Antefatto: il navigato giornalista Mario Sconcerti, direttore storico del CorSport, ex-opinionista Sky e Rai, due giorni fa in una tv locale napoletana, Canale 21, dove è ridotto a fare il guitto in antitesi con gli opinionisti locali nel programma “Il Bello del Calcio” condotto dal’attuale direttore del CorSport, Zazzaroni si è lasciato andare a questa dichiarazione:
“Non me ne frega nulla della Juve e di Ronaldo, anzi, lo dico qui: JUVE MERDA!”
Applausi a scena aperta di pubblico e opinionisti di fede partenopea, sorriso dei vip fissi in studio (Rambaudi, Orsi, Marcolin, Di Marzio, Collovati, roba che Rai e Mediaset non possono più permettersi).
Eppure tra i presenti Sconcerti era l’unico che per ore ha ribadito: Meret andava espulso, quello su Ronaldo è fallo netto da rosso, la Juve non ha rubato, merita applausi. L’unico. Il punto è che Sconcerti, per dare forza e “neutralità” alla sua opinione, per non essere tacciato di faziosità Juventina (sacrilega e blasfema in quel consesso), ha dovuto recitare un mantra “Juve Merda” che dimostrava di essere uno di loro, fratello di spirito.
Siamo arrivati a questo: ululati e piagnistei provenienti dai soliti ambienti (quello citato come quello, altrettanto agguerrito, interista) non possono più essere stigmatizzati con la logica, il regolamento, con il normalissimo racconto sportivo, NO! I giornalisti sono visti con sospetto: Caressa deve convincere Spalletti di non essere “romanista” nel commentare un episodio quasi prostrandosi, Sconcerti (sebbene fiorentino e antiJuventino) per perorare la sua visione delle cose -“La Juve non ha rubato”- deve provare a fatica di essere neutrale urlando: JUVE MERDA!
La deriva ultrà del nuovo giornalismo è tale per cui non più solo su Repubblica e Corriere abbondano i labiali di Allegri, Tagliavento e Rugani, non più solo su Libero e Il Tempo spuntano articoli che massacrano la Juve parlando di plusvalenze farlocche, fallimento imminente, etc, ma addirittura il Sole24ore pubblica un corsivo (satirico?) in cui “Ronaldo è il tuffatore e il VAR è a capocchia“
Il racconto sportivo è diventato così genuflesso a polemiche, illazioni, post-verità, fake e veleni che i giornalisti vecchio stampo, quelli “normalmente faziosi“, quando provano a far ragionare gli altri “totalmente schierati” debbono fare professione di “non-tifo”. I media nazionali sono screditati da tutte le parte, perché il tifoso-lettore è convinto che tutti ce l’abbiano con la propria squadra: Sky è SkyJuve per alcuni e SkyGiallorossa per altri, la Gazzetta è proJuve per alcuni e proInter per altri e via così.
Poi c’è la realtà napoletana che è la più radicalizzata perché legittimata e sdoganata dall’alto: De Laurentiis fomenta il popolo parlando apertamente di furti Juve e sistema corrotto (sistema che lo ha visto protagonista ed elettore primario per decenni) e denigrando i media, De Magistris fa di peggio. Per questo negli ultimi anni c’è un florilegio di siti (testate regolarmente registrate in tribunale) di cui citiamo i più letti: Calcionapoli24, Areanapoli, Tuttonapoli, Calcionapoli1926, Napolimagazine, Iamnaples, Fanpage, Spazionapoli, Napolipiù, Persemprenapoli, Vocedinapoli, Il Napolista. Centinaia di siti che totalizzano un numero di letture superiori alle tirature moribonde dei quotidiani nazionali, a cui si aggiunge un’infinità di TV e radio licali con programmi sportivi 24 ore su 24. Correggo: non “programmi sportivi” ma programmi di propaganda calcistica, non pro-Napoli (tema poco interessante) ma AntiJuve. La gran parte dei loro contenuti sono “Pezzoni sulla Rubentus” e “Juve Merda” ormai sdoganati anche sui media nazionali, ma con frequenza e potenza propagandistica a livelli nord-coreani.
Un’armata compatta, un mondo totale: giornali (come Il Mattino o il Roma), siti, tv, radio, convegni universitari, social, bar sport, uffici, tribunali, Presidente, DS, calciatori, ex-calciatori, opinionisti di rango nazionale, Sindaco, Assessori, soubrette, attori, starlettes con una gigantesca e titanica manovra a tenaglia 24/7 e 365 su 365. D’altronde, se Sole parla di VAR a capocchia, se Repubblica di Allegri e Tagliavento, se Gazzetta fa 10 giorni sul rosso a Pjanic, se Libero o Pistocchi o Ziliani martellano su plusvalenze, figuriamoci se un AreaNapoli o un Alvino, voce della verità e del popolo, non possono farlo.
La distonia è che la Juventus non sa nemmeno più rubare. Dove sono finiti i gol di Muntari, i Pepe guardalinee che annulla i gol, i clamorosi favori arbitrali come il gol di Turone (anche se però non era valido, si è scoperto), o il rigore Iuliano-Ronaldo (anche se nei 25 anni successivi non è mai stato fischiato un contatto del genere, anzi, l’hanno chiamato “body check”).
Negli ultimi anni il “Gol di Muntari 2.0” è un misero ipotetico secondo giallo a Pjanic, quest’anno il rigore “Ronaldo-Iuliano” sono rigori o rossi che TUTTI i moviolisti e analisti giudicano corretti, nessun torto: il gol di Saponara giustamente annullato, il rigore di Bennacer su Dybala correttamente assegnato, il rosso a Meret (e a Mario Rui) giustamente comminati…anzi, nelle stesse gare è la Juve ad avere fischi più dubbi: il mani di Can, quello di Alex Sandro o gravi torti: il calcio di Koulibaly.
Ma il racconto travalica regolamenti, logiche, realtà di campo e si sposta sull’asse di una propaganda compatta e granitica, global e local, una milizia glocal del giornalismo 2.0 che non ha più il pudore di un tempo, l’allusione, il detto non detto e si adegua alla modernità sdoganando i “Rubentus” e “Ladri“.
Così, il vecchio giornalista Sconcerti, con decenni di antijuventinità velata alle spalle, nel dire che “no, la Juve magari ha rubato per decenni e ruba anche ora ma questa volta NO, questa volta non ha rubato“, di fronte a questa nuova platea che non può accettare che la Juve smetta di rubare anche per un solo istante, non può che adeguarsi al clima e urlare fieramente, finalmente, l’urlo represso per decenni da una pudica parvenza di deontologia giornalista: “JUVE MERDA!”
Sandro Scarpa