La Juve sembra poter dilagare, visto che passa dopo neanche due minuti con Kulusevski e raddoppia in fratta con Morata, ma si fa riprendere dalle reti di Czyborra e Melegoni. Servono così i supplementari per decidere il passaggio del turno ed è il giovane Rafia a firmare il gol vittoria, spedendo i bianconeri ai quarti di finale, dove troveranno la vincente tra Sassuolo e Spal.
SUBITO KULUSEVSKI
Pirlo fa debuttare Dragusin e Wesley, piazza Bernardeschi a sinistra sulla linea dei difensori e dopo oltre due mesi ritrova Chiellini dall’inizio. Il capitano festeggia il rientro dopo un minuto e trenta secondi, indovinando un filtrante che permette a Kulusevski di calciare un rigore in movimento e di firmare il vantaggio.
RADDOPPIA MORATA
Meglio di così la Juve non potrebbe iniziare, ma non si accontenta e continua a spingere. E dopo il destro di Wesley, bloccato da Paleari, ancora Kulusevski viene lanciato in profondità da Bentancur e il portiere rossoblu deve superarsi per deviare il suo diagonale. Poi ecco Morata, che prima cerca una difficile conclusione da posizione defilata, poi parte in velocità, imbeccato da Kulusevski, e fulmina Paleari con un siluro rasoterra. + 13
ACCORCIA CZYBORRA
Invece di abbattersi, il Genoa reagisce e dopo pochi minuti riapre la gara con Czyborra, che anticipa Wesley e infila di testa il traversone dalla sinistra di Goldaniga. La partita è piacevole e combattuta, la Juve va ancora due volte in gol con Arthur e Portanova, ma entrambi vengono annullati per fuorigioco, e si va al riposo con un solo gol di distanza.
PAREGGIA MELEGONI
La ripresa inizia con Rabiot al posto di Bentancur e con lo spunto di Morata che, servito da Kulusevski, dopo un doppio dribbling calcia su Paleari da posizione defilata. Il Genoa sfiora il pareggio con l’ex Pjaca che, dopo una serie di finte al limite, spara un destro violento sulla parte alta della traversa. Pirlo cambia in un solo colpo Chiellini e Demiral con Bonucci e Danilo e ora la partita sembra addormentarsi: calano intensità e attenzione e il Genoa ne approfitta alla mezz’ora, quando Melegoni controlla il pallone al limite dell’are e lo infila sotto l’incrocio con uno splendido destro.
DECIDE RAFIA
Pirlo cambia Portanova con Rafia e nel finale Ronaldo entra al posto di Wesley. Il portoghese sfiora la traversa da calcio piazzato, ma per decidere l’incontro servono i supplementari. Rafia calcia alto dalla destra e il tentativo di Morata viene respinto da Paleari che è superlativo quando respinge il colpo di testa di Rabiot, imbeccato dal corner di Bernardeschi. Il francese arriva anche sulla respinta,ma il suo tiro cross non trova compagni pronti alla deviazione. La Juve ora alza il ritmo e schiaccia gli avversari nella propria metà campo e allo scadere del primo supplementare arriva la giocata decisiva: Ronaldo imbambola la difesa con una serie di finte al limite e mette in movimen to Morata, che dalla sinistra pesca nell’area piccola Rafia. Il tunisino non riesce a deviare di prima intenzione, ma è comunque reattivo a girarsi, per impreziosire il suo esordio in Prima Squadra con il gol del nuovo vantaggio.
ARTHUR SALVA SULLA LINEA, JUVE AI QUARTI
Guai a pensare che sia finita, c’è ancora un tempo da giocare e il Genoa va vicinissimo al pareggio quando, sul cross di Rovella dalla bandierina, Goldaniga colpisce di testa da due passi e Arthur riesce a respingere, senza permettere al pallone di superare la linea di porta. La Juve ha invece l’occasione per chiudere i conti, ma Kulusevski, dopo essersi liberato in area, calcia centralmente e Paleari è sulla traiettoria. Nonostante la comprensibile stanchezza le squadre non smettono di spingere e giocano a viso aperto fino alla fine e l’ultima occasione è per Lerager, che calcia dal limite, ma trova la provvidenziale deviazione in angolo di Bernardeschi. Finisce 3-2 e i bianconeri staccano il biglietto per i quarti e ora possono concentrarsi sulla sfida con l’Inter di domenica.
