Terza di campionato in arrivo per la Juventus, e calendario che propone un campo tradizionalmente ostico per i bianconeri: il Tardini di Parma. Lo sa bene Mister Massimiliano Allegri, che indica la via ai suoi: «Guai a sottovalutare la partita o pensare che sarà facile perchè il Parma è una neopromossa», ammonisce in conferenza stampa.
«A Parma la Juve ha perso spesso, è un campo storicamente difficile: ci aspetta una partita tosta. È da questi campi che passano i campionati. Inoltre, per fare una sosta serena bisogna prendere i tre punti e quindi servirà avere rispetto del Parma, anche se è una neopromossa. Per ogni squadra ci sono campi in cui si soffre di più: per la Juve il Tardini è uno di questi».
Aggiunge, Allegri: «Adesso si chiude un primo mini ciclo, dopo la sosta dovranno tutti essere in condizione, perché l’unica cosa che conta è vincere le partite: la mia responsabilità è mettere i giocatori nelle condizioni di portare risultati alla società. Finora ci siamo riusciti».
Allargando lo sguardo: «Per vincere lo Scudetto quest’anno bisognerà faticare di più: le squadre si stanno livellando verso l’alto, per esempio l’Inter è forte, il Napoli ha un allenatore vincente, la Roma ha rinnovato… e non scordiamo squadre come Atalanta, Samp, Genoa, Fiorentina, che saranno molto difficili da battere».
Un commento veloce ai sorteggi DI Champions League di ieri: «Abbiamo due squadre ottime nel girone, con ambienti molto caldi, gli outsider sono gli svizzeri, ma ci pensiamo dopo la partita contro il Sassuolo, adesso conta solo il Parma».
Tornando quindi a domani, qualche anticipazione tattica: «In difesa ho un dubbio a destra, fra Cencelo e Cuadrado per il resto saranno gli stessi già visti nelle altre partite. A centrocampo gioca uno fra Emre Can e Khedira, devo decidere se scendere in campo a due o a tre. Emre sta bene, si sta adattando al nuovo campionato e non dimentichiamo che arriva da un lungo infortunio. Sta trovando il ritmo, e quando è entrato ha sempre fatto bene. In attacco ci saranno Ronaldo e Mandzukic, poi vediamo chi gioca con loro». La condizione del gruppo, in generale,cresce: « Stanno tutti bene, anche De Sciglio è rientrato, sono tutti a disposizione, Pjanic ha lavorato bene, ha fatto test e gli esiti sono buoni. Chiaramente essendo a inizio stagione devono ancora conoscersi tutti al meglio».
Su Paulo: «E’ sereno, deve solo trovare la migliore condizione, come altri: ha giocato poche partite. Per tutti l’arrivo di Cristiano Ronaldo è uno stimolo, tutti vogliono giocare». E a proposito di Cristiano: «Si è allenato bene, è normale che ieri fosse arrabbiato, lo scorso anno è stato capocannoniere in Champions. Questa è la prova del fatto che vuole sempre essere il migliore, e per noi è un vantaggio. Comunque, la sua assenza ieri è una scelta personale e come tale deve essere rispettata».
«Quando smetterò di allenare mi dovranno spiegare cosa significa giocare bene. Ci vuole equilibrio, lo scorso anno per esempio abbiamo segnato moltissimo. Si tratta di un filo sottile, difficile da spiegare… e anche da capire. Quando non allenavo, mi piacevano molto gli allenatori vincenti, da Capello a Lippi: nell’albo d’oro non si scrive chi ha giocato bene e arriva secondo, ma chi vince. E a me piace vincere. E alla fine, il ragionamento è molto semplice: per primeggiare servono i giocatori più bravi».