Sai già che ti tocca scrivere lunedì 13 febbraio. Passi la settimana a pensare all’argomento di cui scriverai e giorno dopo giorno ti pare di essere sempre più ispirato.
Lunedì 6: ottima, l’indignazione a seguito delle squalifiche di Icardi e Perisic. Scriverò un post indignato anche io, chiedendomi sconvolto come sia possibile squalificare due giocatori che hanno rispettivamente insultato l’arbitro, beccandosi il rosso già in campo, e scagliato un pallone verso di lui a fine gara. Fatemi capire, concluderò il pezzo, non possiamo neanche più prendere gli arbitri a pallonate senza urtare la loro suscettibilità? Funzionerà.
Martedì 7: no, via le squalifiche, già superate; racconterò del leggendario video di Inter Channel su una punizione battuta con palla in movimento nella nostra metà campo. Ricostruirò come si è arrivati a scovare quel video; li descriverò intenti a cercare disperatamente un episodio degno di questo nome, dopo due giorni di lagne sul nulla, non supportate neanche dalle moviole della Gazzetta. I giornalisti che non tornano a dormire a caccia almeno di un corner che non c’era. Domenica notte. Nulla. Lunedì. Nulla. I giornalisti ormai allo stremo, senza energie, senza dormire da troppo tempo. Fino a quando dopo due giorni uno con voce flebile avvisa gli altri di avere trovato questa roba, Icardi solo davanti al portiere fermato da Rizzoli. La buttano là senza convinzione, trovando subito insperato riscontro sui social nerazzurri e antijuventini. Fatica ripagata in redazione: coraggio, ora è tempo di mangiare qualcosa per riprendere le forze.E stasera si torna a dormire a casa.
Con un pezzo così non posso fallire
Mercoledì 8: no, non racconto lo sforzo eroico dei ragazzi di Inter Channel. Ma della Gazzetta che supera ogni più rosea aspettativa (sì, i lettori ameranno quel “rosea” buttato là) e mette la foto di quel video in prima pagina, come se fosse il documento esclusivo di Marotta che paga l’arbitro. Sotto, a completare le nefandezze juventine: “Brozovic, dito rotto per un fallo di Pjanic”. Aggiungerò altre cinque o sei notizie di bianconeri criminali, per far capire una volta di più che razza di bestie siamo noi juventini.
Sarà fin troppo facile.
Giovedì 9: Dopo 3 giorni di lagne dell’allenatore, di un giovane giocatore appena arrivato, del canale ufficiale, dopo i titoloni dell’house organ di riferimento – e una battuta di Elkann, 4 giorni dopo – l’Inter fa un comunicato ufficiale chiedendo come mai la Juve si sia sentita chiamata in causa.
Fa ridere già così, figurati che perla scriverò lunedì.
Venerdì 10: fermi tutti. Niente squalifiche, niente video, buttiamo il comunicato. I tifosi interisti annunciano la pañolada per domenica. Faccio un pezzo su questo. Anzi, l’ho già preparato: “pañolada degli interisti per i gravi episodi di Juventus-Inter”. Solo queste dieci parole. Rapido, sintetico, ironico, dritto al punto.
La gente lo amerà.
Sabato 11: La pañolada mi intriga, ma arriva il tipo delle Iene – tifosissimo romanista – che va a fare il terzo grado a Rizzoli, il quale – nell’incredulità generale – spiega che se la palla è in movimento la punizione va ribattuta. E poi c’è il Ninja, che comprensibilmente è indignato dai troppi rigori dati alla Juve rispetto alla sua squadra e racconta ad alcuni tifosi il suo modo sereno e romantico di vivere questo sport meraviglioso che è il calcio.
Un sunto di questi due temi e il post è fatto.
Domenica 12: il direttore sportivo della Roma Massara, mentre Dzeko calcia l’undicesimo rigore stagionale, giustamente elogia Nainggolan e “la sana rivalità sportiva” da egli promossa. Scrivo di lui, di loro. No, aspetta, a Milano stanno facendo la pañolada sul serio. E’ il mio tema preferito, viro su quello. Certo, c’è Higuain che vince le partite da solo.
Ecco, sono arrivato a domenica sera, in settimana avevo mille idee e ora sono incerto se scrivere delle squalifiche, del video, della pañolada , delle Iene, del Ninja, di Massara.
E’ qui, mentre mi arrovello a cavallo tra la domenica sera e l’inizio del lunedì, che Mario Sconcerti interrompe una discussione infinita sulle moviole, la sudditanza e compagnia, con tanto di Nicchi in studio, si definisce imbarazzato e chiede a tutti di cosa stiano parlando, perché fosse costretto da 40 minuti a vedere immagini di una partita regolare di 8 giorni prima.
E’ sudditanza anche questa, dice, ma verso gli interisti che si sono lamentati senza motivo. E qui sbaglia, perché si fosse trattato di Roma o Napoli, piuttosto che di Inter, probabilmente non sarebbe cambiato nulla, essendo il problema ovviamente la Juventus e non quale delle altre indistinguibili 19 sia stata eventualmente danneggiata.
I conduttori in studio, peraltro sempre capaci, bravi ed educati, fanno presente che proprio Raisport ha tolto la moviola dal programma. E Sconcerti ribatte chiedendo perché l’hanno rimessa oggi. Cos’ha di diverso, di speciale questa partita, per meritare di far tornare la moviola?
Ed è lì, su quella domanda, su quel “qual è la diversità di questa partita?” gridato dal nostro ex “nemico” Sconcerti che capisco che le squalifiche, il video di Inter Channel, i titoloni dell’house organ, la pañolada, il processo a Rizzoli delle Iene, la sana rivalità sportiva del Ninja, il DS che lo esalta, tutto questo in fondo non è altro che la risposta a quella semplice domanda.
Quella partita, di diverso, e mi chiedo come faccia Sconcerti a non averlo ancora capito dopo decenni di carriera, ha che dopo 6 mesi di nulla assoluto, in cui si poteva fare a meno del moviolista in studio, è arrivata la lagna arbitrale contro la Juve.
Sempre per il nulla assoluto, per carità, però almeno è arrivata la lagna.
Ed è solo quando nell’arco della stagiona arriva quella lagna – perché nell’arco della stagione arriva, statene certi, che si tratti di un errore reale, di una testata inventata o di un rigore reclamato che poi neanche c’era –, caro Sconcerti, è solo lì che si scatenano i talk show, tornano le moviole, si risvegliano gli house organ, si analizzano minuziosamente i video, si processano gli arbitri, si scatenano le iene, si organizzano pañoladas e io – ma che colpa ne ho? – penso a qualcosa di originale per tutta la settimana ma alla fine scrivo sempre il solito articolo.
Il Maestro Massimo Zampini