JUVENTUS-GENOA 3-2
RETI: Kulusevski 2′ pt, Morata 24′ pt, Czyborra 28′ pt, 30′ st Melegoni, Rafia 15′ pts
JUVENTUS
Buffon; Dragusin, Demiral (19′ st Danilo), Chiellini (19′ st Bonucci),
Bernardeschi; Wesley (43′ st Ronaldo), Arthur, Bentancur (1′ st Rabiot),
Portanova (32′ st Rafia); Kulusevski, Morata
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Frabotta, Capellini, Ramsey, Ranocchia, Felix Correia
Allenatore: Pirlo
GENOA
Paleari; Bani, Dumbravanu (6′ pts Males), Goldaniga; Ghiglione, Melegoni
(1′ sts Radovanovic), Rovella, Lerager, Czyborra (7′ sts Eyango) ;
Pjaca, Scamacca
A disposizione: Marchetti, Zima, Masiello, Criscito, Zajc, Badelj, Caso, Shomurodov, Destro
Allenatore: Ballardini
ARBITRO: Chiffi
ASSISTENTI: Di Vuolo, Palermo
QUARTO UFFICIALE: Sozza
VAR: Abisso, Ranghetti
AMMONITI: 25′ pt Bentancur, 29′ st Dumbravanu, 41′ pt Ghiglione, 11′ sts Bani 14′ sts Rovella 16′ sts Bernardeschi
Juve – Genoa: formazione anomala, il risultato pure
In un Juve – Genoa in cui la formazione iniziale è stata alquanto anomala, si puo’ dire altrettanto nella prestazione della squadra. Anche stasera infatti è emerso lo stesso problema di sempre: staccare la spina dopo il vantaggio. Dopo il 2-0 che dopo circa mezz’ora aveva fatto credere a tutti che i bianconeri avessero chiuso la pratica, c’è stato l’ormai consueto blackout mentale. Questo aspetto, sul quale lo stesso Pirlo aveva rimarcato pesantemente la mano recentemente, pare di difficile lettura.
Grinta, rabbia, precisione nelle giocate e attenzione sulle seconde palle, si sono visti infatti solo fino al doppio vantaggio e, sempre meno progressivamente, dopo il 2-1. La passività generale, unita alla staticità di alcuni singoli che si sono mossi molto meno nella seconda frazione di gara hanno fatto sì che i ritmi si siano abbassati in maniera notevole e, va sottolineato, chi è subentrato non ha fatto granché per invertire la rotta. Anche lo stesso Kulusevski, resosi autore protagonista di un primo tempo da incorniciare con un gol e un assist, si è fatto man mano inglobare nelle difficoltà complessive della squadra, riemerso poi con forza durante i supplementari.
Lo svedese, insieme a Morata, rappresentano forse la nota più lieta in Juve – Genoa. Anche lo spagnolo infatti ha risposto molto bene ai 10 giorni di inattività sul campo, ma potrebbero costargli caro questi 120′ inaspettati. I due hanno dimostrato di saper duettare e di convivere tra gli spazi d’attacco. Una buona soluzione tattica che forse Pirlo potrebbe riproporre anche in futuro vista anche l’assenza per almeno 15 giorni di Dybala.
La Juventus, nel giudizio a 360° della prestazione offerta, è parsa stanca sul finire del match e anche molto “sprecona”, come al solito. Una squadra che si è appoggiata troppo su giocate singole più che collettive e che ha pagato dazio in questo senso anche nella fase di non possesso. La condizione generale, ottima all’inizio ma sempre più deficitaria verso il tramonto della partita puo’ rappresentare un campanello d’allarme in vista di Milano. I bianconeri avrebbero potuto approfittare del minor minutaggio rispetto ad un’Inter che è arrivata, come noi, ai tempi supplementari. Chissà che l’aver dilapidato questi 30′ di maggior riposo possano risultare dannosi per la trasferta decisiva in quel di San Siro.
