Primavera, fine della corsa. L’eredità di questa stagione

Un solo trofeo in bacheca, ma tre finali raggiunte, segno di una stagione estremamente positiva. La Primavera della Juventus si è imposta come una delle più interessanti in assoluto, ma il piazzamento nelle competizioni è una mera statistica a cui si può risalire con una manciata di click. Chiusa la stagione, è il momento di concentrarsi sull’eredità più importante che una Primavera deve lasciare: i giocatori. La crescita dei ragazzi, infatti, è il vero obiettivo e conta molto più di qualsiasi coppa.

Grosso e i suoi collaboratori, sotto questo aspetto, hanno fatto un grande lavoro. Tra conferme ed esponenziali miglioramenti la Juventus si ritrova a chiudere la stagione con tanti gioiellini. Ovviamente, questo non significa che tutti saranno giocatori da Juventus – è realisticamente impossibile -, ma che tutti alla fine della corsa si ritrovano enormemente più completi, più pronti, più maturi. E non è cosa da poco.

Facendo il bilancio, partiamo dalle conferme. Quella più grande è stata senza dubbio Filippo Romagna. Il capitano bianconero aveva già fatto vedere cose eccezionali negli anni passati e ha dimostrato nuovamente tutte le sue qualità: è pronto per il salto. La prossima stagione sarà fondamentale per il suo futuro, ma se raccoglierà quanto seminato allora l’avvenire non potrà che essere roseo.

Hanno confermato tutto il loro potenziale anche Luca Clemenza, Emil Audero e Roman Macek. Per il primo è stata una stagione importante: si è reinventato, preparandosi a prendere una strada inaspettata, ma che potrebbe rivelarsi quella giusta, ma il suo percorso è stato rallentato da un terribile infortunio che ha interrotto la sua stagione a marzo. Un incidente di percorso che non bloccherà la corsa verso il grande sogno. Audero e Macek, invece, sono stati fondamentali dalla prima all’ultima partita. Il primo in Primavera ha mostrato già tutto il suo potenziale, il secondo ha qualità tecniche e tattiche da giocatore di grande livello. Il suo fisico potrebbe rendere duro l’impatto con il calcio dei grandi, ma quando le qualità ci sono è doveroso avere fiducia.

Le sorprese – solo parziali – sono state, invece, principalmente tre: Francesco Cassata, Andrea Favilli e Pol Lirola. Parziali perché le qualità già si erano intraviste, ma la crescita vissuta quest’anno è stata impressionante. I primi due hanno vissuto una crescita esponenziale da quando hanno indossato la maglia della Vecchia Signora, mentre l’ultimo è indubbiamente il gioiello più scintillante di tutti, tanto che da più parti si ipotizza un suo impiego in prima squadra. Le qualità dell’esterno spagnolo (che è pronto a rinnovare firmando un quinquennale) hanno lasciato tutti a bocca aperta e la società ha progetti seri per il ragazzo. Se doveste scommettere su un futuro top, vi consiglieremmo di puntare sull’esterno destro ex Espanyol.

Trofeo “Dossena”: Primavera ancora in campo

Inizia questa sera l’ultimo impegno della stagione, il torneo “Dossena” in Lombardia, che si concluderà domenica

Si gioca a partire da oggi, in Lombardia (più precisamente nel cremasco) la trentanovesima edizione del trofeo “Angelo Dossena”. Per la Primavera, reduce dalla Final Eight in Emilia Romagna, si trattadell’ultimo appuntamento in campo della stagione. Ed è un appuntamento di alto livello, se si pensa che i bianconeri dovranno affrontare, fra stasera e giovedì, Atalanta, Nazionale Lega Pro e Inter.

Queste sono le avversarie che compongono il girone dei bianconeri, ma c’è anche un altro raggruppamento, in cui si sfideranno Milan, Valencia, Torino e Cremonese.

Durante il fine settimana sono previste le semifinali (sabato) e la finale, domenica 12 giugno alle 21, allo stadio “Voltini” di Crema.

Il trofeo “Angelo Dossena” torna dopo un anno di assenza: l’ultima edizione della kermesse, inaugurata addirittura nel 1977, si è infatti svolta nel 2014. La Juventus partecipa per la quarta volta: dopo le presenze del 1982, del 1994 e del 1999: in queste ultime due edizioni si è piazzata al terzo posto