A differenza di quanto visto sei giorni fa, la manovra è fluida fin dal primo minuto, sia per vie centrali che sulle fasce; Kastanos e Cassata si caricano il centrocampo sulle spalle, aiutati ai lati da Vadalà e Macek: ne esce un attacco di qualità e quantità, che mette in difficoltà l’Inter in più di un’occasione. Tuttavia, i bianconeri premono molto, ma non trovano la via del gol.
Proprio Kastanos al 16’ va vicino alla rete, ma alla sua conclusione da buona posizione, in area, si oppone il portiere nerazzurro Radu.
Nulla può, però, l’estremo difensore interista, sulla splendida azione che al 34’ porta in vantaggio la Juve: palla con il goniometro di Macek da destra, al limite dell’area controlla il filtrante ancora Kastanos che infila l’Inter con un gran tiro a giro.
Bianconeri avanti, svantaggio recuperato.
Scampato il pericolo, l’Inter riassesta però le fila e alza la pressione. Manaj, il giocatore più esperto (visto in campo con la prima squadra) prende per mano i suoi e va anche molto vicino al gol al 29’ della ripresa, con un doppio dribbling e una conclusione da dentro l’area, alta di pochissimo.
Due minuti dopo il forcing nerazzurro porta al pareggio: ancora Manaj controlla palla da sinistra, evita l’uscita di Audero in dribbling e segna. Uno a uno e un quarto d’ora a disposizione dei bianconeri per compiere l’impresa.
E la Juve ci prova fino alla fine, a portare a casa la Coppa: prima con Lirola al 37’ (tiro da destra ribattuto da Radu) poi con Di Massimo, su punizione, al 39’, ma la sua conclusione è alta. Il gol, solo sfiorato dai bianconeri, arriva però per l’Inter, a pochi secondi dalla fine del recupero, e viene segnato in contropiede da Zonta.
L’Inter porta a casa la Coppa, ai bianconeri resta l’orgoglio di aver disputato una doppia finale di altissimo livello, e gli applausi dei numerosi tifosi arrivati a San Siro per sostenerli.