Analisi di Juventus-Genoa: parte una nuova avventura in Coppa Italia
Dopo la bella è difficile vittoria vs il Sassuolo, e prima del big match del Meazza vs l’Inter, ecco arrivare per la Juventus il momento della Coppa Italia che, per gli 1/8, la metterà dinnanzi al Genoa di Davide Ballardini
Il Grifone arriva alla sfida con il morale alto grazie alla vittoria per 2-0 in campionato vs il Bologna, la 2^ nelle ultime 4 gare che hanno fruttato al Grifone 7 dei 14 pts finora raccolti.
I rossoblu, guidati per l’ennesima volta da Davide Ballardini, questa volta subentrato a Rolando Maran, sono molto simili a quelli affrontati dalla Juve circa un mese fa, una squadra tecnicamente di buon livello che punta molto sul gioco di rimessa per andare a colpire con rapide transizioni positive (Possesso palla medio del 44% e, nelle 3 gare giocate da Ballardini, valore medio del PPDA pari a 15,3).
La differenza tra il Genoa di Maran e quello di Ballardini è soprattutto nel rendimento che, da quando quest’ultimo siede in panchina (4 gare), vede i rossoblu 9^ in Serie A, con un evidente miglioramento soprattutto nella fase difensiva che ha portato la media goal concessi a partita da 2 a 1 con il valore degli xGA sensibilmente migliorato, passato da -3.20 (xGA 22,80 e goal subiti 26) a + 1.17 (xGA 5.17 e goal subiti 4).
La Juventus dovrà avere molta pazienza, giocare in ampiezza e muovere la palla velocemente per cercare di far muovere orizzontalmente la difesa del Genoa così da andare a creare spazi da attaccare in verticale , quello che deve fare ogni qual volta si trova ad affrontare rivali che si chiudono e creano densità dietro la linea del pallone.
L’effetto Ballardini si sta vedendo anche nella fase offensiva che ha visto il numero di goal a partita passare da 0.92 a 1,5, con Mattia Destro principale referente offensivo del Grifone grazie ai 9 goal in campionato, 5 nelle ultime 6 giornate, 3 nelle 4 gare giocate con il nuovo tecnico.
In attacco il Genoa produce in media 8.6 tiri a gara, penultimo in questa specifica classifica, con una precisione del 36% (3.1 tiri in porta), mentre la conversione in goal è del 18%, valore che lo posiziona al 9^ posto in Serie A, di poco sotto la Juve.
Il Grifone sviluppa le proprie giocate offensive principalmente con le transizioni positive ma questo non significa che non siano in grado di sviluppare attacchi più manovrati.
I rossoblu sono dotati di una buona tecnica che gli consentono di applicare, con una certa precisione, concetti di gioco come il cambio di campo ad attaccare il lato debole e allargare le maglie difensive dei rivali sviluppando il gioco in ampiezza con buon sincronismo dei movimenti che consente loro anche di riempire bene l’area di rigore avversaria.
La Juve non solo dovrà prestare attenzione a non concedere la profondità ma dovrà, in fase di non possesso, agire in modo da togliere al Genoa la possibilità di palleggiare con tranquillità, evitare assolutamente di sottovalutare la squadra di Ballardini.
In una gara che, causa COVID, infortuni e rotazioni, porterà molti cambiamenti all’undici iniziale, quello che la Juventus deve dimostrare, ed immagino ciò che vorrà vedere Mr Pirlo, sarà una conferma in fatto di atteggiamento e principi che non devono mutare con il cambio degli interpreti ma, appunto, solo interpretati secondo le personali caratteristiche.
Un’altra prova di maturità anche mentale, dimostrando di non avere la testa alla pur importante sfida vs i neroazzurri.