Scacco Manzo (come Lippi e Deschamps)

Lancia lungo, verso la torre che giochi di sponda: è un classico del calcio d’antan. Ma i difensori centrali sono alti e forti, la contraerea è preparata. E il tuo attaccante gioca sempre spalle alla porta, deve misurarsi nella difficile arte delle spizzate. Allora, lo prendi, lo sposti sulla fascia, così che a contrastarlo ci sia un terzino molto meno forte fisicamente. E gli fai arrivare lanci dal centro del campo o dalla fascia opposta, in modo tale da metterlo sempre fronte porta. Massimiliano Allegri deve averla pensata più o meno così quando ha deciso di trasformare Mario Mandzukic in un’ala sinistra. Il giocatore ha fatto il resto con la sua disponibilità assoluta al sacrificio. E la mossa sembra funzionare. Un’idea brillante, quella del tecnico livornese. Che trova in due ex bianconeri degli illustri precedenti. Stiamo parlando di Didier Deschamps e di Marcello Lippi.

Monaco, 2003-04: Deschamps riesce nell’impresa di portare i monegaschi in finale di Champions. Davanti c’è Morientes e da lì nessuno lo sposta, un po’ come il nostro Higuain. A far da collante del gioco ci sono i piedi buoni di Rothen e Giuly, ma una delle soluzioni più praticate è il lancio a incrociare verso sinistra per un centravantone adattato alla fascia come Dado Prso. Tecnica poca, ignoranza da vendere, con 190 centimetri e 86 chili a fare da complemento. E quando il gioco collettivo è un po’ approssimativo o il pressing avversario diventa troppo asfissiante, l’uscita col lancio lungo per Prso è una soluzione che può fare la differenza.

Nazionale italiana, 2006: il finale di Germania-Italia è di quelli epici. Non solo per il «Grosso, gol di Grosso» o per l’«andiamo a Berlino» sul raddoppio di Del Piero, ma anche per le magie di Lippi. Con le due squadre ormai stanche e allungate, il ct azzurro decide di rischiare i quattro attaccanti: Gilardino, Totti, Del Piero e Iaquinta. Proprio il giocatore dell’Udinese viene schierato ala destra. Da quella parte, come terzino sinistro, la Germania ha un certo Lahm, uno degli esterni bassi (in tutti i sensi) più forti del mondo, ma che a Iaquinta concede ben 19 centimetri. E una delle soluzioni predilette dagli Azzurri, in quei supplementari, diventa la palla alta verso destra. La squadra è stanca e allungata, ma quella soluzione consente di guadagnare campo e di creare occasioni con una semplicità sorprendente. L’azione che porta al corner decisivo nasce proprio così.

 

MVP: ancora Mario!

Anche per il mese di gennaio, Mandzukic è stato il più votato dai tifosi

«Se corro o se faccio una scivolata, spero di stimolare ancora di più i miei compagni. Quello che conta più di ogni cosa è vincere!». Basta questa frase, pronunciata da Mario Mandzukic solo qualche giorno fa, per avere ben chiaro il motivo per il quale i tifosi, letteralmente, impazziscono per lui

Lo puoi trovare a suggerire giocate a centrocampo, a recuperare palloni nella sua area, ovviamente lo vedi segnare (come è accaduto contro l’Atalanta in Coppa Italia a gennaio) o ancora dispensare colpi di tacco come quello che a Reggio Emilia ha lanciato l’azione di Alex Sandro in occasione del gol di Higuain.

Sarà per uno qualsiasi di questi motivi che i tifosi bianconeri lo hanno eletto, votando dopo ogni partita su Juventus.com, MVP anche per il mese di gennaio (Il riconoscimento gli era stato tributato anche lo scorso novembre).

In rappresentanza dei tifosi, come sempre, sarà un Member a premiarlo domenica sera, prima di Juventus-Inter, alla fine del riscaldamento. E sarà, c’è da giurarci, un momento emozionantissimo. Se volete viverlo anche voi diventate subito Member, cliccando qui!