Mettiamo subito le cose in chiaro: la meritocrazia non è certo il principio cardine dei nostri manager, tanto più nell’universo del pallone, anzi è molto più frequente incontrare calciatori, allenatori e personaggi vari remunerati in maniera decisamente poco consona al loro reale valore. Ciononostante, è praticamente impossibile rimanere impassibili di fronte alle cifre del rinnovo di Sarri con il Napoli: l’allenatore del ritorno in Champions League, del secondo posto, dello Scudetto morale, del girone da record in Europa league, colui che ha rivitalizzato e migliorato Jorginho, Koulibaly, Hamsik, Insigne, colui che ha permesso a Gonzalo Higuain di raggiungere il nuovo record di reti in Serie A, guadagnerà 1,5 milioni di euro all’anno (più bonus). Prima di sparare a zero su “core ‘ngrato” De Laurentiis, andiamo a dare un’occhiata agli stipendi della scorsa stagione dei tecnici della Serie A, paragonandoli al nuovo onorario di Sarri (fonte: Gazzetta).
Arrivato a Napoli nell’anno post Benitez, Sarri è partito da un ingaggio decisamente basso (400mila euro in più rispetto allo stipendio percepito a Empoli), addirittura dietro a Delio Rossi, Iachini e Colantuono e alla pari con Reja, gente che ha tutt’altro che incantato nella stagione appena conclusa. Per DeLa non è stato sempre così, basta osservare velocemente gli onorari dei tecnici delle precedenti stagioni (fonti: Gazzetta, Il Sole 24 Ore).
Il paragone con Benitez è impietoso: certo, la differenza nel palmares dei due tecnici è decisamente ampia, ma dopo una stagione da protagonista, la prima da vera contendente allo Scudetto dopo il terzo e il quinto posto delle annate precedenti (con due coppe vinte, va ricordato), non ha permesso all’attuale tecnico partenopeo di raggiungere nemmeno la metà dell’ingaggio del collega spagnolo. Il confronto che stupisce di più è quello con Walter Mazzarri: reduce dal miracolo Reggina e dalla qualificazione europea con la Sampdoria, ma ancora a digiuno di esperienza in piazze importanti, al tecnico toscano è stato subito riconosciuto un ingaggio quasi pari a quello che Sarri ha dovuto guadagnarsi con una stagione ad altissimi livelli. Il capolavoro assoluto però è un altro: anche Walterone è riuscito a farsi raddoppiare lo stipendio dall’allora munifico DeLa, che pensò bene di regalare 1,2 milioni di euro a stagione in più al suo allenatore, reduce da un sesto e un terzo posto! Va detto che al Napoli ai tempi non era assolutamente chiesto di lottare con le più grandi, fa comunque impressione la differenza di trattamento tra un tecnico rodato e uno “venuto dal nulla”, retaggi che poi il campo ha spazzato via.
De Laurentiis è dunque diventato improvvisamente povero? Non lo sapremo mai, ma speriamo per lui che il suo allenatore, contrariamente a tutti i banchieri e gli ex banchieri del mondo, continui a pensare più al campo che ai soldi, magari evitando di leggere un articolo come questo.
Alex Campanelli.