Diamo uno sguardo al totale dei precedenti in Coppa Italia, prima di entrare nel dettaglio.
Partiamo dalle semifinali, che sono due giocate su partita doppia, ma diventano tre se consideriamo anche la partita contro l’Ambrosiana. Allora dobbiamo andare indietro negli anni, molto indietro, al 1938 per la precisione.
Si gioca una semifinale “secca”, il 21 aprile, nello Stadio Comunale, che all’epoca non si chiama ancora Comunale ma “Benito Mussolini”. I bianconeri si impongono con un 2-0, firmato da Tomasi e Foni: un successo che vale non solo l’accesso alla Finale, ma è un passo importante per sollevare la prima Coppa Italia, che sarà vinta alla fine di una doppia sfida, di andata al Filadelfia (successo per 3-1) e di ritorno ancora al “Mussolini”, dove i match finisce 2-1 per i bianconeri.
Ma vediamo nel dettaglio le due semifinali in doppia gara, partendo da quella del 1983.
Stadio Comunale, 11 giugno 1983: la Juve squilla due volte al 5′ e all’8′ minuto, con Galderisi e prima grazie a un’autorete di Baresi. Riapre, ma solo apparentemente i giochi il gol di Bini, e l’Inter resta in contatto anche perchè Zenga riesce a parare un rigore a Rossi nella ripresa.
Si diceva che questa è una delle semifinali vinte dalla Juve grazie a un pareggio al ritorno: avviene a San Siro, il 15 giugno. Le reti restano inviolate, la Juve vola in finale, in cui battendo il Verona con un’epica rimonta, dallo 0-2 dell’andata al 3-0 del ritorno, vincerà la settima Coppa Italia.
Questa Coppa.
Nella semifinale del 2004 l’equilibrio fra Juventus e Inter è massimo: due doppiette (di Adriano e Di Vaio) fissano il tabellino sul 2-2. Si tratta di un match nel quale la Juve rincorre, pareggiando al settimo minuto il vantaggio nerazzurro segnato al terzo, e poi al settantesimo il 2-1 interista del 33′ del primo tempo.
Otto giorni dopo, secondo atto a San Siro. Vantaggio nerazzurro, ancora con Adriano, ma poi sono le firme di Del Piero (40’) e Tudor (78’) a portare la Juve a un passo dalla qualificazione.
Una qualificazione che, però, arriverà solo ai rigori, poichè al 95′ pareggia i conti Adani. Questa la sequenza dei rigoristi bianconeri: Del Piero, Maresca, Nedved, Legrottaglie, Miccoli.
Non possono essere propriamente definite semifinali, ma in un certo senso lo sono: negli anni ’70 la Coppa si gioca in alcune edizioni con una formula che non prevede eliminazione diretta, ma due gironi, definiamoli di semifinale, le vincitrici dei quali si sfidano nella finalissima. Accade per esempio nel 1973: la Juve e l’Inter sono nello stesso girone, si afffrontano a San Siro il 17 giugno (1-1, rete di Causio e pareggio di Boninsegna) e poi al Comunale 10 giorni dopo. Vince la Juve, 4-2 in rimonta con le firme di Causio, Longobucco e Anastasi (doppietta per lui). I bianconeri arrivano primi nel girone e giocano la finale con il Milan
Stesso discorso due anni dopo, anche se la Juve in finale non riesce ad andare: a Torino vincono i nerazzurri in rimonta per 2-1 (Boninsegna e Facchetti rispondono al gol iniziale di Viola), al ritorno si impone la Juve con un tennistico 6-2 con due reti di Anastasi, altrettante di Viola, e poi Scirea e Cuccureddu.