E’ la settimana del nuovo allenatore Juventus.
Non banale formula di mercato (“Settimana decisiva“), ma perché è l’ultima settimana di attesa, di nulla, nessuna ufficialità, che condurrà alle finali UCL ed EL, dopodiché ci sarà IL nome.
Le parole di Paratici, nette eppure così interpretabili in ogni senso (“Mai pensato, né contattato Guardiola“, e ci mancherebbe potesse dire altro, dopo le asserzioni del City…) sono cristalline solo in quella frase: “aspetteremo la fine delle competizioni, per rispetto di tutti“. Rispetto per club e allenatori impegnati di cui ora non si può parlare né in chiave Juve, né per altri giri che la riguardino.
Gli allenatori impegnati sono Emery, Klopp, Pochettino e Sarri. Escludendo (?) i primi due (profili assolutamente top) che paiono all’inizio o nel pieno centro di altre avventure, Poch e Sarri potrebbero essere gli uomini “sotto contratto” dei quali non si parla per “rispetto di tutti“, per la panchina bianconera, o per quella City?
Sarà una settimana tremenda. Ansiogena come quelle prima di altri finali CL in cui c’eravamo noi.
Tremenda perché sarà quella di Antonio Conte all’Inter. Cuore leccese che ha amato la maglia del Bari, anima bianconera che darà tutto sé stesso ai nerazzurri. Conte è temibile, agita lo spauracchio di “battibilità” interna che il tifo juventino vede lontano eppure sa, prima o poi, inevitabile.
Sarà terribile, perché vedremo in un flash Antonio che si batte il petto sotto la curva interista mandando baci, dimenandosi per la sua Pazza Inter, lottando in modo leonino per quei colori, quel blasone, non lesinando attacchi contro ogni nemico, Juve inclusa. Conte ci avrebbe garantito la terra di mezzo tra il sogno Pep (o Klopp) e il salto nel buio Sarri (o Poch). E’ l’uomo dei capolavori in squadre disastrate a cui manca organizzazione, idee, identità, scintilla, cuore, compattezza, professionalità e martello. Alla Juve sublime, al Chelsea magistrale, per l’Inter il miglior acquisto degli ultimi 10 anni.
Con Conte all’Inter, la nostra settimana sarà ancora più dura e cupa, in attesa del Nome.
Ad oggi lo schieramento mediatico Sarri vs Guardiola è il seguente:
Da un lato, Sky (Di Marzio, Bonan, Guardalà, Alciato, Romano, Caressa), Mediaset (Sabatini, Raimondi, Bargiggia), Rai (Venerato), SportItalia (Criscitiello, Pedullà), Gazzetta (Laudisa e co.), CorSport (Zazzaroni e co.), TuttoSport, più stampa inglese, spagnola, francese, Palmeri, Snai, Eurosport, Goal e Calciomercato.com, tutti a dare Sarri sicuro, dal 90 al 99%.
Dall’altro lato, ovviamente il nostro Luca Momblano (primo e unico da oltre un mese), Gennarelli di Radio Sportiva, l’agenzia AGI e un timido Paolo Paganini (RAI) che riporta senza troppo crederci l’aneddoto del noleggio auto della signora Guardiola.
Scenario epico: 3 uomini contro tutti i media. 300 spartani contro l’Impero Persiano.
La polarizzazione Sarri-Pep, rende l’attesa snervante con l’ombra nerazzurra di Conte ad acuire tensioni.
Da un lato Sarri, rivoluzione del gioco meccanizzato da Zaza ai 91 punti con lo scudetto perso in hotel. Possesso frenetico, 1-2 tocchi, schemi prefissati eppure vincenti, difesa ermetica, zero infortuni, ma anche costanti difetti nel fronteggiare rivali smaliziati (Allegri, Gasp, Zidane, Pep, Marcelino, etc.), nella gestione di uomini e momenti, nell’ossessione per gli alibi, oltre agli scivoloni al microfono. Al Chelsea l’inizio sprint, poi crisi di ambiente e risultati, con Stamford Bridge ad urlare “Fuck Sarri-ball“, ritenuto catenaccio col possesso con estenuanti catene di passaggi da noi applaudite e odiate in UK. Eppure Sarri, in un ambiente esplosivo, arriva terzo in una Premier mai così competitiva, oltre alla finale di EL. Ottimo curriculum, ma forse per il Milan, per la Roma, o anche per questa Juve?
Dall’altro lato Guardiola, l’uomo perfetto in questa fase della Juve, il miglior gioco del decennio, la valorizzazione estrema della qualità, la garanzia di un uomo da scudetti seriali, l’emozione di un format calcistico dall’appeal mondiale, capace di creare, innovare, plasmare e rinnovarsi.
Sarà una settimana tremenda. Preparate elmetti e corazze, rilassate coronarie e fate training autogeno. Sarà una settimana più sognante del pre-Berlino, più elettrizzante del pre-Cardiff. Con l’ardente desiderio di vincerla, per una volta, una finale Champions per la nostra panchina.
JUVENTIBUS LIVE
Sandro Scarpa.