minuti ha già fatto capire che giocherà praticamente sempre. Ronaldo, per quanto mi riguarda, ha esordito alla grande: concreto, pericoloso, a tratti imprevedibile e leader fin dalla prima complicata partita. Non mi aspetto 30 gol, ma esattamente questo, che prenda in mano la squadra quando è confusa o non crede abbastanza in se stessa.

Abbiamo già preso confidenza anche quest’anno con il “fino alla fine”, pare retorica e invece quanto è vero: segni, domini, vai sotto, pareggi alla fine e te lo annullano, il gioco si ferma per 5 minuti (con recupero irrisorio) ma appena riprende riparti più deciso che mai, porti tanti giocatori in area e allora per oggi è giusto così, che noi abbiamo tre punti e chi non ha la stessa testa e lo stesso carattere no.

Abbiamo già visto all’opera, purtroppo, i soliti noti: implacabili moviolisti nei giorni in cui conviene, stanchi di commentare episodi arbitrali quando è meglio di no. Così, c’è quello che per una volta parla solo di campo, quell’altro che rispetta la giornata di lutto ma poi retwitta le prese in giro per le disavventure di Dazn e così via. Oggi non ci sono pozzi da avvelenare, si ripassi la prossima volta.

Abbiamo già avuto la nostra prima polemica, perché come sapete ci sono delle regole non scritte ma rigidissime, nel commento al nostro calcio: se la Juve vince bene, l’avversario si è scansato. Se vince a fatica, è colpa dell’arbitro. Se vince con l’arbitro che le nega un paio di rigori, è una giornata davvero nera. Parte allora la caccia ai comportamenti da censurare: Ronaldo fa male a Sorrentino (spinto da un difensore, ma va beh), Dybala esulta con Chiellini con il portiere ancora a terra (senza neanche rendersi conto dell’entità dell’impatto e infatti si scusa subito sui social), eccetera eccetera. Altre volte sono i cori dei bambini, altre ancora un contratto non rinnovato a un giocatore che hanno sempre disprezzato o sminuito e si potrebbe andare avanti all’infinito.
Ma dov’è finito lo stile Juve? Ci si chiede indignati e sconsolati in questi casi.

Abbiamo visto il Napoli, già forte; la Roma, discontinua anche nei 90 minuti ma piena zeppa di talento, abbiamo visto l’Inter che perde e quindi il campo di patate, l’arbitro cornuto, tutte cose che conosciamo già.

Abbiamo visto tutto, già, o forse mancava qualcosa?

Eccola, non state in pensiero: c’è già stata l’intervista a Bonolis della Gazzetta per parlarci di Calciopoli, della Juve punita troppo poco (altro che la povera Inter!), della nostra incapacità di ammettere, del fatto che ora tutto sommato siamo forti – grazie di cuore! – ma anche perché abbiamo lo stadio – ah ecco! – e così via, con le solite domande prestampate e risposte di rito, immutabili sulla rosea mese dopo mese, anno dopo anno.

Ora sì, sono arrivati pure i due leocorni e si può partire sul serio.

Il Maestro Massimo Zampini